APPUNTI PER LA STORTA DELLA PITTURA IN PUGLIA
elementi estrinseci che accennano ai padovani. Proporrei perciò di attribuire quest'opera de-
stinata a scomparire se non la si soccorre con pronte cure, a un ignoto artefice assai debole
che si avvicina principalmente a Marco Zoppo.
In Terra di Bari si conservano vari esempi dell'attività dei Vivarini, che per l'attacca-
mento loro alle tradizioni, eran senza dubbio i più adatti a trovar largo favore nella regione.
Il polittico della chiesa madre di Rutigliano è forse la più antica pittura vivarinesca che
rimanga in Puglia (figg. il e 12). Nell'ordine inferiore sono dipinti nel fondo d'oro, a tutta
figura, la Vergine col Bambino, alla cui destra stanno San Francesco col libro e San Cristo-
foro che traghetta appoggiandosi al palmizio e portando il Putto sulla spalla; alla sinistra
San Bernardino benedicente e con in mano un tondo che reca la sigla sua e Sant'Antonio col giglio
ed il libro. Nell'ordine superiore cuspidato, il Cristo sta nel mezzo in atto di benedire, uscendo
a tutta figura, dal sarcofago e tenendo la bandiera della resurrezione. Esso è fiancheggiato da
santi a mezzo busto : da Santa Lucia e da Santa Margherita tra le fauci del drago ; da San
Nicola in casula, e con gli attributi consueti e da San Cosma col lucco rosso e il caratteristico
berretto cadente sulle spalle.
Manca la predella che forse non è mai esistita per dar luogo ad un piedistallo, intagliato
come la lussuosa cornice di cui resta una colonnetta a spirale e un capitellino fogliato. Il volto
tondeggiante di Margherita ricorda le cose di Antonio Vivarini, la Maddalena, ad esempio, del
pentittico di Parenzo (circa 1442-43); la struttura esile delle figure lunghe è pure sua, ma vi
manca quella sua intonazione rosea, luminosa, ancora gotica. La composizione del gruppo
di mezzo dipende anch'essa da lui, Il Putto presenta atteggiamento simile a quello della
tavola del Poldi Pezzoli, eseguita con Giovanni d'Alemagna e si vede di qualche poco variato,
L'ArU. XXII,
elementi estrinseci che accennano ai padovani. Proporrei perciò di attribuire quest'opera de-
stinata a scomparire se non la si soccorre con pronte cure, a un ignoto artefice assai debole
che si avvicina principalmente a Marco Zoppo.
In Terra di Bari si conservano vari esempi dell'attività dei Vivarini, che per l'attacca-
mento loro alle tradizioni, eran senza dubbio i più adatti a trovar largo favore nella regione.
Il polittico della chiesa madre di Rutigliano è forse la più antica pittura vivarinesca che
rimanga in Puglia (figg. il e 12). Nell'ordine inferiore sono dipinti nel fondo d'oro, a tutta
figura, la Vergine col Bambino, alla cui destra stanno San Francesco col libro e San Cristo-
foro che traghetta appoggiandosi al palmizio e portando il Putto sulla spalla; alla sinistra
San Bernardino benedicente e con in mano un tondo che reca la sigla sua e Sant'Antonio col giglio
ed il libro. Nell'ordine superiore cuspidato, il Cristo sta nel mezzo in atto di benedire, uscendo
a tutta figura, dal sarcofago e tenendo la bandiera della resurrezione. Esso è fiancheggiato da
santi a mezzo busto : da Santa Lucia e da Santa Margherita tra le fauci del drago ; da San
Nicola in casula, e con gli attributi consueti e da San Cosma col lucco rosso e il caratteristico
berretto cadente sulle spalle.
Manca la predella che forse non è mai esistita per dar luogo ad un piedistallo, intagliato
come la lussuosa cornice di cui resta una colonnetta a spirale e un capitellino fogliato. Il volto
tondeggiante di Margherita ricorda le cose di Antonio Vivarini, la Maddalena, ad esempio, del
pentittico di Parenzo (circa 1442-43); la struttura esile delle figure lunghe è pure sua, ma vi
manca quella sua intonazione rosea, luminosa, ancora gotica. La composizione del gruppo
di mezzo dipende anch'essa da lui, Il Putto presenta atteggiamento simile a quello della
tavola del Poldi Pezzoli, eseguita con Giovanni d'Alemagna e si vede di qualche poco variato,
L'ArU. XXII,