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MARIO SALMI
Avvolta nella luce dei due astri, appare la Vergine nimbata, succinta in una bianca veste
che mostra maggiormente la rotondità del suo ventre. Sotto i suoi piedi, un disco bianco
entro un alone grigio rappresenta forse il firmamento. Un mostro roseo con riflessi verdo-
gnoli, il drago dalle sette teste, si erge minaccioso contro la Madonna (XII, 1-3). Agli angoli,
si veggono disposte nel solito modo, altre due virtù: la Carità con due putti al seno e la
Prudenza raffigurata con tre teste.
La soluzione della scena si compie nella vela seguente. La Vergine ha già dato alla
luce il frutto delle sue viscere ed, elevata su d' una nuvoletta giallognola, appare già prov-
vista di ali (XII, 13-14), mentre l'arcangelo Michele la protegge dal drago. Questo vomita
sulla terra, rappresentata con una bianca zona dentata, la sua verde bile, tanta tanquam flumen
(XII, 15).
Negli angoli, la Temperanza versa acqua da una brocca; la Fortezza tiene con le braccia
una colonna.
Dopo l'inizio dell'Apocalisse, e la glorificazione della Vergine e di Cristo, si svolge nel-
l'ultima vela la sintesi della visione dell'Evangelista.
Un angelo sospeso su di una nube appare a mezzo busto in tunica gialla, tenendo chiuso
il libro dell' Evangelo eterno (XIV, 6). Simboleggia l'avvertimento della prossima vendetta di
Dio, dopo che la Bestia apocalittica aveva conquistata e pervertita l'umanità. Un altro angelo,
pure giallo vestito, comparisce sotto ad una chiesa tenendo una falce; è il quinto dei sette
invitti da Dio per la vendetta e rappresenta l'azione di essa, insieme agli altri due che lo
seguiranno (XIV, 17-19). La Giustizia sta in un angolo con la bilancia e la spada; e nell'an-
golo opposto, la Pazienza, virtù eminentemente francescana, col giogo sulle spalle.
Nella parete di facciata e nelle due che la fiancheggiano è narrata la Rivelazione, svolta
in quattro ordini sovrapposti nella prima, in cinque nelle seconde.
Comincia da destra con la figura di San Giovanni nell'isola di Patmos in tunica azzurra
e manto rosso foderato di verde (fig. 5). Il Santo siede presso una palma e dall'alto discende
a lui un angelo vestito di giallo suonando una lunga tromba ricurva. Così sono espresse le
parole apocalittiche: audivi... vocem magnani tanquam tubae (I, 10).
Seguono nello sguancio del finestrone, sul fondo d'oltremare, sei edifici (dovrebbero esser
sette) absidati, uno dei quali coperti da cupola; e sopra di essi volano gli angeli che appar-
vero all'Evangelista sulle chiese — espresse appunto con quegli edifici — di Efeso, Smirne,
Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodicea (I, 11 e II-III).
Il misterioso personaggio che già vedemmo nelle vele, torna nello sguancio della fine-
stra, arrossato, fiammeggiante in volto, con la spada a due punte, con tunica e manto bianchi
listati di giallo, praecinctum ad mammillas zona aurea (I, 13), calzato di giallo. Alza la destra
in atto di protezione sul Santo genuflesso, terreo per pallore, con un cartello nella sinistra,
il quale Santo, sempre nello sguancio, riappare svenuto, dopo la visione divina (I, 17).
Nella parete, San Giovanni inginocchiato e visto di profilo, nell'isola rocciosa, fissa lo
sguardo alla porta del Paradiso dalla quale si affaccia un angelo con la tromba (IV, 1) ripe-
tuto dallo stesso cartone di quello nella volta.
Una metà del lunettone della parete di facciata è occupata da una scena sintetica della
grande visione apocalittica. Entro un disco circolare iridato, sorge il trono di Dio e questi ha
in grembo una piccola figura nimbata, oggi svanita, che non abbiamo modo di descrivere igno-
rando come il pittore abbia tradotto il versetto 3 del cap. IV dell'Apocalisse. All' intorno seggono
i seniori con corone a cinque denti finite con fiori gigliati trifidi. Su in alto, sospesi nel cielo,
si allineano i sette candelabri alternati alle sette lampade che hanno forma di olle provviste
di manichi. Sopra ancora, un angelo candido, apre un cartello e in basso si svolge la mu-
sica degli angeli con trombe, viole ed altri strumenti, osannanti all'Agnello (V, 11) e si vede
l'Evangelista inginocchiato che osserva piangente la celeste visione (V, 1). Uno degli Anziani
gli è presso per incuorarlo chè il leone della tribù di David aprirà il libro chiuso con sette
sigilli, scritto all'interno e all'esterno (V, 5).
MARIO SALMI
Avvolta nella luce dei due astri, appare la Vergine nimbata, succinta in una bianca veste
che mostra maggiormente la rotondità del suo ventre. Sotto i suoi piedi, un disco bianco
entro un alone grigio rappresenta forse il firmamento. Un mostro roseo con riflessi verdo-
gnoli, il drago dalle sette teste, si erge minaccioso contro la Madonna (XII, 1-3). Agli angoli,
si veggono disposte nel solito modo, altre due virtù: la Carità con due putti al seno e la
Prudenza raffigurata con tre teste.
La soluzione della scena si compie nella vela seguente. La Vergine ha già dato alla
luce il frutto delle sue viscere ed, elevata su d' una nuvoletta giallognola, appare già prov-
vista di ali (XII, 13-14), mentre l'arcangelo Michele la protegge dal drago. Questo vomita
sulla terra, rappresentata con una bianca zona dentata, la sua verde bile, tanta tanquam flumen
(XII, 15).
Negli angoli, la Temperanza versa acqua da una brocca; la Fortezza tiene con le braccia
una colonna.
Dopo l'inizio dell'Apocalisse, e la glorificazione della Vergine e di Cristo, si svolge nel-
l'ultima vela la sintesi della visione dell'Evangelista.
Un angelo sospeso su di una nube appare a mezzo busto in tunica gialla, tenendo chiuso
il libro dell' Evangelo eterno (XIV, 6). Simboleggia l'avvertimento della prossima vendetta di
Dio, dopo che la Bestia apocalittica aveva conquistata e pervertita l'umanità. Un altro angelo,
pure giallo vestito, comparisce sotto ad una chiesa tenendo una falce; è il quinto dei sette
invitti da Dio per la vendetta e rappresenta l'azione di essa, insieme agli altri due che lo
seguiranno (XIV, 17-19). La Giustizia sta in un angolo con la bilancia e la spada; e nell'an-
golo opposto, la Pazienza, virtù eminentemente francescana, col giogo sulle spalle.
Nella parete di facciata e nelle due che la fiancheggiano è narrata la Rivelazione, svolta
in quattro ordini sovrapposti nella prima, in cinque nelle seconde.
Comincia da destra con la figura di San Giovanni nell'isola di Patmos in tunica azzurra
e manto rosso foderato di verde (fig. 5). Il Santo siede presso una palma e dall'alto discende
a lui un angelo vestito di giallo suonando una lunga tromba ricurva. Così sono espresse le
parole apocalittiche: audivi... vocem magnani tanquam tubae (I, 10).
Seguono nello sguancio del finestrone, sul fondo d'oltremare, sei edifici (dovrebbero esser
sette) absidati, uno dei quali coperti da cupola; e sopra di essi volano gli angeli che appar-
vero all'Evangelista sulle chiese — espresse appunto con quegli edifici — di Efeso, Smirne,
Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodicea (I, 11 e II-III).
Il misterioso personaggio che già vedemmo nelle vele, torna nello sguancio della fine-
stra, arrossato, fiammeggiante in volto, con la spada a due punte, con tunica e manto bianchi
listati di giallo, praecinctum ad mammillas zona aurea (I, 13), calzato di giallo. Alza la destra
in atto di protezione sul Santo genuflesso, terreo per pallore, con un cartello nella sinistra,
il quale Santo, sempre nello sguancio, riappare svenuto, dopo la visione divina (I, 17).
Nella parete, San Giovanni inginocchiato e visto di profilo, nell'isola rocciosa, fissa lo
sguardo alla porta del Paradiso dalla quale si affaccia un angelo con la tromba (IV, 1) ripe-
tuto dallo stesso cartone di quello nella volta.
Una metà del lunettone della parete di facciata è occupata da una scena sintetica della
grande visione apocalittica. Entro un disco circolare iridato, sorge il trono di Dio e questi ha
in grembo una piccola figura nimbata, oggi svanita, che non abbiamo modo di descrivere igno-
rando come il pittore abbia tradotto il versetto 3 del cap. IV dell'Apocalisse. All' intorno seggono
i seniori con corone a cinque denti finite con fiori gigliati trifidi. Su in alto, sospesi nel cielo,
si allineano i sette candelabri alternati alle sette lampade che hanno forma di olle provviste
di manichi. Sopra ancora, un angelo candido, apre un cartello e in basso si svolge la mu-
sica degli angeli con trombe, viole ed altri strumenti, osannanti all'Agnello (V, 11) e si vede
l'Evangelista inginocchiato che osserva piangente la celeste visione (V, 1). Uno degli Anziani
gli è presso per incuorarlo chè il leone della tribù di David aprirà il libro chiuso con sette
sigilli, scritto all'interno e all'esterno (V, 5).