DOCUMENTI RELATIVI A RAFFAELLO
LII.
Risposta del Paulucci al Duca.1 (In carteggio
da Roma).
« Con Raphael de Urbino faro lofficio me scrive
V. S. et se già molti giorni non ni ho scripto de esso a
V. Ex.a non som pero restato de recordarli el
debito ogni volta Ilio veduto, sempre si excusato
sopra il lavor di Medici, e per quanto me dica el
fratel de Dosso lo finirà per tuto sto carnevale,
et poi darà principio a quello de V. S. ».
LUI.
Lettera del Paulucci al Duca, 20 marzo 1 520.2
(In carteggio da Roma).
« ... Altro non ho de-bono sopra questi camini
da significare a Y. Ex. Quelli del chiso non sono
elevati dal tecto un piede... suoi de casa me di-
cono non fano fumo, pur quando piove... qualche
poco de aque al fuogo perche sono aperii: Ra-
phael de [Urbino] me dice che ni ha uno de quella
foza et fa fumo, ma [incolpa la] casa de ancona
per il rebatere del vento et non per altra causa
[e] che li camini de V. Ex. faciano fumo: Raphael
me ha dicto... un podio studiar sopra, et ni man-
dara de tre o quatro sorte de de[segni] et me dice
haver trovato gran remedio, presso el fogolaro
sotto |el gradino] farci un buso nel solaro de un
quadro et sicomo el fumo viene... che assai adiuta
quel vento de sopto a caciai' el fumo: lo tengo
che... lassano de sopra il camino in questa parte
molto giovi che è in cima... mino perchè qui uni-
versalmente se usa. Farò de riavere questi [dese]-
gni del Raphaele et li mandaro et se altro, ad-
visaro.
« Non dimanco farò epiesto officio et poi ne
parlaro a Mons. Reverendissimo Cibo.
LIV.
Lettera del Paulucci al Duca, 21 marzo 1520.
(In carteggio da Roma).
« Parlai con Raphael de Urbino et lo trovo si-
condo el consueto cum bone parole dispositissimo
al servitio de Vostra Excellentia et tanto più me
1 La lettera manca di data. Un'annotazione, del se-
colo xix, dice: Brano di lettera... è forse la risposta alla let-
lettera ducale, 20 gennaio 1520.
2 Riassunta, non riportata dal Campori. Della lettera
si ha copia nella Busta de' Pittori, B.» 4», la quale serve a
completare l'originale abraso. Le parole tra parentesi sono
ricavate dalla copia.
pare, essendo sta tandem in casa admesso a il
vedere quelle sue tavole che lavora che sono
belissimc al mio parere, con promissione chel vole
per ogni modo servire et bene la S. V. et per
magipr fede scrive una sua lettera al Dosso che
lo excusi ma V. Ex.tia come in quella vedrà. Io
spesso lo tenero racordato, et sicundo la comodità
vedrò anco tornali in casa per veder che se li
dia principio a la pictura de V. Ex.tia et sino
ci starò, con magior diligentia mi sera possibile
10 solicitaro ».
LV.
Lettera di Landolfo Più alla Marchesana di
Mantova. Roma, 7 aprile 1520 (Arcli. Gonzaga).
« Alla 111.ma et Ex.na Madama la sig.a duchessa
de Mantova, sig.a et Patrona mia Colendissima.
« 111.ma et Ex.ma Madama sig.ra et Patrona mia
Col.ma Anchor che in questi giorni sunti ad altro
non s'attendi eh'a confessione et a cose devote
non ho però voluto restare de far reverentia a
la Ex. Y. la quale per bora non sarà advisata
d'altra cosa che de la morte de Raphaello d'Ur-
bino, quale morite la notte passata, che fu quella,
del Venere santo, lasciando questa corte in gran-
dissima et universale mestitia per la perdita de
la speranza de grandissime cose che si expetta-
vano da lui, quale haverebono honorato questa
etadc. Et in vero per quello se dice, ogni gran
cosa se pottea permettere (sic) da lui, per le cose
sue che già si vegono fatte et per li principii che
aveva dato a maggiore imprese. Di questa morte
11 cicli hanno voluto mostrare uno de li sigili che
mostrorno su la morte de Christo quando lapìdei
scisi (sic) sunt ; così il palazzo del Papa si è aperto
de sorte chel minaza ruina, et Sua Santità per
paura è fugito dalle sue stantie et è andato a
stare in quelle che feze fare papa Innocentio.
« Qua d'altro non se parla che de la morte
de quest'uomo da bene, quale nel fine de li soi 33
anni ha finito la vita sua prima; ma la seconda
ch'è quella de la fama la quale non è subictta
a tempo nè a morte serà perpetua, si per le opere
sue quanto per le fatiche de li dotti che scrive-
rano in laude sua alli quali non gli mancharà
subietto.
« Detto Raphaello honoratissimamente è stato
sepulto a la Rothunda ove lui ha ordinato chel
se ghe fazi a sua memoria una sepultura da mille
ducati et altri tanti ha lassato per dottare la
capella ove serà detta sepultura. Ha dato anchor
300 ducati a ciascun suo servitore.
LII.
Risposta del Paulucci al Duca.1 (In carteggio
da Roma).
« Con Raphael de Urbino faro lofficio me scrive
V. S. et se già molti giorni non ni ho scripto de esso a
V. Ex.a non som pero restato de recordarli el
debito ogni volta Ilio veduto, sempre si excusato
sopra il lavor di Medici, e per quanto me dica el
fratel de Dosso lo finirà per tuto sto carnevale,
et poi darà principio a quello de V. S. ».
LUI.
Lettera del Paulucci al Duca, 20 marzo 1 520.2
(In carteggio da Roma).
« ... Altro non ho de-bono sopra questi camini
da significare a Y. Ex. Quelli del chiso non sono
elevati dal tecto un piede... suoi de casa me di-
cono non fano fumo, pur quando piove... qualche
poco de aque al fuogo perche sono aperii: Ra-
phael de [Urbino] me dice che ni ha uno de quella
foza et fa fumo, ma [incolpa la] casa de ancona
per il rebatere del vento et non per altra causa
[e] che li camini de V. Ex. faciano fumo: Raphael
me ha dicto... un podio studiar sopra, et ni man-
dara de tre o quatro sorte de de[segni] et me dice
haver trovato gran remedio, presso el fogolaro
sotto |el gradino] farci un buso nel solaro de un
quadro et sicomo el fumo viene... che assai adiuta
quel vento de sopto a caciai' el fumo: lo tengo
che... lassano de sopra il camino in questa parte
molto giovi che è in cima... mino perchè qui uni-
versalmente se usa. Farò de riavere questi [dese]-
gni del Raphaele et li mandaro et se altro, ad-
visaro.
« Non dimanco farò epiesto officio et poi ne
parlaro a Mons. Reverendissimo Cibo.
LIV.
Lettera del Paulucci al Duca, 21 marzo 1520.
(In carteggio da Roma).
« Parlai con Raphael de Urbino et lo trovo si-
condo el consueto cum bone parole dispositissimo
al servitio de Vostra Excellentia et tanto più me
1 La lettera manca di data. Un'annotazione, del se-
colo xix, dice: Brano di lettera... è forse la risposta alla let-
lettera ducale, 20 gennaio 1520.
2 Riassunta, non riportata dal Campori. Della lettera
si ha copia nella Busta de' Pittori, B.» 4», la quale serve a
completare l'originale abraso. Le parole tra parentesi sono
ricavate dalla copia.
pare, essendo sta tandem in casa admesso a il
vedere quelle sue tavole che lavora che sono
belissimc al mio parere, con promissione chel vole
per ogni modo servire et bene la S. V. et per
magipr fede scrive una sua lettera al Dosso che
lo excusi ma V. Ex.tia come in quella vedrà. Io
spesso lo tenero racordato, et sicundo la comodità
vedrò anco tornali in casa per veder che se li
dia principio a la pictura de V. Ex.tia et sino
ci starò, con magior diligentia mi sera possibile
10 solicitaro ».
LV.
Lettera di Landolfo Più alla Marchesana di
Mantova. Roma, 7 aprile 1520 (Arcli. Gonzaga).
« Alla 111.ma et Ex.na Madama la sig.a duchessa
de Mantova, sig.a et Patrona mia Colendissima.
« 111.ma et Ex.ma Madama sig.ra et Patrona mia
Col.ma Anchor che in questi giorni sunti ad altro
non s'attendi eh'a confessione et a cose devote
non ho però voluto restare de far reverentia a
la Ex. Y. la quale per bora non sarà advisata
d'altra cosa che de la morte de Raphaello d'Ur-
bino, quale morite la notte passata, che fu quella,
del Venere santo, lasciando questa corte in gran-
dissima et universale mestitia per la perdita de
la speranza de grandissime cose che si expetta-
vano da lui, quale haverebono honorato questa
etadc. Et in vero per quello se dice, ogni gran
cosa se pottea permettere (sic) da lui, per le cose
sue che già si vegono fatte et per li principii che
aveva dato a maggiore imprese. Di questa morte
11 cicli hanno voluto mostrare uno de li sigili che
mostrorno su la morte de Christo quando lapìdei
scisi (sic) sunt ; così il palazzo del Papa si è aperto
de sorte chel minaza ruina, et Sua Santità per
paura è fugito dalle sue stantie et è andato a
stare in quelle che feze fare papa Innocentio.
« Qua d'altro non se parla che de la morte
de quest'uomo da bene, quale nel fine de li soi 33
anni ha finito la vita sua prima; ma la seconda
ch'è quella de la fama la quale non è subictta
a tempo nè a morte serà perpetua, si per le opere
sue quanto per le fatiche de li dotti che scrive-
rano in laude sua alli quali non gli mancharà
subietto.
« Detto Raphaello honoratissimamente è stato
sepulto a la Rothunda ove lui ha ordinato chel
se ghe fazi a sua memoria una sepultura da mille
ducati et altri tanti ha lassato per dottare la
capella ove serà detta sepultura. Ha dato anchor
300 ducati a ciascun suo servitore.