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parti principali nella faccia, cioè occhi naso e bocca,
la figura era per loro già vera e fatta, non ini dando
10 a credere, che gli uomini di questi paesi ne’ tempi
antichi fossero cosi secchi e smunti , e dirò anche
contrafatti, come si dipingevano in quella età, e
come si scolpivano nelle statue ancora dagli scultori.
E da che di scultori antichi mi è caduto dire, io
vengo da più d’ uno sollecitato a credere, che fra
gli antichi ferraresi scultori annoverare si possa con
tutta la verità quel Nicolò ricordato da me poc’ anzi,
11 quale tutte le scolture, specialmente della incro-
statura della cattedrale nostra, lavorasse, come ben
Io mostrano quei due versi latini sopra la porta
maggiore
Artiftcem gnarum qui sculpserit haec Nicolaum
e l’altro italiano nel mosaico
Fo Nicolao Scolptore
e che questo Nicolò si fosse un antenato se non il
padre di Filippo Brunelleschi (1) oriundo della co-
(i) Il cognome di questa famiglia, piuttosto eie quello de’Brunelleschi,
sembra 1’ altro de’ Lapi, quando non voglia attribuirsi a qualche circostanza
un cambiamento di denominazione. Ecco le parole del Vasari nella vita d’ Ar-
nolfo di Lapo ed. de* Class. T. a. p. 186. ) 55 Dieesi che cominciando* in marmo
55 le due prime porte de’ fianchi di S. Maria del Fiore, fece Arnolfo intagliare
55 in un fregio alcune foglie di fico, che erano F arme sue e di maestro Lapo
55 suo padre e che perciò si può credere che da costui avesse origine infami-
ti glia de Lapi^ oggi nobile di Firenze. Altri dicono similmente che dai discen-
55 denti d’ Arnolfo discese Filippo di Ser Brunellesco ( nome di padre ), ma
55 lasciando questo perchè altri credono che i Lapi siano venuti da Figaruo-
lo Castello sulle foci del Po^ e tornando al nostro Arnolfo ecc. Leopoldo
Cicognara, profondo scrittore nelle arti belle, chiama singolarissima la induzione
del Baruffaldi ( Stor. della Scolt. Tom. 2. p. 19$ della ed. ven. ), osservando
che le foglie di fico ed altre simili a quelle , furono troppo generalmente ado-
perate in scoltura per appropriarle esclusivamente al cognome d’ un artista.
Tanto Baruffaldi quanto Cicognara furono sì benemeriti della patria, salve
sempre le diverse epoche in cui vissero, che si lascia ben volentieri ad altri H
paralelìo delle loro opinioni.
parti principali nella faccia, cioè occhi naso e bocca,
la figura era per loro già vera e fatta, non ini dando
10 a credere, che gli uomini di questi paesi ne’ tempi
antichi fossero cosi secchi e smunti , e dirò anche
contrafatti, come si dipingevano in quella età, e
come si scolpivano nelle statue ancora dagli scultori.
E da che di scultori antichi mi è caduto dire, io
vengo da più d’ uno sollecitato a credere, che fra
gli antichi ferraresi scultori annoverare si possa con
tutta la verità quel Nicolò ricordato da me poc’ anzi,
11 quale tutte le scolture, specialmente della incro-
statura della cattedrale nostra, lavorasse, come ben
Io mostrano quei due versi latini sopra la porta
maggiore
Artiftcem gnarum qui sculpserit haec Nicolaum
e l’altro italiano nel mosaico
Fo Nicolao Scolptore
e che questo Nicolò si fosse un antenato se non il
padre di Filippo Brunelleschi (1) oriundo della co-
(i) Il cognome di questa famiglia, piuttosto eie quello de’Brunelleschi,
sembra 1’ altro de’ Lapi, quando non voglia attribuirsi a qualche circostanza
un cambiamento di denominazione. Ecco le parole del Vasari nella vita d’ Ar-
nolfo di Lapo ed. de* Class. T. a. p. 186. ) 55 Dieesi che cominciando* in marmo
55 le due prime porte de’ fianchi di S. Maria del Fiore, fece Arnolfo intagliare
55 in un fregio alcune foglie di fico, che erano F arme sue e di maestro Lapo
55 suo padre e che perciò si può credere che da costui avesse origine infami-
ti glia de Lapi^ oggi nobile di Firenze. Altri dicono similmente che dai discen-
55 denti d’ Arnolfo discese Filippo di Ser Brunellesco ( nome di padre ), ma
55 lasciando questo perchè altri credono che i Lapi siano venuti da Figaruo-
lo Castello sulle foci del Po^ e tornando al nostro Arnolfo ecc. Leopoldo
Cicognara, profondo scrittore nelle arti belle, chiama singolarissima la induzione
del Baruffaldi ( Stor. della Scolt. Tom. 2. p. 19$ della ed. ven. ), osservando
che le foglie di fico ed altre simili a quelle , furono troppo generalmente ado-
perate in scoltura per appropriarle esclusivamente al cognome d’ un artista.
Tanto Baruffaldi quanto Cicognara furono sì benemeriti della patria, salve
sempre le diverse epoche in cui vissero, che si lascia ben volentieri ad altri H
paralelìo delle loro opinioni.