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onde ferrarese giustamente viene appellato e fino
dal medesimo Malvasia, il quale sebbene nella sua
Felsina pittrice f Pari. 1 pag. 58 ) F annovera fra i
pittori bolognesi, pure ferrarese veramente lo chiama,
e ne adduce in testimonio certi versi di Filoteo Achil-
li™dove in un libro intitolato Viridario si legge
2Vòn lascio, benché ferrarese, il Costa
Stato in Bologna quasi la sua etade
L’ opra sua mostra quanto ha majestade etc.
11 Bumaldi ( Cat. pitt. pag. 13 J ce Io vorria far
credere nato in Bologna di padre ferrarese, non
meno che il Masini ( Boi. peri. p. 723 ), e Michel
Angelo Biondo ( Nob. Pitt. pag. 18 ) i quali ce lo
conte Carlo d’Arco. 5 Marzo i535 M. Laurentio Costa in conta Unicorno;
mort. de Jibbra et uno ccitar infirmo die 5 ; d? età ann. ^5. Eccolo dun-
que nato nel 1460.
» Questi è il celebre Costa pittor ferrarese, la di cui morte dal Fasari e
?» dal Lanzi si disse essere avvenuta circa all’ anno i53o , la quale invece
» pel documento citato può francamente affermarsi che cinque anni dopo sol*
?» tanto accaddette. Visse Lorenzo molto tempo qui in Mantova, in cui anco
?? compieva la carriera mortale del viver suo onoratissimo. Francesco Gon-
?? zaga che teneramente lo amava ne scrisse al i5og cosi — E Bononia ci-
?» vitate celebri^ artis ascivimus jlaurextium costasi. virum egregium, alacri
» ingenio praeditum , eximiis nostrae aetatis pictoribus parem non solumy
»? verum plerisque superìorem — e gliene offerse in dono una casa qui in
?? Mantova. Scorsi appena due anni lo stesso principe spectabìli laurewtjo costa
n eximio pie tori fecit donationem bobulcarum 2.35 terrae in Ficariatis Re-
?? veri et Quistelli positae ; — e dal i5io al i535 gli assegnò l’annuo sti-
?» pendio di Lir. 669. 12.; cui aggiunse, come 'scrisse il Biondo, un regalo
5? di duodecim milita scuta. Dei lavori condotti in Mantova da quell’ illustre
55 rimane pur oggi una tavola eh’ egli fece per decorare una cappella di sua
?» ragione posta nella chiesa detta di S. Silvestro , la quale distrutta 9 quel
»? quadro si riparava entro il tempio intitolato a S. Andrea. Lasciò morendo
?? lunga discendenza d’artefici i quali mantennero la gloria dell’ arte : cosi
?? fecero i due fratelli Ippolito Costa e Girolamo che fu padre a Lorenzo
?? ed a Luigi ?».
Di questi fa parola in seguito il Necrologio ed il eh. annotatore, li quali
qui si tacciono non appartenendo alla nostra scuola.
onde ferrarese giustamente viene appellato e fino
dal medesimo Malvasia, il quale sebbene nella sua
Felsina pittrice f Pari. 1 pag. 58 ) F annovera fra i
pittori bolognesi, pure ferrarese veramente lo chiama,
e ne adduce in testimonio certi versi di Filoteo Achil-
li™dove in un libro intitolato Viridario si legge
2Vòn lascio, benché ferrarese, il Costa
Stato in Bologna quasi la sua etade
L’ opra sua mostra quanto ha majestade etc.
11 Bumaldi ( Cat. pitt. pag. 13 J ce Io vorria far
credere nato in Bologna di padre ferrarese, non
meno che il Masini ( Boi. peri. p. 723 ), e Michel
Angelo Biondo ( Nob. Pitt. pag. 18 ) i quali ce lo
conte Carlo d’Arco. 5 Marzo i535 M. Laurentio Costa in conta Unicorno;
mort. de Jibbra et uno ccitar infirmo die 5 ; d? età ann. ^5. Eccolo dun-
que nato nel 1460.
» Questi è il celebre Costa pittor ferrarese, la di cui morte dal Fasari e
?» dal Lanzi si disse essere avvenuta circa all’ anno i53o , la quale invece
» pel documento citato può francamente affermarsi che cinque anni dopo sol*
?» tanto accaddette. Visse Lorenzo molto tempo qui in Mantova, in cui anco
?? compieva la carriera mortale del viver suo onoratissimo. Francesco Gon-
?? zaga che teneramente lo amava ne scrisse al i5og cosi — E Bononia ci-
?» vitate celebri^ artis ascivimus jlaurextium costasi. virum egregium, alacri
» ingenio praeditum , eximiis nostrae aetatis pictoribus parem non solumy
»? verum plerisque superìorem — e gliene offerse in dono una casa qui in
?? Mantova. Scorsi appena due anni lo stesso principe spectabìli laurewtjo costa
n eximio pie tori fecit donationem bobulcarum 2.35 terrae in Ficariatis Re-
?? veri et Quistelli positae ; — e dal i5io al i535 gli assegnò l’annuo sti-
?» pendio di Lir. 669. 12.; cui aggiunse, come 'scrisse il Biondo, un regalo
5? di duodecim milita scuta. Dei lavori condotti in Mantova da quell’ illustre
55 rimane pur oggi una tavola eh’ egli fece per decorare una cappella di sua
?» ragione posta nella chiesa detta di S. Silvestro , la quale distrutta 9 quel
»? quadro si riparava entro il tempio intitolato a S. Andrea. Lasciò morendo
?? lunga discendenza d’artefici i quali mantennero la gloria dell’ arte : cosi
?? fecero i due fratelli Ippolito Costa e Girolamo che fu padre a Lorenzo
?? ed a Luigi ?».
Di questi fa parola in seguito il Necrologio ed il eh. annotatore, li quali
qui si tacciono non appartenendo alla nostra scuola.