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quale era appena cominciato da Lorenzo, e venne
in questa maniera a fermarlo collo stimolo della ri-
putazione del maestro. Rimaso perciò Ercole in Bo-
logna, e continuato F accordo col padrone della cap-
pella, il quale si ristringeva in quattro ducati al
mese e le spese per lui e un suo garzone, con
tutti li colori che per F opera faceano di mestieri,
fermossi a compiere tutto F accordato, istoriando
quel luogo cogli avvenimenti della Passione di Gesù
Cristo. Per F eccellenza con la quale egli ne riuscì,
meriterebbero tutte le cose ivi espresse e dimo-
strate, d’ essere distintamente qui ragguagliate, ma
questa essendo già stata fatica del Vasari, dal quale
fu dato esattissimo conto di tutta quella operazione,
10 non mi allungherò di soverchio a descriverle
per non ripetere il già da lui detto; solo dirò che
le figure e le azioni su que’ muri colorite, erano
tanto vive e parlanti, che ben mostravano essere
11 loro artefice uomo di finissimo intendimento, di
sodo fondamento, e di capriccioso sapere (3). Nella
medesima opera si compiacque di colorire il proprio
ritratto, con quello di Domenico Garganelli padrone
della cappella, il quale per F amore che portava ad
Ercole, e per la sollecitudine usata nel ridurre F o-
pera a lodevol fine, meglio eziandio che non avreb-
be fatto il Costa, donógli in premio, oltre l’ac-
cordo, mille lire di Bolognesi.
Ma chi si sarebbe mai persuaso, che fatiche sì
belle e di tanto studio, dovessero cadere in noncu-
(3) Nel secondo degli autografi del Baruffaldi si ha maggior relazione di que-
sta opera insigne, nella quale era rappresentata la Passione del Redentore, ed
il transito di M. V. Da questo originale fu tratta la copia che lo Scalabrim
spedì al Bottari, il quale ne diede un saggio nell’ opera del Vasari per di lui
cura pubblicata.
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É, le quali
lì à per k
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quale era appena cominciato da Lorenzo, e venne
in questa maniera a fermarlo collo stimolo della ri-
putazione del maestro. Rimaso perciò Ercole in Bo-
logna, e continuato F accordo col padrone della cap-
pella, il quale si ristringeva in quattro ducati al
mese e le spese per lui e un suo garzone, con
tutti li colori che per F opera faceano di mestieri,
fermossi a compiere tutto F accordato, istoriando
quel luogo cogli avvenimenti della Passione di Gesù
Cristo. Per F eccellenza con la quale egli ne riuscì,
meriterebbero tutte le cose ivi espresse e dimo-
strate, d’ essere distintamente qui ragguagliate, ma
questa essendo già stata fatica del Vasari, dal quale
fu dato esattissimo conto di tutta quella operazione,
10 non mi allungherò di soverchio a descriverle
per non ripetere il già da lui detto; solo dirò che
le figure e le azioni su que’ muri colorite, erano
tanto vive e parlanti, che ben mostravano essere
11 loro artefice uomo di finissimo intendimento, di
sodo fondamento, e di capriccioso sapere (3). Nella
medesima opera si compiacque di colorire il proprio
ritratto, con quello di Domenico Garganelli padrone
della cappella, il quale per F amore che portava ad
Ercole, e per la sollecitudine usata nel ridurre F o-
pera a lodevol fine, meglio eziandio che non avreb-
be fatto il Costa, donógli in premio, oltre l’ac-
cordo, mille lire di Bolognesi.
Ma chi si sarebbe mai persuaso, che fatiche sì
belle e di tanto studio, dovessero cadere in noncu-
(3) Nel secondo degli autografi del Baruffaldi si ha maggior relazione di que-
sta opera insigne, nella quale era rappresentata la Passione del Redentore, ed
il transito di M. V. Da questo originale fu tratta la copia che lo Scalabrim
spedì al Bottari, il quale ne diede un saggio nell’ opera del Vasari per di lui
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