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La sua età fu assai lunga e pervenne sano e ro-
busto sino all’anno 1530, nel quale, rimasto inde-
bolito delle mani, più non poteva dipingere cosa
alcuna, ma solamente ammirare il credito del suo,
non so se debba dire, o discepolo o maestro Ben-
venuto da Garofalo. Morendo fu sepolto nella par-
rocchiale di sant’ Andrea siccome nota il Guarini
( Compend. pag. 374 J, senza però portare alcun
titolo sepolcrale.
dal 1798 ) stava una tavola colla deposizione di croce del Redentore, assieme
alle Marie, s. Giovanni, Nicodemo, e Giuseppe, col nome scritto in un cespu-
glio dominici . paneti . opvs ., che passò a decorare le sale della reale Pinacoteca
di Berlino. Fino dai primi anni del presente secolo XIX. mancò nella chiesa
detta della Madonnina una vaghissima tavola, che dal Cittadella si dubita di
certo Girolamo Ferrari detto Ricamatore, il quale ( aggiunge lo Scalabrini
Chiese di Ferrara pag. 297 ) del i556 altra ne dipìnse nella Pieve di Tamara,
epoca che non può combinare col nostro pittore. Nel borgo di s. Giorgio fu de-
molito nel 1804 F oratorio della Madonna detta della schiappa , ove nota il
Cittadella il ritratto del poeta Ercole Strozzi, che da altri si crede di Gabriello
Bonaccioli, ed ivi pure una piccola imagine della B. V. adorata da alcuni fra-
telli in cappa. Nell’ oratorio a solajo de’ Battuti Bianchi il nostro Panetti dipin-
se varii scompartimenti sul muro cominciando dalla crocifissione. Nota finalmente
lo stesso Cittadella varie altre opere del Panetti nelle case particolari, le quali
crediamo inutile il ricordare non avendosene più notizia, come riescirebbe su-
perfluo il rammentare le altre eh5 egli vide nell’ interno delle clausure delle
Monache, dopo che ebbe il permesso di penetrarvi nel 1783 dall’Emin. Arcive-
scovo Mattei, mentre per le vicissitudini de’ tempi altre perderonsi, altre nuo-
vamente restano occultate alla pubblica vista.
Ricorderemo piuttosto nella galleria Costabili una tela per traverso col tran-
sito della B. V., assistenti gli Apostoli, ed in alto il Redentore che riceve l’a¬
nima della madre: tre Madonne col Bambino: s. Girolamo in mezza figura
vestito da cardinale : un frammento di quadro con s. Agostino, s. Nicola, e
s. Onofrio : ed una interessantissima mezza figura del Redentore con le mani
incrociate e legate con fune ; opere tutte citate dal Laderchi a pag. 35 della
descrizione di quella quadreria.
Il Guarienti nelle aggiunte all’ Abbecedario Pittorico dell’ Orlandi nota un
pezzo grande istoriato del nostro Panetti presso il Re di Polonia, e nell’ In-
dice di alcuni quadri esistenti in Prescia presso la direzione provinciale
delle Poste ( Brescia, B et toni 18197 s’incontra una Madonna col Bambino
in braccio, e bellissimo paesaggio con laghi e colline $ già di pertinenza del fu
Filippo Zaffarmi di Ferrara.
La sua età fu assai lunga e pervenne sano e ro-
busto sino all’anno 1530, nel quale, rimasto inde-
bolito delle mani, più non poteva dipingere cosa
alcuna, ma solamente ammirare il credito del suo,
non so se debba dire, o discepolo o maestro Ben-
venuto da Garofalo. Morendo fu sepolto nella par-
rocchiale di sant’ Andrea siccome nota il Guarini
( Compend. pag. 374 J, senza però portare alcun
titolo sepolcrale.
dal 1798 ) stava una tavola colla deposizione di croce del Redentore, assieme
alle Marie, s. Giovanni, Nicodemo, e Giuseppe, col nome scritto in un cespu-
glio dominici . paneti . opvs ., che passò a decorare le sale della reale Pinacoteca
di Berlino. Fino dai primi anni del presente secolo XIX. mancò nella chiesa
detta della Madonnina una vaghissima tavola, che dal Cittadella si dubita di
certo Girolamo Ferrari detto Ricamatore, il quale ( aggiunge lo Scalabrini
Chiese di Ferrara pag. 297 ) del i556 altra ne dipìnse nella Pieve di Tamara,
epoca che non può combinare col nostro pittore. Nel borgo di s. Giorgio fu de-
molito nel 1804 F oratorio della Madonna detta della schiappa , ove nota il
Cittadella il ritratto del poeta Ercole Strozzi, che da altri si crede di Gabriello
Bonaccioli, ed ivi pure una piccola imagine della B. V. adorata da alcuni fra-
telli in cappa. Nell’ oratorio a solajo de’ Battuti Bianchi il nostro Panetti dipin-
se varii scompartimenti sul muro cominciando dalla crocifissione. Nota finalmente
lo stesso Cittadella varie altre opere del Panetti nelle case particolari, le quali
crediamo inutile il ricordare non avendosene più notizia, come riescirebbe su-
perfluo il rammentare le altre eh5 egli vide nell’ interno delle clausure delle
Monache, dopo che ebbe il permesso di penetrarvi nel 1783 dall’Emin. Arcive-
scovo Mattei, mentre per le vicissitudini de’ tempi altre perderonsi, altre nuo-
vamente restano occultate alla pubblica vista.
Ricorderemo piuttosto nella galleria Costabili una tela per traverso col tran-
sito della B. V., assistenti gli Apostoli, ed in alto il Redentore che riceve l’a¬
nima della madre: tre Madonne col Bambino: s. Girolamo in mezza figura
vestito da cardinale : un frammento di quadro con s. Agostino, s. Nicola, e
s. Onofrio : ed una interessantissima mezza figura del Redentore con le mani
incrociate e legate con fune ; opere tutte citate dal Laderchi a pag. 35 della
descrizione di quella quadreria.
Il Guarienti nelle aggiunte all’ Abbecedario Pittorico dell’ Orlandi nota un
pezzo grande istoriato del nostro Panetti presso il Re di Polonia, e nell’ In-
dice di alcuni quadri esistenti in Prescia presso la direzione provinciale
delle Poste ( Brescia, B et toni 18197 s’incontra una Madonna col Bambino
in braccio, e bellissimo paesaggio con laghi e colline $ già di pertinenza del fu
Filippo Zaffarmi di Ferrara.