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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

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Cantarelli, Luigi: L' iscrizione di Ancyra, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0013

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Ij iscrizione di Ancyra

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cose che potrebbero esser comprese nella prima parte, lo sono
invece nella terza e reciprocamente (>). Rispetto poi al titolo
della iscrizione, ime abbiamo più sopra riportato, sono da notare
due cose: l'ima che esso non s'attaglia bene al contenuto dello
scritto di Augusto, poiché non tiene affatto conto della prima
parte, cioè degli honores e accenna le altre due in ordine in-
verso; l'altra che, stando al titolo, l'originale del monumento
Ancyrano sarebbe stato inciso a Roma ia duabus aheneis pilis,
contraddicendo cosi a Suetonio, il quale parla, invece, di aeneis
tabults. La contraddizione però non è che apparente, perchè, come
avverte il Mommsen (Res Gesiae, p. IX), « prope accedit ad
tabulae speciem pila quadrata, cuius postica ad murum applicata
sit, latus utrumque brevius a scriptura vacet « ; e secondo l'opi-
nione assai verosimile del Nissen (1. e, p. 483) e dello Schmidt
(Philoloyus, XLV [1886], p. 407), le due colonne di bronzo
portanti incisa la iscrizione di Augusto, sarebbero state, affinchè
il pubblico potesse leggerla comodamente, addossate ai due lati
della porta d'ingresso del mausoleo (2).

Ma qui si presenta una grave questione: che cosa è vera-
mente il monumento Ancyrano ? quale scopo ebbe Augusto nel
comporre l'index rerum a se gestarum e nel volerlo inciso nel
bronzo dinanzi al suo mausoleo? A queste domande gli eruditi
che si occuparono di siffatto argomento rispondono in varie ma-
niere ; poiché, mentre, per opinione comune (3), si suole ravvisare,

(') Cf. Mommsen, Res Gestae, p. V. Il Nissen (Rh. Museum, XLI [188G],
p. 489) propone di dividere l'iscrizione in nove parti; ma questa partizione
è troppo complicata per poterla accettare e non toglie i difetti di quella ac-
cennata nel testo; vedi, in proposito, le osservazioni del Geppert, op. cit., p. 7.

(2) Il Geppert (op. cit, p. 11) vuole invece che le colonne fossero
state non addossate alla parete del mausoleo (nel qua.1 caso, egli osserva,
Suetonio avrebbe usate non le parole, quae in Mausoleo staluerentur, ma
le parole, quae in Mausoleo figerentur), sibbene isolate in uno spazio abba-
stanza largo dinanzi al mausoleo. Questa congettura però non mi pare che
tolga la contraddizione.

(3) Cito, fra gli altri, l'Egger, op. cit., p. 412; Boissier, Le Tcslament
 
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