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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Il foro di Augusto, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0038

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32

foro di Augusto

Eccone un secondo, scoperto a pochi palmi di distanza dal pre-
cedente, e come esso documento isterico di primissimo ordine.
È inciso nella base marmorea rettangola di uri donario, alta
m. 0,47, larga ria: 0,39, grossa m. 0,23. Kiraangono ancora le
impiombature dell'oggetto, che la lapide non descrive, perchè alla
alla vista di tutti, e che io suppongo essere stato un vaso di
singolare artificio. Sappiamo solo che fu d'oro massiccio e che
pesava ben cento libre!

IMP CAESARI
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HISPANIA • VLTERIOR

BAETICA • QVOD
BENEFICIO EIVS ET

PERPETVA CVRA
PROVINCIA PACATA
EST- ew (?) A V RI

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Alcune lettere della sesta e della ottava linea, e le inter-
punzioni non si distinguono bene, essendo la superficie del marmo
assai scabra e corrosa dalle acque del pantano. Il Mommsen,
comentando il paragrafo V, 35 delle res gestae ed. 1883, ove
si parla di colonie militari dedotte da Augusto ulraque llispania,
osserva: primieramente che la divisione della Spagna ulteriore
in Lusitania e Betica è attribuita ad Augusto soltanto per con-
gettura, fondata sui passi abbastanza incerti di Appiano, Ilisp. 102,
e di Dione 53, 12 ; in secondo luogo che gli scrittori contempo-
ranei ad Augusto (') ignorano tale divisione; in terzo luogo che

(') Il passo di Livio 28, 2 « ad sociorinn animus in JSaetica conti-
nendos » è interpolato secondo la concorde opinione del Ducker, del Madwig
e del Mommsen.
 
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