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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

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Borsari, Luigi: Di un'epigrafe spettante alla arginatura delle ripe del Tevere
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Castellani, A.: Delle scoperte avvenute nei disterri del nuovo Palazzo di Giustizia
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https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0200

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Delle scoperte avvenute nei disterri

Io son d'avviso che i due avelli appartengano alla prima
metà del terzo secolo dell'impero. Convengono a quest'epoca
tanto la paleografia della leggenda, quanto lo stile della scultura.

E. Lanciani.

Descrizione degli oggetti
trovati nel sarcofago di Crepereja Trifena

1. Corona di foglie di mortella con fermaglio di argento
nel centro: molte delle foglioline sono ben conservate e quasi
ossificate, avendo preso la solidità e la semitrasparenza della
pergamena. Il fermaglio di argento ò molto roso dall'ossido,
tuttavia presenta bastevoli tracce per far conoscere che era or-
nato di rilievo con fiorellini aggruppati, simili a quelli della
verbena. La pianta del mirto essendo notoriamente sacra a Ve-
nere, può darsi che questa fosse la sua corona nuziale.

2. Anello di oro, avente il gambo vuoto, rastremato o ri-
levato ad angolo sporgente rigonfio, che forma la targa superiore
di figura oblunga, la quale nel centro porta inserita una pasta
vitrea liscia, di colore oscuro.

3. x\.nello di oro col gambo massiccio, rastremato a quattro
facce, sorreggente con quattro grane un castone che vi forma
una targa rettangolare traversa, nella quale sta inserita una
corniola onicata che porta incisa, in caratteri di rilievo, la parola
FILETVS. Non è improbabile che fosse questo il nome dello sposo
della defunta.

4. Anello di oro, avente il gambo vuoto, rastremato, rile-
vato ad angolo rigonfio sporgente in targa oblunga, superiormente
piana, che ha nel centro inserito un diaspro rosso di forma ovale,
inciso d'incavo, con due mani in fede {dextrarum pinctio) che
stringono un manipolo di spighe di grano. Questo simbolo delle
 
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