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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

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Gatti, Giuseppe: Trovamenti risguardanti la topografia e la epigrafia urbana, [35]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0243

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e la epigrafia urbana

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ereditarli ; e debbono essere interpretate : h(oc) monumentimi)
h(eredem) n(on) é(équètur) n(èc) q(uemquam) h(eredis) h(ere-
dem) ovvero n(e)q(ue) h(eredum) h(erèdes). Cf. G. I. L. XII
p. 946; X p. 1190; VI n. 14179, etc.

Nel Bullettino del maggio 1887 (p. 150) fu da me pubbli-
cata un' iscrizione, recuperata nelle demolizioni del Ghetto, che
contiene il sorite: Moriua heic ego sum, et sum cinis: is cinis
terra est: si est terra dea, ego sum dea: moriua non sum.

Il eli. prof. A. Chiappelli, in una recente seduta della E. Acca-
demia dei Lincei (vi Rendiconti 1889 p. 586), ha dichiarato
con molta erudizione, questo concetto non essere altro che la ripro-
duzione di un antico epigramma greco conservato dallo scoliaste
dell'Iliade (XI, 144), e da lui riferito ad Epicarmo, il poeta co-
mico e filosofo. Che anzi osservando, che il testo greco, così com' è,
apparisce confuso ed oscuro, il professore medesimo si è giovato
della nuova epigrafe latina per ristabilirne la più vera lezione
nel modo che segue :

El/xi vsxqóc, VEXQÒg dè xónoog, yìj ó' rj xÓTtQog stixiv ■
si dè rs yr -Osòg sdt\ ov vsxqóc, ciXXà &sóg.

Infine il dotto filologo ha ricordato, che un' altra simile ripro-
duzione dello stesso epigramma si ha in una lapide sepolcrale,
ora esistente nel museo di Monaco, pubblicata la prima volta
dal Gori, Inscr. Etr. III p. CIV; la quale parimenti dice:

Mortili Me sita sum, cinis sum: cinis terra est, terra dea
est: ergo ego mortua non sum.

G. Gatti.

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