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Buonpensiere, Emilio Claudio
Il Disegno Nei Suoi Principj Scientifici E Nella Sua Pratica Applicazione: Con 81 tavole incise e cromolitografate — Palermo, 1893 [ersch.] 1894

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https://doi.org/10.11588/diglit.23913#0017

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scorga il benché minimo spostamento di una di
esse di qua e di là dal punto.

Senza molte di queste esattezze l'allievo non
potrà mai ottenere l'approvazione del professore.

Ogni disegno si eseguisce primieramente a
matita con linee esili e ben condotte in modo
da poter conoscere prontamente la destinazione
di ciascuna di esse e quindi coprirle coli' in-
chiostro, senza bisogno di correggerle.

È perciò severamente vietata l'indecisione dei
contorni, cioè di quelli formati da linee sovrap-
poste e tracciate l'uria accanto all'altra.

Nel tracciare le linee vive e nette ad inchio-
stro, bisogna dare ad ognuna la conveniente
grossezza subordinata alle leggi del chiaroscuro
ed alla scala del piano, vale a dire che si scorga
quella giusta gradazione del sottile che rappre-
senta la parte illuminata, al tratto più forte che
segna la parte oscura. I tratti oscuri devono es-
sere l'alti in precedenza, poi i tratti meno oscuri,
ed in ultimo tutti i tratti chiari ; e quando la
delineazione è totalmente compiuta , allora do-
vranno darsi gli ultimi colpi di risoluzione, detti
tratti di forza o di effetto.

Delineato il disegno, è d'uopo nettarlo ben bene
colla gomma elastica per togliere i tratti resi-
duali di lapis , e se la carta vi fosse un poco
ingrassata , ovvero resa sudicia , si adoperi la
mollica di pane.

Sovente accade che pel soverchio fregamento
della gomma, il disegno presenti una superficie
ruvida da non essere più atta a ricevere l'ac-
quarello, producendo tinte ineguali e frastagliate.
Pei- evitare questo inconveniente, basta passarvi
sopra una bagnatura leggiera di acqua di allume.

L'accpia di allume si forma sciogliendo tre
centigrammi di allume in polvere in un bicchiere
di acqua limpida , oppure immergendovene per
poco tempo un pezzo. Avutasi così questa so-
luzione, si bagna la carta per mezzo di una spu-
gna o con un grosso pennello, o ancor meglio
coli'inclinare la tavoletta ed irrorandolo coll'ac-
qua suddetta.

Quest' operazione offre tre vantaggi : 1° di-
strugge ogni alterazione cagionata dal fregamen-
to della gomma ; 2° fissa i tratti ; 8° rende alla
carta il suo primiero stato di lucidezza e bian-
chezza. Ciò fatto, ed essendo la carta bene asciutta
e distesa, vi si potrà apporre qualsiasi tinta.

9. Pennelli. — Quasi tutti i pennelli nuovi, pri-
ma di adoperarli, per renderne eguale e netta
la punta, liberandoli dai peli sporgenti, dovranno
inumidirsi in prima , e poscia fatti rapidamente
passare sopra una fiammella. Tale procedimento
è preferibile a quello di tagliare i predetti peli,
perchè si corre rischio di renderne quadrata la
punta.

Per comodità uell' usare i pennelli, si accop-
piano innestandone le penne in piccoli baston-
cini di avorio o di legno. Di ogni coppia di pen-
nelli uno è intinto di colore, l'altro costantemente
d'acqua; e questo serve ad aggiustare i piccoli
difetti del colorito.

Quando si hanno da stendere successivamente
varie tinte collo stesso pennello, bisogna nettarlo
ogni volta nell'acqua limpido, poscia comprimerlo
colle dita per asciugarlo.

Terminato di acquarellare, bisogna lavare bene
i pennelli in modo da non lasciarvi traccia di
colore, asciugarli bene, e rimettere la punta nel
suo sesto naturale, e badare, nel riporli nella
scatola dei colori, che la punta non urti coi lati
di questa, onde non s'incurvi.

10. Colori. — I colori che si usano nel disegno
geometrico sono sempre acque tinte più o meno
dense, secondo l'uso e la necessità, formati con
colori vegetali o prodotti chimici; esse sono sem-
pre prive di corpo, perciò bisogna evitare l'uso
dei colori minerali, i quali vogliono essere usati
molto densi, oltreché non si sciolgono mai che
imperfettamente nell'acqua, e sulla carta produ-
cono sempre un pessimo effetto.

Le tinte si formano stemperando i colori con
poche gocce d'acqua limpida, mediante leggiero
fregagione in un alberello, sino a tanto che il
contorno del recipiente assuma una tinta intensa
ed omogeneo ; quindi coi pennelli si sciolgono
aggiungendovi tant' acqua quanta ne richiede il
grado d'intensità voluta. Si sciolgono in poche
gocce d'acqua i colori, perchè i loro pani non
restino bagnati, che altrimenti asciugando si
screpolano, e usandoli si sciolgono imperfettamen-
te , facendo non poco sedimento nel fondo del
coppino. Quindi ne viene che i colori, e spe-
cialmente l'inchiostro di China , devono essere
adoperati freschi, vale a dire di non risciogliere
le tinte avanzate precedentemente.

11. Posa delle tinte. — Le tinte si provano pri-
 
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