52 LIBRO PRIMO
privi eli merito e di virtù. Lungamente e profondamente sull'origine dei-culti
ha scritto il Sig. Dupuis, e il Sig. Guasco si è esteso con più applicazione all'
arte della scultura nel secondo e nel terzo capitolo del suo libro intitolato :
De l'usage des statues chez les anciens .
Primi oggetti Ognuno sa bene se nelle varie tradizioni religiose l'accortezza dei ministri
'"""' abbia avviluppate le più strane superstizioni intorno al misterioso senso de»li
oracoli, e ognuno riflettendo come nelle figure simboliche la natura è ordina-
riamente subordinata ai segni di convenzione coi quali l'uomo si propone di
rappresentare le immagini, pub sovvenirsi come appunto oggetti di culto non
' àieno state soltanto le pietre ed i tronchi, ma sino le bestie più immonde, le
produzioni degli orti più volgari e i più strani accozzamenti d'idee, dimodoché
fra tutti gli adoratori di un ente supremo sembrò più ragionevole, avanti 1'
esistenza d'ogni rivelazione, colui che si prosternava dinanzi all'astro maggio-
re, quasi adorando nell'apportatore della luce la vita del mondo e il generator
delle cose. Né difatti ripugnar doveva alla ragione poi tanto il prosternarsi
dinanzi a quei pianeti luminosi che sembrano rappresentare in cielo l'imma-
gine della divinità, che somministrano tanto al filosofo come all'idiota l'idea
d'uno spazio senza confine, che esprimono il carattere dell'eternità, per cui
quei globi non sembrano capaci di corruzione o di guasto, e conservano un
principio di ragione e d'istinto, facendo coli'invariabile regolarità dei loro
movimenti e colla loro influenza reale o immaginaria confermare nella credenza
che la terra e i suoi abitanti sieno l'oggetto delle loro cure particolari. Allor-
ché l'uomo si avvide che le pietre informi pel loro stato d'inerzia non poteva-
no rendere altra idea che quella dell'immensità in proporzione della lor mole,
o veramente eh' era duopo di una tradizione o di una forte astrazione men-
tale per attaccarvi un significato, gli astri, gli elementi, le piante, gli animali,
come oggetti primarj dell'ordine della natura, lo colpirono e lq determina-
rono a varie ricerche per pur trovare fra essi l'immagine e gli emblemi più.
proprj del suo creatore .'ili fuoco, che venerato dai persiani, dagli ebrei, da-
gli egiziani, dai greci, dai romani sembrava concorrere nel gran principio uni-
versale della generazione, senza cui non possono avere conservazione gli esseri
sensibili, e che in un istante colla maggiore rapidità pub distruggerli, parve po-
ter rappresentare la triplice potenza della divinità, creazione , conservazione
e distruzionej e dall'adorarlo, come tanti popoli facevano, ne venne fors'an-
che il rappresentarlo nella fórma conica o piramidale, forma che la fiamma
prende elevandosi e per cui forse la figura obeliscale divenne simbolo del so-
le che riguardossi còme sede del fuoco e della generazione delle cose.
Culto ad II bue ed il serpente divennero altresì emblemi di culto presso quasi tutte
Serpente. le nazioni conosciute, e trovatisi ambedue sculti sui più antichi monumenti di
tutti i popoli del mondo siccome simboli della vita, del buon genio , della
privi eli merito e di virtù. Lungamente e profondamente sull'origine dei-culti
ha scritto il Sig. Dupuis, e il Sig. Guasco si è esteso con più applicazione all'
arte della scultura nel secondo e nel terzo capitolo del suo libro intitolato :
De l'usage des statues chez les anciens .
Primi oggetti Ognuno sa bene se nelle varie tradizioni religiose l'accortezza dei ministri
'"""' abbia avviluppate le più strane superstizioni intorno al misterioso senso de»li
oracoli, e ognuno riflettendo come nelle figure simboliche la natura è ordina-
riamente subordinata ai segni di convenzione coi quali l'uomo si propone di
rappresentare le immagini, pub sovvenirsi come appunto oggetti di culto non
' àieno state soltanto le pietre ed i tronchi, ma sino le bestie più immonde, le
produzioni degli orti più volgari e i più strani accozzamenti d'idee, dimodoché
fra tutti gli adoratori di un ente supremo sembrò più ragionevole, avanti 1'
esistenza d'ogni rivelazione, colui che si prosternava dinanzi all'astro maggio-
re, quasi adorando nell'apportatore della luce la vita del mondo e il generator
delle cose. Né difatti ripugnar doveva alla ragione poi tanto il prosternarsi
dinanzi a quei pianeti luminosi che sembrano rappresentare in cielo l'imma-
gine della divinità, che somministrano tanto al filosofo come all'idiota l'idea
d'uno spazio senza confine, che esprimono il carattere dell'eternità, per cui
quei globi non sembrano capaci di corruzione o di guasto, e conservano un
principio di ragione e d'istinto, facendo coli'invariabile regolarità dei loro
movimenti e colla loro influenza reale o immaginaria confermare nella credenza
che la terra e i suoi abitanti sieno l'oggetto delle loro cure particolari. Allor-
ché l'uomo si avvide che le pietre informi pel loro stato d'inerzia non poteva-
no rendere altra idea che quella dell'immensità in proporzione della lor mole,
o veramente eh' era duopo di una tradizione o di una forte astrazione men-
tale per attaccarvi un significato, gli astri, gli elementi, le piante, gli animali,
come oggetti primarj dell'ordine della natura, lo colpirono e lq determina-
rono a varie ricerche per pur trovare fra essi l'immagine e gli emblemi più.
proprj del suo creatore .'ili fuoco, che venerato dai persiani, dagli ebrei, da-
gli egiziani, dai greci, dai romani sembrava concorrere nel gran principio uni-
versale della generazione, senza cui non possono avere conservazione gli esseri
sensibili, e che in un istante colla maggiore rapidità pub distruggerli, parve po-
ter rappresentare la triplice potenza della divinità, creazione , conservazione
e distruzionej e dall'adorarlo, come tanti popoli facevano, ne venne fors'an-
che il rappresentarlo nella fórma conica o piramidale, forma che la fiamma
prende elevandosi e per cui forse la figura obeliscale divenne simbolo del so-
le che riguardossi còme sede del fuoco e della generazione delle cose.
Culto ad II bue ed il serpente divennero altresì emblemi di culto presso quasi tutte
Serpente. le nazioni conosciute, e trovatisi ambedue sculti sui più antichi monumenti di
tutti i popoli del mondo siccome simboli della vita, del buon genio , della