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Cicognara, Leopoldo
Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d'Agincourt (Band 1) — Venedig, 1813 [Cicognara, 18-1; 2486-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1184#0206
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»°4

CAPITOLO QUINTO

DEL DUOMO DI FIRENZE, E FABBRICHE ADIACENTI

E DELLA CHIESA

DI Sr ANTONIO DI PADOVA.

( Vedi Tamia IV. )

Decreto del
comuni

„ XXtteso che la somma prudenza d'un popolo d'origine grande sia di pro-
' „ eedere negli affari suoi di modo che dalle operazioni esteriori si riconosca
„ non meno il savio che magnanimo suo operare : si ordina ad Arnolfo capo
„ mastro del nostro comune che faccia il modello o disegno della rinovazione
,., di s. Reparata, con quella più alta e sontuosa magnificenza che inventar
„ non si possa né maggiore , ne più nella dall'industria e poter degli uomini 5
„ secondo che da più savj di questa città è stato detto e consigliato in publi-
„ ca e privata adunanza, non doversi intraprender le cose del comune , se il
„ concetto non è di farle corrispondenti ad un cuore che vien fatto grandissi-
„ mo , perchè composto dell' animo di più cittadini uniti insieme in un sol
„ volere.

Quest'onorevole decreto della repuhlica fiorentina racchiude in se le cause
che la condussero ad intraprendere la grandiosa fabbrica di s. Maria del Fiore,
e la prosperità nazionale eia magnanimità di que'cittadini nel dettare esso de-
.creto l'anno 120,4. attestano un coraggio al di là d' ogni prova , accingendo-
si ad un lavoro oltre il confin della vita, poiché per l'arditezza della sua mole
era ben difficile che chi lo dispo.se, potesse vederlo compito; ed in effetto dalla
sua fondazione al suo compimento corsero circa 160 anni. Il Villani asserisce
nelle sue memorie storiche, che la republica non ebbe un' epoca di prosperità
maggior di quella che restò segnalata da una tanto nobile impresa.
Arnolfo ar- Arnolfo incaricato di questo modello era già occupato nella costruzione del
palazzo della signoria, del terzo recinto della città, dell'esterna incrostatura 01
marmi al tempio di s. Giovanni, dell'edifizio grandioso della chiesa di s. Cro-
ce e di quant'altre fabbriche lo splendor dei privati gli aveva allora addossate.
Egli aveva vedute le ricche e belle fabbriche del duomo, del Campo santo e
del battistero di Pisa, e si trovò in necessità di superarle in magnificenza per

cliitetto del
duomo.
 
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