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CAPITOLO QUINTO ao5

quella rivalità generosa che tra i finitimi ha sempre mantenute inestinguibili
gare, e non potea certamente quest'architetto meglio solleticare l'animo dei-
fiorentini, quanto col modello ch'ei fece del duomo, in luogo della goffa ed
antica chiesa di s. Reparata, a cui fu posta la prima pietra in settembre 1298
o 1296, secondo il parere di taluno.

Mancato di vita Arnolfo nel l3oo circa , continuò 1' edilizio con lentissi-
ma progressione secondo il suo primo modello, e non fugli dato un successore
che nel l332 nella persona di Giotto da Vespignano.

Tre facciate ebbe il duomo di Firenze , la prima disegnata e incomincia-Facciaic jei.
ta da Arnolfo, che Giotto mutò con più ricco disegno nel l334 ma non con- u cl"c!s-
dusse a compimento, e la terza che fu principiata sotto Francesco I dopo d'a-
vere distrutta quella di Giotto nel 1S88. Rimase interrotta, perchè non piac-
que, e soltanto in occasione delle nozze della principessa Violante di Baviera
col gran duca Ferdinando da alcuni pittori bolognesi fu dipinta quella che si
vede al presente .

I fiorentini non moveranno mai querele che bastino contro coloro che reg-
gevano 1' amministrazione delle cose publiche ed erano in facoltà di decretare
la demolizione della facciata di Giotto . Questa era oltre già la metà eretta e
ricchissima di ornamenti e di statue in marmo finissimo scolpite da primi mae-
stri di quell'età cui tanto debbono le posteriori. Bernardino Poccetti in una lu-
netta che vedesi ancora nel primo chiostro di s. Marco in Firenze colorì la fac-
ciata di s. Maria del Fiore tal quale la lasciò Giotto; deve esserne anche un di-
segno in s. Croce, e il Nelli nella descrizione del duomo di Firenze riporta inci-
sa questa facciata antica. Il .P.Rica reca un lungo squarcio tratto dalla raccolta
delle scritture delRondinelli che stanno ora presso i sigg. Scarlatti, e individua
anche le statue che stavano nella facciata di questo tempio. Una parte di que-
ste fu opera di Donatello e le altre vennero scolpite da'più famosi scultori. La-
terali alla porta principale erano i quattro Evangelisti sedenti che sono ora nelle
quattro cappelle della tribuna del Sacramento, Sopra la porta principale era la
gran Madonna colossale col bambino che ora trovasi in un magazzino dell'opera
del duomo con altri frammenti. Lateralmente eranvi due angeli e le statue di
s.Zanohi e di s.Reparata, Sulla porta a sinistra entrando, era scolpita la natività
di N.S. con figure di pastori e animali, e sulla porta a destra il transito di Ma-
ria e Cristo che si teneva l'anima di lei stretta in braccio con tutti gli apostoli
che circondavano il corpo morto. Per tutta la facciata, tra molte statue, alcune
rappresentavano i santi della chiesa, come s.Stefano, s. Lorenzo, s. Girolamo,
S.Ambrogio ed altri simili; alcuni dimostravano effigie d'uomini illustri, come
papa Bonifazio seduto fra due diaconi parati e ritti, e le statue di Matteo Fa-
rinata degli Uberti, di Colncio Salutato, di Giannozzo Manetti, del Poggio e
molte altre simili: la più parte di queste vennero disperse e destinate alla
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