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Cicognara, Leopoldo
Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d'Agincourt (Band 1) — Venedig, 1813 [Cicognara, 18-1; 2486-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1184#0145
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143

CAPITOLO PRIMO

4 DEI TEMPLI ANTICHI E MODERNI.

s

Ti è osservato che gli antichi architetti nell' epoca del risorgimento delle ar-
ti in Italia univano alla facoltà di costruire gli edifizj anche quella di scolpir-
vi le figure e i più ricchi ornamenti, dimodoché sembra inseparabile il parlare
d'una soltanto di queste prerogative senza venire anche all'esame dell'altra .
Per questa ragione ho destinato di comprendere nel presente libro la storia in
iscorcio di parecchi singolari edifizj che sonosi innalzati in Italia in tal'epo-
ca , risultando da questa particolarmente una causa evidente dell'incremento
della scultura. Contribuironvi in gran parte e l'innalzamento della religione
sulle rovine dell'idolatrìa eia protezione delle grandi potenze e la forza del-
la prosperità nazionale e F ambizione de' popoli, cose tutte che coli'erezione
dei templi più magnifici protessero in conseguenza anche le opere dei primi
scultori che abbiano levato grido nell' arte loro . A queste singole storie di
sacri edifizj farò precedere una rapida occhiata sugli antichi templi paga-
ni e sulle prime chiese e basiliche cristiane, ritessendo quel filo che tenne
sempre in vita le arti in mezzo all' oscurità di molti secoli e sino al loro risor-
gimento . '

Alla vista dei nostri templi cristiani suole promuoversi la quistione se quelli EieS,
degli antichi equivalessero in rinomanza, ma siccome la celebrità non deriva da J|™'"
una sola prerogativa, cosi relativamente all'ampiezza può esservi ben luogo a clli-
quella preferenza che non può darsi se risguardar si vogliail gusto della costru-
zione, la ricchezza degli ornamenti e la preziosità dei simulacri.

Le tradizioni e i resti preziosi che veggiamo pur anche degli edifizj e
delle sculture, la squisitezza dei materiali impiegata per l'architettura, l'oro ,
l'avorio, i bronzi a larga mano profusi ci attestano quanto gli antichi templi
eccedessero in sontuosità; ma pare certamente che fossero più colossali le ima-
gini dei numi di quello che vaste le aree eie gli edifizj, e in questa parte sem-
bra potersi riserbare un vanto ai moderni.

Gran caso si è fatto dei templi di Giove Olimpico, di Diana Efesina, di Dimensioni
Serapide , ina la loro dimensione non poteva destare le meraviglie se non di a„,ic|,i.
quegli storici i quali non erano al caso di compararli a S. Pietro di Roma , a S.
Paolo di Londra, alle cattedrali di Firenze , di Milano, di Bologna. Una

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