Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Cicognara, Leopoldo
Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d'Agincourt (Band 1) — Venedig, 1813 [Cicognara, 18-1; 2486-1]

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.1184#0094
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
9? ,

CAPITOLO SESTO

MONUMENTI DISTRUTTI O DISPERSI E TRALIGNAMELO

DELL'ARTE DELLA SCULTURA DOPO IL REGNO

DI COSTANTINO..

\JTr

rravi e molte furono le eause per le quali si deplora con tanta ragione la
ruina dei grandiosi edifìcj dell'antica Roma e delle preziose sculture che in
essa si conservavano, e che ci avevano fino al quarto secolo serbata tanta
parte del greco e del romano sapere. Questo argomento, quantunque esclusi-
vamente proprio del dotto mio predecessore nella storia delle arti, pure non
lascio di trattarlo colla maggiore rapidità che per me si possa in mezzo a tanta
sua importanza, e lo farò sotto quell'aspetto che ha più connessione colla sto-
ria della scultura.
Abuso La prima ragione del tialignamento della scultura allorché s'incamminò l'im-
pero romano al suo fine ( oltre a quelle vicende che dissolvendo la gran mo-
le diedero un erollo possente alle buone arti, costrette a seguire anch'esse il
destino delle cose maggiori), si fu evidentemente la prostituzione delle statue,
vale a dire l'abuso eccessivo di queste, che non più innalzate al merito d' un
magistrato distinto, al valore di un difensore delia patria, alla memoria d'un
rispettabile cittadino, in fine non più riservate agli dei, agli eroi, alla patria ,
alla virtù, si multiplicarono in favore della più bassa e servile adulazione fino
ad erigersi con vile impudenza al vizio medesimo.

Dopo che fu costretto l'artista a scolpire i monumenti innalzati alla crucici
prepotenza dei tiranni di Roma, ed a nuiltiplicare le imagini loro abbonite, e
dopo che fu prostituito sino negli oggetti più turpi, col rappresentare mimi ,
istrioni, cortigiane ed ogni genìa della più sozza classe delle genti , nessun
uomo qualificato per merito si curò più della distinzione di vedersi eretta una
statua, e tennesi a vile una dimostrazione che aveva perduto tutto il suo pre-
gio, di maniera che fin da quel tempo i luoghi suburbani di Roma, o le tepide
e deliziose terre della Campania accolsero molti cittadini illustri che menarono
in una tranquilla e meno osservata opulenza i loro giorni, lunge dal bramare
che un avvilito scarpello tramandasse ai posteri una troppo dubbia e confusa
celebrità. Cominciò così la scultura a mancare di quell'eccitamento che deri-
va dalla gloria, e priva de' presidj più nobili andò piegando colle arti sorelle
alle medesime sventure,
 
Annotationen