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Cicognara, Leopoldo
Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d'Agincourt (Band 1) — Venedig, 1813 [Cicognara, 18-1; 2486-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1184#0265
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263

CAPITOLO NONO

DELLA CASA DI LORETO

( Vedi Tavola VI. )

^y'uesto famoso santuario arricchito dalle oblazioni dei fedeli e degl'infedeli
per devozione, per moda, per pompa, per politica, ebbe in suo favore una
tanto insigne quantità di mezzi che potè mettere a contribuzione il talento
di tutti gli artisti nei tempi migliori e vedersi adornato da ogni genere di ar- .
ti, ove la materia quantunque preziosa ceder doveva il suo pregio all'elegan-
za del lavoro.

Le occasioni fanno nascere gli artisti anche ove sembra che di essi debba
essere il suolo più infecondo. In effetto la vicinanza di Recanati piccola città
che servì per comodo agli artisti di rango che facevano poi trasportare i loro
lavori completi a Loreto, non offriva asilo e risorse per la vita, ma ne presta-
va alla devozione e allo spirito; e questa vicinanza fu opportunissima per for-
mare allievi anche in luoghi diversi. 11 Calcagni e Paolo Giacometti scultori
e fonditori di R'ecanati possono collocarsi fra quelli che prosperarono in tal
circostanza ed onorarono la loro patria con talenti non ordinarj. Fiorirono
dal i58o al l655, e dell'ultimo di essi veggonsi assai buoni lavori nella fon-
tana di piazza a Faenza, nell'urna del battistero della cattedrale ad Osimo,
ed altre opere in patria, a Raglisi , in Ancona e a Macerata nel deposito del
Cardinal Cenci.

Singolare è ciò che trovasi scritto e che viene volgarmente creduto intorno Tradizioni
a questo santuario, la cui venerazione è stata confermata da tanti secoli, ne ""s»1»"

.... . ■. intorno

oggetto mio e di trattare cosi filosoficamente questo punto da prender cruda- questo
mente di fronte quella credenza che si accarezza nel cuore di certe anime pri- sanl""10-
vilegiate e felici, e loro serve tante volte di conforto nelle avversità della vita,
nell'incostanza della fortuna, e per le quali fatalissimo sarebbe ciò che da tanti
altri si cerca con tanta avidità, rerum cognoscere causas. Dopo la presa di
Ptolemaide, ossia di s.Gio: d'Acri, fatta ai119 maggio 1291 daMelech Seraph
 
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