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https://doi.org/10.11588/diglit.1184#0126
iz4
LIBRO PRIMO
La penna d'uno storico profano incontra molte difficoltà ed è scusabile se
rifugge dal presentare sottocchio con vivacità di colori certe opere, per to»lie_
re il ribrezzo dalle quali è d'uopo di una gagliarda astrazione mentale e de]
soccorso d'una forza superiore all'intendiménto comune ; e del pari le ar-
ti trovarono scogli diflicilmennte sormontabili, allorquando per le sospen-
sioni delle leggi della natura in favor della religione furono astrette a rari.
presentare oggetti che avevano o poca verisimiglianza alle umane consueta,
dini o ripugnanza alle interne voci del cuore. Esse hanno però saputo prc.
stare validamente il loro soccorso per conservare le memorie di questi fu.
sti di religione5 ma se fu prodigiosa la forza di quei campioni del cristianesi-
mo, non fu tenue l'impresa di chi potè freddamente in tavola o in marmo
accingersi a rappresentarli negli atteggiamenti del patimento più crudele.
Konnc jì Determinati finalmente i cristiani ad abbracciare il culto dei santi e delle
ruìto esterno _ , ,
prima proi- imagini, adottarono anche quelle forme che prima avevano proscritte ; e le
dòtiufiU ^* ' * f10"» gl'incensi, le statue, le pitture dovettero sostituirsi al decoro se-
Cristiani, vero del nudo altare, come segni indispensabili per raccogliere l'errante et]
incerto voto della multitudine, che non pub sostenersi col solo ajuto di astrat-
te considerazioni e di concepimenti metafisici. Ma passarono parecchi secoli
avanti che si ottenesse culto publico e tempio, che cessassero le grotte e che
i più remoti angoli delle case de' privati non fossero più i sacrar) di una reli-
gione tanto perseguitata. Corse eziandio lunga stagione prima che si permet-
tessero le pratiche esterne del culto, e si vedessero gli abiti di ceremonia nel-1
l'esercizio delle funzioni ecclesiastiche , e ne fossero poi in seguito distinti i
ministri, acciò non venissero confusi cogli altri che non avevano accesso all'
altare. Le gerarchie ebbero quindi la loro origine , e furono varie secondo gli
ufficj e gli àbiti diversi, nei quali si ravvisano anche oggidì quanto basta le
derivazioni dagli antichi costumi rivestite di mistico senso di religione,
Ma non solo gli abiti e le costumanze dell' odierno culto conservano antica
derivazione, che anche gli emblemi principali e gli oggetti più cari della mo-
derna adorazione si riconoscono presso gli antichissimi popoli della terra, talché
unamera riproduzione può dirsi di figure altre volte adorate. Vicino alle rive
del Tanai si trovarono sepolcri sui quali era posta una croce, quantunque
mai vi penetrassero cristiani. La croce si è trovata al Thibet in molte antiche
medaglie persiane ed era forse in luogo di serpente ; emblema di futura vita-
Nel Nord fra i monumenti uplandici trovatisi queste tracce anteriori a tutte
le nostre memorie, su di che la citata opera del Sig. d' Hancherville ci of-
fre raccolti astiai importanti documenti (t). E mentre ciò sembra restringere
(i) D' Hancherville L. il. G. i.
LIBRO PRIMO
La penna d'uno storico profano incontra molte difficoltà ed è scusabile se
rifugge dal presentare sottocchio con vivacità di colori certe opere, per to»lie_
re il ribrezzo dalle quali è d'uopo di una gagliarda astrazione mentale e de]
soccorso d'una forza superiore all'intendiménto comune ; e del pari le ar-
ti trovarono scogli diflicilmennte sormontabili, allorquando per le sospen-
sioni delle leggi della natura in favor della religione furono astrette a rari.
presentare oggetti che avevano o poca verisimiglianza alle umane consueta,
dini o ripugnanza alle interne voci del cuore. Esse hanno però saputo prc.
stare validamente il loro soccorso per conservare le memorie di questi fu.
sti di religione5 ma se fu prodigiosa la forza di quei campioni del cristianesi-
mo, non fu tenue l'impresa di chi potè freddamente in tavola o in marmo
accingersi a rappresentarli negli atteggiamenti del patimento più crudele.
Konnc jì Determinati finalmente i cristiani ad abbracciare il culto dei santi e delle
ruìto esterno _ , ,
prima proi- imagini, adottarono anche quelle forme che prima avevano proscritte ; e le
dòtiufiU ^* ' * f10"» gl'incensi, le statue, le pitture dovettero sostituirsi al decoro se-
Cristiani, vero del nudo altare, come segni indispensabili per raccogliere l'errante et]
incerto voto della multitudine, che non pub sostenersi col solo ajuto di astrat-
te considerazioni e di concepimenti metafisici. Ma passarono parecchi secoli
avanti che si ottenesse culto publico e tempio, che cessassero le grotte e che
i più remoti angoli delle case de' privati non fossero più i sacrar) di una reli-
gione tanto perseguitata. Corse eziandio lunga stagione prima che si permet-
tessero le pratiche esterne del culto, e si vedessero gli abiti di ceremonia nel-1
l'esercizio delle funzioni ecclesiastiche , e ne fossero poi in seguito distinti i
ministri, acciò non venissero confusi cogli altri che non avevano accesso all'
altare. Le gerarchie ebbero quindi la loro origine , e furono varie secondo gli
ufficj e gli àbiti diversi, nei quali si ravvisano anche oggidì quanto basta le
derivazioni dagli antichi costumi rivestite di mistico senso di religione,
Ma non solo gli abiti e le costumanze dell' odierno culto conservano antica
derivazione, che anche gli emblemi principali e gli oggetti più cari della mo-
derna adorazione si riconoscono presso gli antichissimi popoli della terra, talché
unamera riproduzione può dirsi di figure altre volte adorate. Vicino alle rive
del Tanai si trovarono sepolcri sui quali era posta una croce, quantunque
mai vi penetrassero cristiani. La croce si è trovata al Thibet in molte antiche
medaglie persiane ed era forse in luogo di serpente ; emblema di futura vita-
Nel Nord fra i monumenti uplandici trovatisi queste tracce anteriori a tutte
le nostre memorie, su di che la citata opera del Sig. d' Hancherville ci of-
fre raccolti astiai importanti documenti (t). E mentre ciò sembra restringere
(i) D' Hancherville L. il. G. i.