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CAPITOLO SECONDO il*

un edificio di tanta mole, e coprirlo e renderne asciutte le pareti e i cemen-
ti in modo che se ne potesse intraprendere l'interna decorazione con tanta ra-
pidità: ma gli storici e le cronache su questo punto sono discordi, come lo so-
no anche circa Fanno della sua consecrazione, poiché alcuni (l) la vogliono
del io85., gli autori de' disegni e illustrazioni della basilica del li il., il
Zanetti del lo84-> e ultimamente l'eruditissimo sig. co. Carli del 1094.3 in
somma è impossibile di conciliare tante discrepanze . Comunque sia però in-
torno alla consecrazione, che poco al nostro genere di erudizione importa, pa-
re che si possa supporre compiuto l'edifizio nel 1071. essendo divenuto doge
allora il Selvo , siccome risulta presso le cronache e gli scrittori delle venete
antichità nel distico da loro riportato , ma da me però non veduto mai nel ve-
stibolo della chiesa ove lo colloca anche il Sansovino:

ANNO MILLENO TRANSACTO BISQUE TRIGENO
DESUPER UNDECIMO FUIT FACI A PRIMO.

Appunto il Selvo fu quello che cominciò a farla incrostare di marmi prezio-
si trasportativi da Atene e dalle isole della Grecia unitamente alla più par-
te delle colonne che vi si veggono; la qual cosa esclude che la presa diCostan-
tinopoli, successa tanto tempo dopo, e le ricchezze di quella capitale dell'Orien-
te avessero contribuito principalmente al decoro di quest' edifizio. La medio-
cre dimensione dei marmi e delle colonne impiegate in questa fabbrica non at-
testa in modo alcuno la loro provvenienza dalla dominante dell'Oriente, che al-
lora non era né conquistata, ne distrutta, e che avrebbe potuto somministrare
a tal uopo materiali assai più imponenti per la loro mole. La mente di chi reg-
geva lo stato vedesi evidentemente qual fosse dall'iscrizione scolpita nella cor-
nice di marmo rosso che regna sotto il ballatojo nella nave maggiore in carat-
teri romani:

ISTORIIS, AURO, FORMA, SPECIE TABULARI!»

HOC TEMPLI»! MARCI FORE DIC DECUS ECCLESIARUM.

La grandezza degli animi e la forza delle nazioni Ubere si manifestava per si-
mili decreti che precedevano per l'ordinario Sri quei tempi tali magnifiche im-
prese. Incerti sono i nomi dell'autore della pianta e di quello della facciata, che
non saranno forse opere dello stesso ingegno. Fin da quel tempo incominciò
a incrostarsi di mosaici, e d'anno in anno, di secolo in secolo crebbe in magni-
ficenza perla protezione che non cessavasi di accordare alle arti, e per la ma-
gnificenza con cui si andavano corredando tutte le cose attenenti alla sovra-
nità della republica veneziana.

Questo tempio divenne 1' oggetto delle publiche cure e.durante il tempo

(1) Sansovino , e Meschinello .

Voi. I. 40
 
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