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Cicognara, Leopoldo
Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d'Agincourt (Band 1) — Venedig, 1813 [Cicognara, 18-1; 2486-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1184#0311
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CAPITOLO PRIMO

3og

e facile per compiere interamente ogni loro pensiero , ma la mente è gua-
sta dalla corruttrice ambizione di voler sorpassare 1' ottimo col dimenticare
i veri e sodi principj dell' arti, correndo sfrenatamente verso le tenebre e
l'ignoranza. In conclusione mentre dal seno della prima barbarie sorgono
le arti affrettando il lor corso verso un lucente meriggio, la seconda le gui-
da verso la notte più buja. I caratteri che imprimono questi due estremi
si conosceranno ben meglio dall' esame di quei monumenti che andremo
illustrando nel corso di questo lavoro, e si vedrà come non debbano tra loro
confondersi e quanto siano contraddistinti per le cause di cui abbiamo finora
parlato.

Cercando i motivi della vera barbarie del decadimento delle arti troveremo perche u
finalmente una conclusione da cui vedrassi che le stesse cause conducono il frtl .*"?*'

aero in Grc-

più spesso ai medesimi effetti. Le arti perdettero tutto il loro splendore nel- eia.
la Grecia allorché abbandonati i giuochi olimpici, i templi deserti e ammu-
toliti gli oracoli, gii spettacoli sanguinosi dei gladiatori estinscro la pietà
nei cuori; allorché disgiunti questi studj dalla politica di stato furono abban-
donati al solo capriccio di pochi privati e le bizzarrìe dell' immaginazione
usurparono i semplici diritti della natura; allorché estinto lo spirito publico,
non vi fu più che rapina per parte degl'invasori e-avvilimento ed egoismo
per parte dei vinti; e allorché in fine non ebbero più protezione gli artisti,
non si conobbe più un gusto dominante, e rimase estinto il carattere nazio-
nale de' greci. Le arti ebbero egualmente in Roma la medesima sorte fu- ?erc,lè
nesta sin da quando le rigide virtù dei romani piegar dovettero alla corru- in Roma,
zióne del dispotismo e rovesciata la costituzione del governo si sottrassero
dalla vigilanza è dalla protezione dei magistrati, e i capi d' opera degli arti-
sti, ricovrati quasi furtivamente al privato splendore delle ville suburbane,
non formavano più il decoro publico, ma venivano rovesciati dall'alto degli
edifizj, strascinati per le piazze, o imbarcati sul Tevere per tradursi a se-
gnare la grandezza della nuova Roma d' Oriente. Lo stesso avvenne allor-
quando rubate le porte di Giano, Roma rimase aperta alle orde dei barba-
ri , abbandonata e deserta dagli stessi suoi oppressori che troppo debolmen-
te la reggevano dalle foci del Bosforo al pari d' una misera soggiogata pro-
vincia, soltanto memori di lei per smungerla di tributi. Dicasi infine lo stes-
so di quell' epoca in cui profanati gli altari, infranti i simulacri si posero in
aspra guerra le opinioni e per fiacchezza del governo rimase soccombente
la religione dello stato e l'augusto culto dei padri, e torrenti di sangue in-
nondarono con spettacoli atroci quei luoghi ove plaudente sedeva alle fe-
ste l'antico popolo di Roma. Dopo tutto ciò sarà forza di riconoscere che Perchè
la parità di quelle circostanze avendo prodotto gli stessi effetti, quando poi .rjs°'".'°
vennero toltele cause di tanto abbattimento, e quando risorse l'Italia e

VOL. I. -78
 
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