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LIBRO TERZO
,) Circa proprietà s vero non facies portas sed
„ tantum spatia eorum sint quadrangula et
,, in limbo super capita scrihantur eovum
,, nomina. Facies quoque in angulis qualuor
-, turres in quibus catenae fìrraentùr ut su-
„ perioribus coaptentur. In inferiori vero ro-
„ tundo spalio facies cìrculos quot potueris,
„ vel volueris, in quibus formabis singulas
„ imagines virtutum, dimidias specie faemi-
,, nea, quorum nomina scribes in circulis.
„ Ad postremum autem in fundo formabis
„ pedem et tornabis, et omnia spatia circa
,, imagines superius et ìnferius erunt transfo-
;, rata . Deinde unicuique parti suis infuso-
., rus atque spiraculis impositis, circum li-
,, nìes diligenter argillam tenuem, et sicca-
„ bis ad solem , rursumque et tertio facies
„ similiter; quae partes jam vocantur formae.
-, Quas omnino siccatas pone ad ignem , et
„ cum calefactae fuerìnt caeram liquescen-
„ tem funde in aquam , rursumque pone ad
„ ignem , sicque facies donec caeram omni-
„ no eicias. Post liaec etc. cC
Equi segue la descrizione della fusione in
modo chiaro, facile e come si pratica anche
al di d'oggi, senza ommettere la più piccola
delle precauzioni. Chi non vede che l'in-
censiere costruito in quel modo riescir dove-
va per la sua invenzione e composizione ele-
gantissimo quanto uno dei più bei pezzi dì
moderna oreficeria ? È singolare come in
quell'età fossero gli artisti gelosi di porre il
nome sotto le figure che intendevano di rap-
presentare. Anche nei bassi rilievi del duo-
mo di Modena si vede la stessa usanza, estesa
non solo a scolpire i nomi delle figure ma
sino quello degli altri oggetti. Nella rap-
presentazione di s. Pietro che rinega il suo
maestro in presenza dell'ancella di Pilato,
stanno sotto gli sculti oggetti le seguenti pa-
role. Petrus , Ancìlla, Gallus , Ignis .
Nell'opera del Raspe conliensi un altro o-
(i) Murat. Antiq. Ita!, voi. II. p. 366.
puscòletto singolare dì un certo Eraclio eh
in versi scrisse nel medio evo- un libretto £m! fej
clius de coloribus? et artìbus Romanoru^ ^
i cui capitoli sono i seguenti: t. I. X>eJlor- ^jj
bus ad scribendum , de pìctura vitrì j ^
sculptura vìtri, de fiàlis auro doratis d
preclosorum lapidimi incisione , de aurea
scriptum. , de Edera et lacca , de°enimis
quomodo luceanty de vìridi colore ad seri-
bendimi, quomodo crisiallum possit secari
de temperamento ferri) de gemmis quas de
romano vitro facere querìs\ Lib. TIDecol0.
re auripìgmento simili, de cupro fellis pin-
guedine deaurato , de vitro viridi quomodo
fieri debeat ad vasajictilia pingenda, devi-
tro nigro ad vasajictilia depingenda, de vi,
irò albo ad vasajictilia depingenda^ de vi-
tro quod nimium viret. Tutte le quali dot-
trine non sono estese che in ioò versi esa-
metri , con mediocre profitto di chi legge,e
non equivalgono in alcuna maniera al meri*
to delie chiare ed esattissime descrizioni di
Teofìlo.
Giova piuttosto il ricordare in questo pro-
posito d' antiche arti italiane ciò che rife-
risce il Muratori in seguito all' elenco de
mosaici che in ogni secolo furono costruitiìq
Italia, riportando un bel monumento della bi-
blioteca capitolare di Lucca, scritto molti se-
coli prima dell' epoca di Teofilo, in cui si
contengono diverse maniere per dipingerei
mosaici, per colorire i metalli, e per altri
somiglianti lavori (l) . Da tutte le quali me:
morie, opuscoli e codici si conferma che
erano pur vive in Italia queste arti a tal se-
gno da non essere coltivate a tentone o per
caso , se vi fu chi ne scrisse i precetti e la-
sciò sicurissime tracce per adoperarle; e a
tal segno chiare, che non dissimile ne è U
pratica odierna e non ne scrissero con mag* »
gior evidenza i moderni trattatisti.
NOTA ADDIZIONALE
Finnlmonto io creilo di polsi- COWc-hOrarè irioltluitnó le mìo opinion! o
ì filli gii indicati Tir. qui intorno a ciò elio fu riferito della pitturi
n olio non mai caduto, in dimeniioama lino dal tempo di Teofilo con
ciò che lio trovato chiaramente cipresso in un codice prcrioio ili Lo-
renzo Ghiberti elio li ooitscrva nelU biblìe-tooa Mnglial.cohiaua in Fl-
renio, il quale ù compiuto ili parecchi commentari Mille iteti, clic pro-
durrò alla luco in occasione ili f.ivellun- 'li 'Presto illmirc tenitore nel
volume seguente. Egli pillando dì Gioito di Dandone dice precisa-
te; costui fu copio in tutte le co?o (nuora ùi ..
onò a omo, lavoro in tavola, lavorò in mosaico
in Roma, ce.......Ho voluto y.
. quest' ultima riflcjiione clic può W-
licioni, non ìiueiìta tuperìonnenlci poiché ""Si
i aott" occhia ucir occuparmi intorno alle opere tic
procedeva la (lampa iH questo volume •
nel line d* f%
ài cOtiU»»» jU
"\
LIBRO TERZO
,) Circa proprietà s vero non facies portas sed
„ tantum spatia eorum sint quadrangula et
,, in limbo super capita scrihantur eovum
,, nomina. Facies quoque in angulis qualuor
-, turres in quibus catenae fìrraentùr ut su-
„ perioribus coaptentur. In inferiori vero ro-
„ tundo spalio facies cìrculos quot potueris,
„ vel volueris, in quibus formabis singulas
„ imagines virtutum, dimidias specie faemi-
,, nea, quorum nomina scribes in circulis.
„ Ad postremum autem in fundo formabis
„ pedem et tornabis, et omnia spatia circa
,, imagines superius et ìnferius erunt transfo-
;, rata . Deinde unicuique parti suis infuso-
., rus atque spiraculis impositis, circum li-
,, nìes diligenter argillam tenuem, et sicca-
„ bis ad solem , rursumque et tertio facies
„ similiter; quae partes jam vocantur formae.
-, Quas omnino siccatas pone ad ignem , et
„ cum calefactae fuerìnt caeram liquescen-
„ tem funde in aquam , rursumque pone ad
„ ignem , sicque facies donec caeram omni-
„ no eicias. Post liaec etc. cC
Equi segue la descrizione della fusione in
modo chiaro, facile e come si pratica anche
al di d'oggi, senza ommettere la più piccola
delle precauzioni. Chi non vede che l'in-
censiere costruito in quel modo riescir dove-
va per la sua invenzione e composizione ele-
gantissimo quanto uno dei più bei pezzi dì
moderna oreficeria ? È singolare come in
quell'età fossero gli artisti gelosi di porre il
nome sotto le figure che intendevano di rap-
presentare. Anche nei bassi rilievi del duo-
mo di Modena si vede la stessa usanza, estesa
non solo a scolpire i nomi delle figure ma
sino quello degli altri oggetti. Nella rap-
presentazione di s. Pietro che rinega il suo
maestro in presenza dell'ancella di Pilato,
stanno sotto gli sculti oggetti le seguenti pa-
role. Petrus , Ancìlla, Gallus , Ignis .
Nell'opera del Raspe conliensi un altro o-
(i) Murat. Antiq. Ita!, voi. II. p. 366.
puscòletto singolare dì un certo Eraclio eh
in versi scrisse nel medio evo- un libretto £m! fej
clius de coloribus? et artìbus Romanoru^ ^
i cui capitoli sono i seguenti: t. I. X>eJlor- ^jj
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sculptura vìtri, de fiàlis auro doratis d
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quomodo luceanty de vìridi colore ad seri-
bendimi, quomodo crisiallum possit secari
de temperamento ferri) de gemmis quas de
romano vitro facere querìs\ Lib. TIDecol0.
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guedine deaurato , de vitro viridi quomodo
fieri debeat ad vasajictilia pingenda, devi-
tro nigro ad vasajictilia depingenda, de vi,
irò albo ad vasajictilia depingenda^ de vi-
tro quod nimium viret. Tutte le quali dot-
trine non sono estese che in ioò versi esa-
metri , con mediocre profitto di chi legge,e
non equivalgono in alcuna maniera al meri*
to delie chiare ed esattissime descrizioni di
Teofìlo.
Giova piuttosto il ricordare in questo pro-
posito d' antiche arti italiane ciò che rife-
risce il Muratori in seguito all' elenco de
mosaici che in ogni secolo furono costruitiìq
Italia, riportando un bel monumento della bi-
blioteca capitolare di Lucca, scritto molti se-
coli prima dell' epoca di Teofilo, in cui si
contengono diverse maniere per dipingerei
mosaici, per colorire i metalli, e per altri
somiglianti lavori (l) . Da tutte le quali me:
morie, opuscoli e codici si conferma che
erano pur vive in Italia queste arti a tal se-
gno da non essere coltivate a tentone o per
caso , se vi fu chi ne scrisse i precetti e la-
sciò sicurissime tracce per adoperarle; e a
tal segno chiare, che non dissimile ne è U
pratica odierna e non ne scrissero con mag* »
gior evidenza i moderni trattatisti.
NOTA ADDIZIONALE
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renzo Ghiberti elio li ooitscrva nelU biblìe-tooa Mnglial.cohiaua in Fl-
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durrò alla luco in occasione ili f.ivellun- 'li 'Presto illmirc tenitore nel
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