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Gesellschaft für Vervielfältigende Kunst [Hrsg.]
Die Graphischen Künste — N.F. 1.1936

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Calabi, Augusto: Note sulla storia economico-sociale degli incisori, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.6336#0125

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ende economiche della stampa di Cristo coi malati ed i bambini, la stampa da cento
gülden, per la unicitä del caso e I'incertezza delle notizie. Nemmeno soccorre la conoseenza
generica della vita di Rembrandt, perche le sue alterne fortune possono essere State determinate
olo dal successo della sua opera artistica ma anche da quello della sua attivitä mercantile

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antiquaria.

E invece nettamente indicativa la notizia sicura seeondo cui Hollar, artista proprio con-
temporaneo di Della Bella e di Rembrandt, incisore professionale come il primo, ma piü special-
mente dedicatosi a opere con finalitä pratiche mercantili dirette, lavorava nel 1647 a Londra
per editori di libri calcolando il prezzo delle sue incisioni seeondo il tempo impiegatovi ed in
ragione di dodici danari Tora.

Anche dei guadagni dei grandi ritrattisti francesi abbiamo conoseenza, essendo il loro lavoro
fatto quasi sempre per commissione, ed essendo questa ben speeificata in regolari contratti.

Vediamo Mellan intentare, e vincere, un'azione legale contro un committente che non
voleva pagare, perche ritenuto eccessivo, il prezzo di mille e seicento lire per una tesi a ritratto;
ma Roberto Nanteuil stipulö per un'altra tesi a ritratto, poco dopo, non meno di duemila-
ottocento lire ed un anno di tempo. Doveva si provvedere al disegno della parte ornamentale
decorativa per inquadrare il ritratto del re Sole e Fenunciato della tesi, alla stampa di due-
milacinquecento esemplari ed alle altre spese tutte dell'impresa, ma possiamo tranquillamente
assumere che almeno un terzo del prezzo pagato rimaneva all'artista come retribuzione
personale.

E mera retribuzione di prestazione personale sono le milleduecentosessanta lire che ebbe
Edelinck per completare il ritratto lasciato in tronco dalla morte di Nanteuil nel 1679. Nanteuil
in trent'anni di acclamata attivitä fece circa duecento grandi ritratti incisi, per un prezzo
medio che possiamo induttivamente calcolare sulle duemila lire, mentre il prezzo per suoi
ritratti disegnati, in piena maturitä, era di trecento lire.

Edelinck nei suoi quaranta anni di attivitä ebbe una produzione proporzionata a quella
del suo predecessore per quantitä di opere, per prezzo e per successo.

9. Prezzi e retribuzioni nel secolo XVIII

Abbiamo veduto che Piranesi guadagnava otto baiocchi per ogni foglio, poco meno di un
terzo del prezzo di vendita al pubblico, e siecome Fopera cui queste autentiche indieazioni
si riferiscono Consta di duecentodiciotto tavole tirate a quattromila esemplari, cosi il guadagno
dovette salire a sessantacinquemila seudi. Anche assumendo che nel conto delle spese di pubbli-
cazione e vendita non sia stato compresa la retribuzione all'autore, ed anche ricordando che
quest'opera conta tra le maggiori di Piranesi e sembra esser stata fatta nello spazio di tempo
di sei o sette anni, la somma appare sempre interessante. Tanto piu se si considera che dalle
date di edizione delle altre sue opere appar manifesto che in quegli anni egli andava pre-
parando materiale per altri lavori e che egli conduceva anche un'azienda di antiquariato.

Dello stesso ordine di grandezze erano le somme che riceveva a diverso titolo per il com-
pletamento delF opera, milleduecento seudi dal governo pontificio quäle graziosa esenzione
dalla tassa di dogana per la carta oecorrente, trecento seudi da un privato mecenate per
ognuna delle quattro tavole dedicatorie.

Giä note nel seicento e nel Cinquecento Fuso delle grandi dediche ebbe diffusione tutta
speciale nel settecento, quando i diversi personaggi le comperavano ad alto ed altissimo prezzo,
stimandole un singolarissimo onore. Ne mancarono i casi, come quello di Piranesi a Roma e
di Lebas a Parigi di dediche non pagate, e di conseguenti sdegnose discussioni, nelle qua!
gh artisti fanno abitualmente una figura assai piu bella di quella dei cosidetti protettori.

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