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Ramusio, Giovanni Baptista
Delle Navigationi Et Viaggi (Band 1): In Molti Lvoghi Corretta, Et Ampliata, Nella Qvale Si Contengono La Descrittione Dell'Africa, & del paese del Prete Ianni, con varij viaggi ... et la Nauigatione attorno il Mondo ... — Venedig, 1554

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https://doi.org/10.11588/diglit.9380#0593

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Gianni,

A
%,
jeA DI DON FRANCESCO ALVAREZ Z5i
^ dopo l'altro^ come lì appresentauano auanti 1 Abuna entrando p la prima portategli subj
modQ N to li poneua la mano sopra il capo,8c" di'ceua certe paroIe,ch'io non ìintendeua,& poi coitili
Wftj» H vscta per l'altra:ne vi nmase alcuno,aI quale non fusse fatta quella cerimonia,Poi prese vn
, libro in mano,et in quello IeiTe vn gran pezzo,tenendo vna piccola croce di ferro in mano,
facendo con ella molti segnidi croce sopra tutti costoro. Finito quesio5vn prete vsci fuori
della porta con vn Iibrò,& lesTe,comesarebbe à dire l'Epistola, ol Vangelo. ÒC subito l'Abu
na di (Te la mesta,la qual no fu più lunga di' qlIo,che fì direbbe tre volte il Salmo del Miserere
mei deus.Sc subiro comunicò tutti qsti preti,cheerano z 3 $ stinti da messà, perche quelli da
messa gli fanno separatamente,^ li cherichi da per le vn'altro giorno. ÒC mi disse lo Abuna,
che li cherichi erano ordinati infìno à diacono,come era santo Stephano.Viddi però poi far
cherichi, ÒC preti inlieme tutti in vn giorno : ÒC quello molte volte, perche egli ne ordinaua
auei5J & faceua molto spcno,8c" sempre gran numero,pchevengono à lui di tutti li regni,S£ fìgno*
3,cliet| J ria del Prete,per non esserui altroché gli polla ordinare. Non sono podi in matricolale por
i la verità ci? tano cnarra alcunadi fede, ò certezza della loro ordinatione, S£ perche ho detto il numero
►lodiquli 2156-10 non n annoweral5mamI diiTècosi colui, chehebbe il carico di contargli,ÒC penso,
^ 1 che mi dicessela verità.DelIi cherichi,io dirò quello che viddi.
or Come il Prete m'interrogo della cerimonia di questi ordini [acri, & come io fui à ueder sare gli ordini
minorile chiamano ^agonari^cioe cherichi. Gip. XCVII,
JwjfÉjl ^Jcl gi'orno scguente,chefu alIiix.diGennaio,mimadòà chiamare il Prete: doue giunto
surili subito mi fece dire, clic egli haueua inteso, che io era Il ato*à veder fare li suoi preti,cY_ quello
mepadempith che mi pareua. Gli rispofì,che due cose io haueua vedute,lequali,anchora chcmifussTcro det
mpitordelhl^; te ÒC giurate,mai le hauerei credute, cioè della moltitudinedel chericato ,croci,8^ mitre,nel
toriìòìtcplss riceuer sua altezza ÒC incotto fatto à quella : l'altra di qst o tanto, ÒC infinito numero di preti
I?É5pW ordinati tutti infìeme,S£ che mi pareua molto ben fatto tal vrFicio,ma che mi dispiaceua mol
0 ìdoiÉstl t0 ^a dishonellà de prcti,nella quale veniuano qlli a ordinarli. Subito mi fu rispoilo, che io
erestatoqllooE 11 ^m* marauigliaiTcdialcunacosadiquestcpcrchequato s'apparteneuaalsuoincotro non
) diCDolè erano venuti i preti seno delle chiese di suo auolo^tanteceilori^ch'erano fatte in qsticofìni,
|jg &l che portauano le mitre, cappelli, ÒC croci che gli erano siate Iassate: ÒC che i preti ch'erano
slati ordinati,erano molto pochi,à coparationedi qllo chesogliono esscre,perche sempre le
ne fanno cinque, ò sei mila,ò£ che hora erano slati pochi, perche non sapeuano della venuta
pfelf-pi dell'A buna:à ch'io gli douesìl dire,che dishonellà haueua vediito,che fusse contra gli oidi
adfat1'1" ni della chiesà. Gli rispofì che mi pareua molto dishonesta cosa ÒC vergognosa, che li preti,
dinittiiPortf c]ie haueano à ordinarsi da messa,8£ haueuano à riceuere il corpo del nollro sìgnore, venis*
jaollil" sero quasi ignudi,mollrandolelorvergogne:&£ che Adamo, ÒC Euasubito chepeccarono,
3(jteteiièJ; si viddero ignudi : 8£douendo coparir innanzià Dio sì coprirono tòC colloro hauendolo à
riceuer,che è molto piu,no si vergognano à mollrare ogni dishonellà. ÒC che io haueua ve*
duto vn frate cieco del tutto,che mai haueua hauuto occhi, ÒC vn'altro llorpiato della man
delira, ÒC iiij.ò.v.llorpiati delle gambe, Umilmente esser ordinati à messa,i quali doueuano
Tt'%kg c^ser hni.ÒC hauer tutti i lor mebri,interi, ÒC perfetti. Venne subito la rispolla,ch'eglihauea
s nnKii grandissimo piacer,ch'iohauclsi guardato bene ogni cosasottilmente,d dirgli il parer mio,

ua dettoxheanè

avna te

3,^1; j accio che poi si potesse emedare:dicédo,che egli proluderebbe de presiche non andassero
W-a è ignudi, che de gli fìorpiati,io andassià parlare con Aiaz Rafael, chea qsto vfficio era Ila
:^ora |Clui t0 Prc^nte.Qiiesto Aiaz Rafael,è quel pretehonorato et gran fìgnore,al quale noi fummo
Hia^ i conscgnati,quado noi arriuamo la prima fiata alla corte,per ilche subito andaià defìnareco
nacateè3'^ esso alla sua tendali auanti che de(ìnassimo,si fece portare vn libresche, secondo che in ql*
JsljA' lo leggeua,doueua esser il sacrametale,al modo loro :2<llesse,chc il prete,òchericodoueua
^JK esser copito,&£midisse,comeio interpretaua qlla parola.Gli risposì,che voleuadire,copito
lì i¥ ì In cta>m scntimento,in dottrina,^ membrircxl quelli che io haueua veduti llorpiati ÒC man*
1 a:é$t c^dcllilormebriciechi,comepoteuano adminillrareli sacramenti:'Ivispose,che quella
ps: era buona ragione^ seli nostrilibri diceuano questo. Io rilposì,di lì. Midimandò,ieqRi
ja^^i^ tali nonhauelsero elemofìna dalla chicsa,chefariano in quclla.io n(posi,chc in qsto paeseio
Jjsrf Ji' non sapcuatma che nella franchia, quelli tali essendo dati alla chiesa, haucriano elemosina

lf$l$< daquclla,6dalli monasteriin seruire à molte cosc:& li citchiitì sonar gliorgani,òalzar
a2ss3' /• lliailtici,ò sonarle campane:SC che perliReerano Ilari fatti per ciascima città molti spedali

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