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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 20.1917

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Fasc. 4
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Pittaluga, Mary: Eugène Fromentin e le origini de la moderna critica d'arte, [4]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17337#0371

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EUGÉNE FROMENTIN

E LE ORIGINI DE LA MODERNA CRITICA D'ARTE

(Continuazione, vedi t'alo, x^i'ecedente)

Da la schiera degli amatori francesi, che, ne la seconda metà del sec. xvn, rap-
presentò specialmente la reazione vivace contro il tradizionale passato e il sovvertir
ribelle dei criteri consueti su l'arte, esce Roger de Pyles, il quale de la schiera può
dirsi duce. Eccezione fra gli amatori, scrisse molto, e i suoi scritti, interpretando il
pensiero de la maggioranza, che tacque, assumono particolar significato.

Ne la Première conversation sur la connaissance de la peinture,1 Roger de Pyles
espone diffusamente come ci si debba preparare a la critica d'arte.

Convinto che ogni persona d'intelletto, anche se priva di cultura speciale, possa
giudicare un dipinto, pur non rendendosi esatto conto de le impressioni, gli pare tut-
tavia opportuno regolarne con una specie d'educazione il giudizio. Egli esige, nel cri-
tico, rispetto per le idee dei pittori; ma non cieca sottomissione, che escluda ogni
possibilità d'errore; raccomanda che l'altrui pensiero possa essere, sì, accettato;
ma soltanto quando se ne sia persuasi de la bontà; non manca di consigliar la lettura
di buoni libri, dai quali prendere conoscenza di quei principi, che trovano applica-
zione ne la pratica de l'arte, ed insiste molto vivacemente su la necessità, che la pit-
tura non sia considerata soltanto nei capolavori: « Si studi ogni opera, che parli al
nostro spirito e lo aiuti a distinguere ciò che è bello da ciò che non lo è>>, poiché sentire
la bellezza de le cose è l'aspirazione più squisita de l'umano giudizio.

Chi penserebbe che il possessore di simili teorie dovesse non urtare inesorabilmente
con il ferreo dogmatismo del Le Brun? Eppure così è.

Giova, quindi, un cenno rapidissimo intorno agli aspetti su cui non divergono
l'esaltatore del Rubens e il pittore di Luigi XIV.

Roger de Pyles, ammettendo che il genio sia al di sopra di ogni regola, scrive:
« Le Génie est la première chose que l'on doit supposer dans un peintre. C'est une partie
qui ne peut s'acquérir ni par l'étudc, ni par le travail »,2 ma, in pari tempo, ritiene utile
l'istituto academico; esso compie, anzitutto, missione altamente educatrice, porgendo
a le cognizioni dei giovani quella base scientifica, che anche l'Amatore ritiene indispen-
sabile, per meglio raffinare la sensibilità estetica; in secondo luogo, esso offre pratici
vantaggi: dà, cioè, un ben definito stato sociale ai cultori de l'arte, facilita loro lo studio
del disegno, de l'anatomia, de la prospettiva, ecc.

Prima conseguenza di queste condizioni, è il modo con cui il de Pyles considera
il disegno: « Le dessein doit s'apprendre avant toute chose »,3 schiudendo esso la via ad
ogni aspetto de la pittura; da esso i giovani devono iniziar l'educazione, quando in-

1 In Recueil de divers ouvragss sur la peinture
et le colorii. Pari = , chez Cellot et Jombert, 1775,
pagine 170.

2 L'idée du peintre parjait che precede VA-

L'Arte. XX, 44

hre'gé de la vie des peintres. Paris, chez Ch. de
Sercy, 1699, pag. I.

3 Cours de peinture. Paris, chez Barrois et
Firmili Didot, 1771, pag. 118.
 
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