BEATO ANGELICO E BENO ZZO GOZZO LI
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Dall’alto gli angioli fendono le nubi; nel piano s’avanzano per i giardini, a destra e a sini-
stra, le celesti coorti con le ali gemmate, cantando in coro; altre due schiere ginocchioni,
inchine, adorano umilmente il Redentore; e per i giardini, alate fanciulle, biancovestite,
recano fiori nel grembo o li staccano dalle siepi odorose. E quello il sogno di Natale del-
l’arte fiorentina del Rinascimento!
* * *
Accennate così le caratteristiche dei due maestri, proviamoci a distinguere in alcune
opere del primo la cooperazione del secondo. Essà si nota facilmente, perchè Benozzo manca
ne’ suoi primordi della trasparenza e della luce del Beato Angelico, cd ha l’azzurro velato,
il rosa svanito, il giallo meno lucente e una predilezione per il verde che colora, nella pre-
della del quadro già a Montefalco, ora nella Galleria Lateranense, anche l’esterno d’un
tempio nello Sposalizio della Vergine e l’altare nella Purificazione. I capelli delle sue figure
sono di un grigio d’acciaio nei vecchi, di color del grano nei giovani, d’un rosso come la
chioma del frumentone negli uomini maturi ; le iridi degli occhi sono scure, non chiare e
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Montefalco, San Francesco. Il sogno di San Francesco, di Benozzo Gozzoli
dolcissime come nel Beato Angelico ; le carni non sono come di agata fine o come foglie
di rosa, ma hanno tinte di mattone.
I lineamenti sono sempre affilati nelle figure colorite da Frate Giovanni ; le orecchie
lunghe, sottili, membranacee; le mani grandi e poco snodate; semplici i drappeggiamenti;
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Dall’alto gli angioli fendono le nubi; nel piano s’avanzano per i giardini, a destra e a sini-
stra, le celesti coorti con le ali gemmate, cantando in coro; altre due schiere ginocchioni,
inchine, adorano umilmente il Redentore; e per i giardini, alate fanciulle, biancovestite,
recano fiori nel grembo o li staccano dalle siepi odorose. E quello il sogno di Natale del-
l’arte fiorentina del Rinascimento!
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Accennate così le caratteristiche dei due maestri, proviamoci a distinguere in alcune
opere del primo la cooperazione del secondo. Essà si nota facilmente, perchè Benozzo manca
ne’ suoi primordi della trasparenza e della luce del Beato Angelico, cd ha l’azzurro velato,
il rosa svanito, il giallo meno lucente e una predilezione per il verde che colora, nella pre-
della del quadro già a Montefalco, ora nella Galleria Lateranense, anche l’esterno d’un
tempio nello Sposalizio della Vergine e l’altare nella Purificazione. I capelli delle sue figure
sono di un grigio d’acciaio nei vecchi, di color del grano nei giovani, d’un rosso come la
chioma del frumentone negli uomini maturi ; le iridi degli occhi sono scure, non chiare e
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Montefalco, San Francesco. Il sogno di San Francesco, di Benozzo Gozzoli
dolcissime come nel Beato Angelico ; le carni non sono come di agata fine o come foglie
di rosa, ma hanno tinte di mattone.
I lineamenti sono sempre affilati nelle figure colorite da Frate Giovanni ; le orecchie
lunghe, sottili, membranacee; le mani grandi e poco snodate; semplici i drappeggiamenti;