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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 1
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0095

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MISCELLANEA

57

di detto alfabeto con la serie alfabetica incisa dal maestro
tedesco E. S. che operava a mezzo del xv secolo. Le
somiglianze fra alcune lettere dei due alfabeti (ve-
dasi ad esempio la lettera Q) sono infatti grandis-
sime sebbene non raggiungano un’assoluta identità, e
dacché le stampe del maestro E. S. furono oggetto
di molte imitazioni, 1 è plausibile ch’esse abbiano ser-
vito di modello anche al miniatore: questi perciò sa-
rebbe di assai posteriore a Giovannino de’ Grassi; ap-
parterrebbe anzi alla seconda metà del xv secolo. Ad
accettare tale conclusione potrebbe condurre l’osser-
vazione di certe differenze di stile fra l’alfabeto e gli
altri disegni deb codice, le quali ritenevo dovute allo
schematismo calligrafico cui l’artista erasi costretto.

A ciò si può tuttavia obbiettare che molte delle
lettere miniate sono affatto differenti dalle stampe del

1 M. Lehrs, Zur Datierung der Kìlpfertiche des Meisters der
Spielkarten in Jahrb. d.konigt. preuss. Kunstsamml., 1888, pag. 236
e seguente.

maestro E. S. e che perciò le due serie potrebbero
essere anche indipendenti Luna dall’altra e risalire ad
un più antico originale comune; che lo stile dell’alfa-
beto miniato sembra troppo arcaico per un maestro
dell’Italia superiore nella seconda metà del xv secolo;
infine, che nei «giganti» e nelle gorgule del Duomo
di Milano, risalenti in parte al principio del xv secolo,
si veggono già analoghe bizzarre invenzioni.

Qualunque risposta si dia circa l’età dell’alfabeto
miniato mi pare che non possa essere infirmata l’at-
tribuzione alla fine del xiv secolo — e a Giovannino
de’ Grassi, secondo l’antica postilla — degli altri di-
segni del codice di Bergamo, e specialmente di quelli
per la datazione dei quali v’è anche la riprova delle
foggie delle vesti e delle acconciature.

Spero di aver occasione fra breve di trattare nuo-
vamente dell’attraente argomento riproducendo per
intiero il codicetto.

P. Toesca.

VArte. IX, 8.
 
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