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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0114

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76

BIBLIOGRAFIA

notti, intimo amico del Buonarroti, nei quali sono esposte le
idee di questi intorno a Dante, ed è discusso il castigo in-
flitto, nella Divina Commedia, a Bruto, personaggio familiare
quanto mai e simpatico alla società colta del 500.

Lo studio del Tietze è interessantissimo, in quanto che
con profonda cultura ed accuratezza di critica mette in raf-
fronto il contenuto dei dialoghi presi in esame con lo stato
della letteratura ed i criteri e le tendenze intellettuali del tempo;
cosicché lo si può considerare come un notevole contributo
alla conoscenza della coltura italiana nel Rinascimento.

/. c.

Storia particolare dei monumenti.

9. Anni baldi (Cesare Illustrazione di alcune opere
d’arte in Jesi. — Castelplanio, 1905.

Si dà notizia di documenti inediti riguardanti laica Si-
gnorelli e Lorenzo Lotto (che l’autore sostiene doversi scri-
vere Luto); ne apprendiamo che a Luca fu commesso nel
1508 un quadro per la confraternita del Buon Gesù nella
chiesa di San Floriano in Jesi; senonchè, non avendo egli
eseguito il lavoro, questo fu nel 1512 affidato al Lotto che
dipinse la Deposizione, ora in possesso del municipio di Jesi.
Allo stesso Lorenzo Lotto nel 1523 fu commesso un altro
quadro per la confraternita di Santa Lucia della stessa chiesa,
che egli per altro, recatosi poco dopo nel Veneto, inviò di
là a Jesi soltanto dopo il 1530; èia Santa Lucia conservata
ancora nella pinacoteca della città. Nel 1535 Lorenzo Lotto
ritornava in Jesi per dipingervi la pala della cappella del
palazzo priorale, che però non fece. Nel 15 52 stringeva il
contratto per una pala monumentale e complicatissima per
la cappella Amici nella cattedrale di Jesi, alla quale si sa che
lavorava nel 1553, quantunque sia dubbio che egli potesse
condurla a termine.

Le tre storie della predella del quadro di Santa Lucia
(di una quarta storia, che ora sarebbe scomparsa, l’autore
suppone copia una tavoletta posseduta dal sig. Pierino Acqua
di Jesi) non sono ritenute dall’Annibaldi oserà di Lorenzo
Lotto, bensì di Tiziano, del quale egli crede persino rico-
noscere la firma nella sigla composta di un T inserita su
una ruota a sei raggi, apposta a una delle dette storie. La
nuova attribuzione non è per altro basata nè su esplicite te-
stimonianze letterarie od archivistiche, nè su osservazioni sti-
listiche. /. c.

io. Baco (Peleo), Gruamonte ed altri maestri di
pietra che lavorarono intorno alle facciate di San Gio-
vannni Forcivitas in Pistoia. (Rivista d’arte, a. Ili,
pag. 57‘76; Firenze, 1905).

Nota come manchi alcuna data sicura circa l’attività arti-
stica di Gruamonte; poiché nell’architrave di San Giovanni
Forcivitas manca ogni data, e quella segnata nell’architrave
di Sant’Andrea è una falsificazione. Pubblica poi interessan-
tissimi documenti, circa i lavori che si compivano nel se-
colo xiv intorno alle facciate del San Giovanni.

11. Beltrami (Luca), Il « Musicista » di Leonardo
da Vinci. (Corriere della Sera, Milano, 22 dicembre

1905)-

Così viene designato dal Beltrami il ritratto virile dell’Am-
brosiana; già qualificato per Lodovico il Moro, e di recente
anche per Roberto di Sanseverino, come opera probabile
del Lumi. Eseguendosi ora la ripulitura del quadro, si è sco-
perto un cartello con musica nella mano del personaggio, il
che indica esser desso un musicista ; forse, pensa il Beltrami,
Franchino Gaffurio. La ripulitura ha messo anche in evi-
denza tali particolarità stilistiche da non potersi dubitare che
il ritratto sia opera di Leonardo.

12. Berntch (Ettore), Il monumento di Giovan-
nello De Cuncto nella chiesa di Santa Maria a Capo-
napoli. (Napoli nobilissima, voi. XIV, pag. 151-153;
Napoli, 1905).

Il monumento, fra i più importanti che siano in Napoli
del secolo xvi, è opera di un maestro Giovanni da Napoli,
figliuolo dello scultore Tommaso Malvito da Como.

13. Bover d’Agen, L’appartement Borgia au Va-
tican. (Les Arts, n. 46, Paris, octobre 1905).

14. Brunelli (Enrico), La Madonna attribuita al
Mabuse nella Pinacoteca ambrosiana. (Rassegna d’arte,
a. V, pag. 167-168; Milano, 1905).

Attribuisce a Giovanni Bellegambe, anziché al Mabuse, la
Madonna, della Fontana appartenente alla Pinacoteca ambro-
siana.

15. Cavagna Sangiuliani (A.), Antichi ricordi
marmorei di professori dell’ Ateneo Pavese. (.Empormm,
voi. XXII, pag. 379-392; Bergamo, 1905).

Brevi cenni di pietre tombali e di monumenti dei secoli
XIV, xv, xvi, murati ora sotto i portici dell’Università di
Pavia; con riproduzioni interessanti e inedite.

16. Cavazza (Francesco), Finestroni e cappelle in
San Petronio di Bologna - Restauri recenti e docu-
menti antichi. (Rassegna d’arte, a. V, pag. 161-167;
Milano, 1905).

Rende conto dei restauri recentemente compiuti, con di-
ligenza e coscienza, in due cappelle del San Petronio: quelle
di Santa Brigida e di Sant’Ambrogio.

I )à notizia di pitture commesse, per la cappella di Santa
Brigida, ai fratelli Maineri da Reggio e a Tommaso Ga-
relli.

Riproduce per la prima volta l’affresco interessantissimo
della cappella di Sant’Ambrogio, e lo attribuisce (perchè?)
alla scuola lombarda.

17. Cipolla (Carlo), La chiesetta di Sant’Abbondio
presso San Bonifacio. (Arte e Storia, a. XXIV, pag. 168-
169; Firenze, 1905)

II Cipolla richiama l’attenzione sui numerosi affreschi vo-
tivi che adornano questa chiesetta del veronese. Negli af-
freschi sono segnate date dal 1490 al 1525.
 
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