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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 3
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0265

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CORRIÈRI

la bella facciata barocca costrutta nel 1654 dall’insigne
architetto Francesco Maria Richini. Per quanto siano
numerose ed importanti le opere esistenti in Milano
del Richini (e basti ricordare la più importante e più
ammirata di tutte, il palazzo di Brera) e per quanto
Milano sia ricca di svariate creazioni dell’architettura
barocca, tuttavia questa piccola facciata è preziosa e
sarà veramente deplorevole la sua distruzione. Essa
ha difatti un carattere più profano che religioso ed è
un pregevole modello di stile secentesco per abita-
zioni private, tanto più prezioso ora che questo stile
viene scelto a preferenza appunto dagli architetti che

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via di Borgonuovo. Non ne rimane che un fianco del
gran chiostro ed un tratto di un piccolo oratorio nel
quale si è salvato per miracolo un affresco del Ber-
gognone. Anche questo affresco però è stato di re-
cente distaccato dal muro e trasportato su tela. Per
buona sorte non verrà venduto, la famiglia Perego
che ne è proprietaria, poiché le appartengono tutte
le costruzioni vecchie e nuove di questo grappo, ha
voluto appunto provvedere alla salvezza e conserva-
zione di così preziosa pittura : ma non la terrà a Mi-
lano, l’ha già destinata alla cappella di una sua villa
nella Brianza, cosicché l’opera esce per così dire dalle

Milano, La Simonetta. Facciata - (Fotografia di Carlo Fumagalli)

cercano nell’arte del passato ispirazione e modelli ; è
lo stile che meglio si adatta ai gusti ed alla vita del
tempo nostro. Ma è fatale : se questo pregevole edi-
ficio non scomparirà avvolto dall'estendersi delle vaste
costruzioni in corso per la vicina nuova sede della Banca
commerciale, scomparirà più tardi per far posto all’aper-
tura di nuove grandi arterie che si vanno progettando
per regolare e facilitare la viabilità nel centro della città.1

L’antico convento di Sant’Erasmo, soppresso
da oltre un secolo, è andato poco per volta scompa-
rendo tra le abitazioni private del lato destro della

tenebre per rientrare nella penombra.1 Vi è rappre-
sentato il Redentore crocifisso circondato in alto da
una gloria d’angioli e al basso dalla Madonna, San Gio-
vanni, la Maddalena e da altri Santi e Sante, introdotti
con quella stessa libertà di cui si era valso il Beato An-
gelico nella sua gran Crocifissione del convento di
San Marco in Firenze. Lo stile della figura finissima
e sentimentale del Redentore e delle teste di alcuni
Santi e particolarmente del Santo Stefano, di una pu-
rezza ammirabile, mi induce a ritenere questa pittura
del periodo del nostro pittore che si aggira intorno
al 1490-1500.

1 L’ufficio regionale dei monumenti di Lombardia ha pubblicato
su quest’edificio una breve memoria, ricca di notizie storiche ed
artistiche “ La scuola di San Giovanni Decollato alle case rotte e
la sua sede. „ L’Arte ne ha già dato notizia nel fascicolo precedente.

1 Fu già pubblicata nel 1892 nell’opera in tre volumi, oggi
esaurita e quindi assai rara, di Carlo Fumagalli, Diego Sant’Am-
brogio e Luca Beltrami : “ Reminiscenze di storia e d’arte nel su-
burbio e nella città di Milano. „

L’Arte. IX, 29,
 
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