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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc.4
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Fabriczy, Cornelius von: Memorie sulla Chiesa di Santa Maria Maddalena de'Pazzi a Firenze e sulla badia di San Salvatore a Settimo
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0299

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258

C. DE FABRICZY

due. 30 ove era dipinto il Mistero dell’Annunziazione di Maria, e l’Altare fu consecrato dal
sopradetto Vescovo Vasoniense li 26 giugno 1490.9

(fol. 60). 1489. Filippo di Francesco Mascalzoni fece fare la 4. cappella dal Boschetto
e spese due. 56. La tavola è di mano di Lorenzo di Credi, valse scudi 100 e l’ornamento
d’oro due. 40. La quale Cappella intitolata in S. Giuliano e consecrata dal Vescovo Vaso-
niense il dì 28 giugno 1491, fu poi comprata da Jacopi. Filippo Mascalzoni donò la Cap-
pella sua di S. Giuliano a Bernardo di Niccolò del Barbigia l’anno 1503 con tutte sue appar-
tenenze, e ornamenti, quale Bernardo poi li 12 agosto 1503 donò il Padronato e ragioni a
Giovanni di Bernardo Jacopi, come per rogito di Ser Giovanni dalla parte Notaio.10

1490. Francesco di Filippo del Pugliese fece fare l’ultima Cappella dalla banda del
Boschetto, quale prima era intitolata in S. Girolamo. Di poi l’anno 1556 li Eredi di Marco
Rutini levata l’Arme del Pugliese con pagare due. 60 la modernorno e spesero due. 440
e fu intitolata in S. Romolo.11

Lorenzo di Giovanni Tornabuoni fece fare la 4a Cappella dalla parte del Chiostro: spese
due. 64. La tavola fu dipinta da Domenico Ghirlandaio con il Misterio della Visitazione per
due. 80. E di più per dote di detta Cappella spese due. 400 de quali si fece quella parte
del Chiostro primo dalla parte del Capitolo, et anco l’altra parte dalla parte del Refettorio.12

Filippo di francesco Cavalcanti fece far’ l’ultima Cappella dalla parte del Chiostro spese
due. 70. M

(fol. 61 v.). 1492. Addi 20 Marzo Stefano di Jacopo Boni fece fare la R'' Cappella dalla
parte del Giardino, e spese due. 65. La qual Cappella poi l’anno 1575 l’ebbero-quei da
Romena, ove è una tavola di mano del Puligo pittore.1 *

9 La tavola del Botticelli qui rammentata è l’An-
minziazione che oggidì si custodisce negli Uffizi (v. che
ne dice il Vasari ed i suoi annotatori, III, 314). La in-
dica anche il Cinelli (ediz. 1677 a pag. 486) e il
Richa (I, 322) esistente nella cappella de’ Canneri,
che sarebbe proprio quella dei Guardi, che avevano
il nomignolo «del Cane». Oggi questa cappella (la
seconda di destra) ha tre quadri di mano di Gius.
Piattoli (v. Fantozzi, loc. cit., pag. 293).

10 La cappella di cui si tratta qui, non è la quarta
del lato destro, bensì la terza, come c’informano il
Cinelli (loc. cit. a pag. 487) e il Richa (I, 322), al
cui tempo era posseduta dal senatore Pucci. Ambidue
questi autori vi segnalano la tavola del Credi, raffi-
gurante la Madonna coi SS. Giuliano e Niccolò; anzi
il Cinelli aggiunge che «è la migliore opera, che Lo-
renzo facesse, avendovi posto studio maggiore di quello
facesse in altra opera sua giammai ». Essa si trova al
presente nella Galleria del Louvre, essendo stata le-
vata dal suo posto originario e spedita a Parigi nel-
l’anno 1812 (Vasari, IV, 567). In suo luogo oggi
sull’altare è collocata una tela moderna del Boschi
inquadrata nella magnifica cornice che probabilmente
in origine aveva servito per la tavola del Credi, giacché
le parole del testo: «e l’ornamento d’oro(valse)duc.4o»
accennano proprio a una ricca incorniciatura del quadro
in discorso.

11 È la prima cappella a destra entrando, dal Ci-
nelli (pag. 486) chiamata dei Baldesi, perchè, come
c’informa il Richa (I, 322), «Giuliano e Giov. Bat-
tista di Raffaello Baldesi la comprarono da Maria Pu-

gliese >■>. Sull’altare della cappella (come si vede dal
ragguaglio del 7 aprile 1526 sul fol. 78) fu posta la
grande tavola del Puligo raffigurante la Madonna con
attorno sei santi, che poi al tempo del Cinelli era pas-
sata nella quarta cappella a destra, dove si trova an-
cora al presente. Il suo posto nella prima cappella fu
occupato dalla tavola del Portelli col Martirio di
San Romolo, a cui venne anche consacrata la cap-
pella, originariamente dedicata a San Girolamo.

12 La tavola del Ghirlandaio, fatta per la cappella
de’ Tornabuoni (che del resto non è la quarta del lato
sinistro, bensì la terza) si trova ora a Parigi nel Louvre
dove fu trasportata nel 1812 (Vasari, III, 258). Il suo
posto al presente è occupato dal Cristo in Ghezemane
di Santi di Tito. Il Richa dice eretta la cappella non
da Lorenzo bensì da Niccolò Tornabuoni, vescovo di
Borgo San Sepolcro e scrittore delle guerre tra Cat-
tolici ed Ugonotti. Inquanto al chiostro rammentato
di sopra, vedi più sotto al fol. 81 v.

13 In questa cappella (la prima dal lato sinistro di
chi entra in chiesa) il Cinelli e il Richa accennano a
una tavola d’altare raffigurante la Vergine con Santa
Maria Maddalena, San Francesco e alcuni angeli, di-
pinta « con tanto amore e diligenza che poco diffe-
rente è la miniatura». Il primo l’assegna al Ghirlan-
daio, il secondo a Cosimo Rosselli. Non siamo riusciti
ad identificare questa tavola con alcun’opera esistente
nei musei o raccolte private. Al presente sull’altare
della cappella si vede il gran Presepio di Cosimo Gant-
berucci, segnato e datato 1618.

14 Nella cappella indicata (che però non è la terza
 
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