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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc.4
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Giglioli, Odoardo H.: Il pulpito romanico della Chiesa di San Leonardo in Arcetri presso Firenze
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0325

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284

ODOARDO H. GIGLIOLI

da Como nella stessa città. Le pieghe sono ottenute con incisioni nette e poco profonde o
con rigonfiamenti a cartoccio e le pupille sono indicate da pezzi di smalto incastrato nel
bulbo oculare. E se Guido Bigarelli ha spiegato con singole iscrizioni il soggetto dei
bassorilievi, qui nel pulpito d’Arcetri oggetti e persone sono ricordati, mentre i versi leonini,
dettati da qualche epigrafista, secondo l’uso, riassumono meglio il concetto iconografico ;
pur troppo sono tre soli e due a posto, cioè, sotto l’adorazione dei magi : TRES . TRIA .
DONA . FERUNT . TRINUM . SUB . SIDERE . QUERUNT ; e sotto la deposizione della
croce: ANGELI. PENDENTEM . DEPONUNT . CUNCTA . REGENTEM 1 l’altro verso
che si trova sotto all’albero di Jesse: NOBIS . ADMIXTUM . CERNUNT. ANIMALI A .
CRISTUM, si riferisce alla Natività, come aveva già notato lo Schmarsow secondo il quale
questa era a destra sulla faccia anteriore del pulpito, mentre a sinistra stava l’Adorazione
dei Magi.2 3

* * *

L’Albero di Jesse, così comune nella storia iconografica del XII e XIII secolo, special-
mente in Francia, assume qui una importanza notevole anche pel fatto che è la sola rappre-
sentazione, per quanto mi consta, nei pulpiti e amboni romanici e nei posteriori del Trecento,
nei quali la vita di Cristo s’inizia con la Natività; e come esplicazione della profezia d’Isaia
promettente la redenzione del popolo d’Israele con la venuta del Messia, informa ad un con-
cetto grandioso il monumento secolare da cui doveva risuonare la parola del sacerdote, rivolta
alla folla dei fedeli. Se si pensa che secondo una leggenda, su questo stesso pulpito sali-
rono in veste d’oratori S. Antonino e il Savonarola, un senso di vera trepidazione ci invade
nell’approfondire il significato delle scene verso cui tendevansi le aspirazioni della vecchia
Firenze.

Tornando al bassorilievo, dirò che vi è in esso una singolare efficacia rappresentativa
e che, col suo rozzo linguaggio plastico, ci esprime nella maniera più sintetica e più sem-
plice, l’origine della Madonna e di Gesù che l’immaginazione d’altri artefici volle complicare
attenendosi all’Evangelo di S. Matteo nel quale sono enumerati, in una serie di 28 nomi,
gli antenati di Cristo.

L’Albero di Jesse divenne popolare da quando, come scrive il Corblet, i misteri del
Medio Evo relativi alla Incarnazione misero in scena la profezia di Isaia, ! e il soggetto
divulgato entrò nel dominio dell’arte, nelle pitture sul vetro, nelle miniature, negli intagli
in legno, nelle tappezzerie, nell’oreficeria; rimanendo però in queste arti minori come un
frammento isolato del gran libro della vita di Gesù e non già, come in questo pulpito di
Arcetri, la base essenziale di tutto un ciclo.

Questo bassorilievo fu probabilmente esposto all’ azione dell’ acqua che ha in parte
corroso il volto della Madonna; ma il danno stesso ha attenuato le rudi scalpellate dell’arte-
fice, addolcendo l’ovale e i lineamenti.

Jesse, barbuto e chiomato, indossa la tunica ed ha la clamide agganciata da un ferma-
glio ; le pieghe a striature sembrano fasciare la persona. Egli giace disteso e addormentato
al suolo col capo appoggiato al braccio rigido e atrofico e dal suo ventre esce l’albero, che
nel suo corpo stesso sembra aver radice, e che non è copiato direttamente dal vero ma ridotto
a un motivo stilizzato, eppure portante rami, foglie, frutti, e fiori indicati da due rosoni asim-
metrici bucherellati dal trapano per essere riempiti di smalto nero. Due altri alberi, accen-
nati con maggior sentimento realistico, sono riprodotti nell’ opus sedile del fondo. Sulla
cima dell’albero siede la Madonna con in grembo il bambino benedicente, nell’aspetto ieratico

1 Questa iscrizione fu letta male dal Carraresi nella de Jesse' (Revue de V Art Chretieìi) Recueil mensuel
ultima parola che non è VIDENTEM come egli ha d’archéologie religieuse dirigé pur M. l’Abbé J. Cor-
creduto. blet. Quatrième année. Paris, Librairie de Ch. Blériot,

2August Schmarsow, op. cit., pag. 198. mdccclx, pag, 51, 52.

3 Abbé J. Corblet. Étude Iconographìque sur l’arbre
 
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