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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 5
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Brunelli, Enrico: Pietro de Saliba
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0400

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PIETRO DE SALITA

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per la terra di Santa Lucia del Mela, un gonfalone che doveva esser consegnato ai com-
mittenti, in Messina, 1’ 8 giugno successivo. Era fissato in 5 onze e 15 tari (vale a dire
circa settanta lire) il compenso spettante all’artista, che nell’atto è designato come discretus
magìster petrus risaliba pictor. Da un altro documento, pubblicato dall’Alizeri, risulta che
Petrus Resaliba de Messana pictor FILIUS JohanniS (Giovanni è il nome stesso del padre
di Antonello de Saliba) s’impegnava, in Genova, il 2 novembre 1501, a eseguire entro otto
mesi un’ancona per un tale Leonoro dell’Aquila. Anche questo documento genovese è unico ;
ma nel contratto, che l’Alizeri riporta integralmente, si accenna ad altri lavori già compiuti
da Pietro per questo Leonoro, che è indicato come pittore, mentre dovette esser piuttosto un
appaltatore di pitture, come vedremo appresso. Risulta anche che Pietro teneva bottega con
Leonoro.

Che il pittore rammentato nei due documenti sia il medesimo, nessun dubbio;1 ma
poiché nessuna opera firmata da Pietro de Saliba rimane, sfugge quella che potrebbe essere
prova decisiva dell’identità fra il Pietro di Venezia e di Budapest e il Pietro di Genova e
di Messina. Però soccorrono all’uopo considerazioni logiche e tecniche molto persuasive.

Il Petrus Messaneus che ha firmato il quadro di Budapest, ha nel quadro stesso copiato,
servilmente e mediocremente, Antonello da Messina. II induzione che il copista sia Pietro
de Saliba si presenta spontanea alla mente ; è naturale che un nipote copiasse l’opera dello
zio, tanto più naturale che copiasse dallo zio un’opera di cui le edizioni non rare dimostrano
la celebrità raggiunta e l’ammirazione destata. Ma l’altro quadro firmato, che è in Santa Maria
Formosa, a Venezia, ci dice molto di più. Esso è un’opera che dimostra subito una stretta
affinità tecnica del suo autore con Antonello de Saliba, e in cui appare anche un influsso
cimesco, che è comune (vedremo dopo come debba intendersi questa parola influsso) allo
stesso Antonello iuniore. Si può dunque affermare che questi e il pittore di Santa Maria
Formosa abbiano avuto una medesima educazione artistica e che l'uno e l’altro abbiano subito
un doppio influsso, l’influsso del maggiore Antonello2 e un influsso veneto diretto, che è
probabilmente quello di Cima. Ora quando alle risultanze dei documenti scritti di Messina
e di Genova si aggiunga il fatto, attestato dai documenti pittorici, della parentela artistica
fra Antonello de Saliba e Pietro da Messina; è ovvia la conclusione che a questa parentela
artistica corrisponde la parentela naturale, è rigorosamente logica l’illazione che Pietro da
Messina e Pietro de Saliba sono una persona sola. E come Antonello de Saliba, che talvolta
firmò i suoi quadri col nome di famiglia, li firmò tal’altra colla sola indicazione della patria,
così non può destar dubbi il fatto che anche Pietro, operando fuor di Sicilia, ricordasse
semplicemente nelle sue firme il nome della città natale.

L’identificazione dimostrata consente di tentare, partendo dai pochi dati sicuri, una
biografia, per quanto monca e sommaria, di Pietro de Saliba.

Egli nacque in Messina, nella seconda metà del secolo XV, da Giovanni de Saliba,
operoso intagliatore in legno. E lecito pensare che la sua prima educazione artistica avesse
luogo quivi, sotto la guida del maggiore Antonello o piuttosto sotto quella di Iacobello,
maestro del fratello di Pietro. Ma in ogni modo questa educazione dovette compirsi a Venezia,
come è provato dal quadro di Santa Maria Formosa. Potè Pietro andare a Venezia cordo
zio? Questi vi fu certamente nel 1475-76, ma forse vi era stato anche prima.3 Comunque,
nell’epoca in cui tale soggiorno è accertato, Antonello de Saliba (nato nel 1466-67) era un

1 Rimane il dubbio sulla lezione del nome familiare
di Antonello e di Pietro, che troviamo variamente in-
dicato come De Saliba, Resaliba, Risaliba, Risalibba,
Rosalibba, ecc. Ma preferisco la lezione De Saliba, au-
torizzata da firme autentiche.

2 Ho già avvertito di sopra che Antonello de Saliba

non potè esser direttamente ma può considerarsi, in-
direttamente, come uno scolaro di Antonello seniore.

3 Significante in proposito è l’attestazione del Mau-
rolico: ... ob mirum vir hic ingenium Venetiis ai.i-
quot annis pubuce conductus vixit. L’attestazione
potrebbe esser forse rafforzata da considerazioni tecni-
che ; noto intanto che dal 30 luglio 1473 al 23 ago-
sto 1474 si ha un’interruzione negli atti notarili mes-
sinesi che ricordano Antonello. (La Corte Cailler,
Antonello, pag. 374). Fu egli a Venezia in quel periodo ?
 
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