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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 9.1906

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Fasc. 6
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24151#0494

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MISCELLANEA

45i

la generai resurrettione della carne, et universale et
estremo Giuditio: l’eterne pene preparate à gli reprobi
e la beatitudine destinata a gl’eletti.

«Sono poste l’Historie, e figure del testamento
Vecchio, e Nuovo nella parte di fuori, come quelle
che parte sono state, parte sono al presente, e sa-
ranno mentre durerà il mondo.

« E posto nel centro, è nelle parti di dentro, la
resurretione delli corpi, il Giuditio, l’Inferno, et il
Paradiso, per dimostrare che dopo la fine del mondo
altro non ui sarà, che perpetuità di pene, di beatitu-
dine, e di gloria.

« Di maniera che tutta quest’opera in due parti
principali si restringe, la prima in altre due parti prin-
cipali; cioè nel Misterio della Creatimi del mondo in
sino al Diluuio, et nel Misterio dell’fiumana Reden-
tione insino all’estremo Giuditio. La seconda in altre
due parti si diuide, cioè nel Misterio della Resurret-
tione delli morti, et universal Giuditio, et nelle pene,
et eterna beatitudine.

« La parte del Misterio della Creatione in due parti
si divide, nell’opera della creatione fatta da Iddio, e
nell’opere de gl’huomini, dalli quali sono state fatte
insino all’auuenimento di Christo : il che si ne mostra,
per le figure, et effigie di Patriarchi et Profeti, e altri
che furono dopò la Creatione, prima, et dopo il Di-
luuio, e dopò che fù ordinata la Repubblica e Religion
Giudaica in sino à San Giouanbattista Precursore, gli
quali hanno dato testimonianza della Creatione, e pre
detta la Redentione, come se ne mostra per le figure
di Profeti, e Sibille che circondano tutta l’opera.

« La seconda parte, cioè del misterio della Reden-
tione stà parimente in due parti distinta, nell’opera
stessa della Redentione, cioè Incarnatione, Passione,
è morte : Resurrettione et Ascentione al Cielo di
Christo; il che fu fatto da Iddio, come Iddio, et
huomo: e nell’opere fatte da gl’huomini, come huo-
mini, e creature di esso Iddio, per testimonio di essa
Redentione, insino all’estremo Giuditio, il che se ne
mostra per l’effigie che si veggono di quelli, in tutti
i tondi ouer circoli che circondano gl'ottangoli, et i
quattro nelle due sbarre, oue sono i quattro Dottori
della Chiesa.

« Tutto questo è quel che appartiene al gouerno
della Religione, prima l’auuenimento di Christo nella
Republica e Religion Giudaica, e dopò nella Repu-
blica et Religion Christiana.

« Ma perchè fra li principali mezzi per li quali l’uni-
uersale Gouernatore Iddio gouerna il mondo, sono la
natura, et l’arte però la natura come ministra della
diuina Prouidenza produce semplicemente le cose di
quattro maniere, cioè quelle che hanno solo l’essere,
quelle che hanno di più il uegetare, altre, che oltre
ciò hanno il sentire, et ultimamente (secondo un certo
modo) produce quelle ancora che hanno l’intendere,
e perciò Iddio che creò l’huomo perchè fusse un ri-

tratto, et epilogo dell’uniuerso le diede l’essere con
le prime, come sono li sassi, il uegetare con le se-
conde, come sono le piante, il sentire con le terze,
come sono gl’animali, e l’intendere l’ultime, come
sono gl’Angeli: E per ciò per la natura intendiamo le
figure scolpite dalla banda delli triangoli, nelli sei
ottangoli, oue si ueggono huomini à sedere, quali fanno
diuersi mouimenti, et attitudine, e ciascheduno mostra
diuersamente la parte del suo corpo, per il che chiaro
si scuopre li diuersi effetti che fà la natura non così
da principio ben perfetti.

«Ma perchè dalla stessa natura 1’huomo é spinto
à far perfette l’opere di quella in quanto à gl’acci-
denti, e perciò da lui fu ritrouata l’Arte; e perchè
quest’arte dell’intelletto scaturisce, il quale hora pra-
tico, hora speculatiuo si dice; Perciò tante sono le
differenze dell’arti, et delle scienze, quante sono de-
gl’oggetti dell’intelletto così pratico come speculatiuo
nominato, onde perciò intendiamo per Parti, e per le
scienze tutte le figure che uestite di uestimenti di di-
uersi colori con diuersi mouimenti d’huomini, e di
donne negl’angoli delli sei ottangoli che scolpite à
sedere si stanno, per il che si ne scuopre la scientia,
e l’arte esser così necessaria per la conseruatione, e
gouerno del mondo, quanto si sia la natura stessa,
come si mostrarà chiaramente in uno specchio che
tra puoco tempo col fauor d’ Idio spero dare in luce.

« Nella superior parte del quadro di mezzo, si finge
una uolta conje quasi nel centro dell’opera, si vede
un ouato, oue stà l’effigie del Beatissimo Papa Sisto
Quinto, e dalle bande stanno due mezzi oliati, oue in
ciascheduna sta una chiane, per il che si rapresenta
la Chiesa, et auttorità Pontificale.

«Finalmente in questa parte di fuori nell’ottauo
ottangolo si uede l’effigie del Dottor Iacomo Viuio,
auttore, e scultor dell’opera, la cui uita dimostra la
cocchiglia di mare oue sta scolpito, per dimostrare
egli esser agitato da contrario uento, in tanto che s’è
condotto in Roma, oue per non stare in otio dopò il
suo studio ordinario hà partorita quest’opera.

« Hora nella parte di mezzo oue sono due quadri,
opur un quadro di due quadri, uediamo la fine del
mondo, l’uniuersal resurrettione delli corpi, l’uniuersal
Giuditio, e finalmente l’eterne pene, e sempiterna
Beatitudine ».

Mi dispenso dal cennare anche brevemente al con-
tenuto dei capitoli che seguono, ognuno dei quali
è dedicato alla descrizione d’un riquadro od ottangolo.
Dal fin qui riportato si può avere un’idea della gran-
diosità e complessità del lavoro compiuto dal Vivio,
sia rimasto negletto e sconosciuto. Senza di quella
specie di dottrinale filosofico che il Vivio vi compose
sopra, sarebbe oggi perduta ogni traccia dell’opera e
il ricordo perfino dell’autore che i contemporanei stessi,
ad eccezione delio storico Massonio il quale ne ragiona
fugacemente, omisero o trascurarono. Certamente al
 
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