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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 1
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Erbach-Fürstenau, Adalbert: La miniatura bolognese nel trecento, [1]: (Studi du Nicolò Giacomo)
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0043

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LA MINIATURA BOLOGNESE NEL TRECENTO

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la miniatura iniziale del capitolo II, insieme con otto pitture più piccole. I tipi dei volti
sono quelli da lui preferiti, il disegno e l’esecuzione però sono alquanto rozzi, il che fa conclu-
dere piuttosto in favore di qualche debole aiuto che non di un’opera dell’età giovanile del-
1’ autore.

Diversamente stanno le cose per il foglio bello al principio del primo capitolo ; il Cristo
sul trono risente ancora dell’indirizzo artistico del Pai. lat. 629. Di concetto più moderno
sono le figure inginocchiate del Papa e del dominatore terrestre, insignite, da angeli, degli
attributi della loro dignità, e quelle del loro seguito.

La conoscenza della maniera dello Pseudo-Nicolò si manifesta evidentemente nelle figure
secondarie. Cfr. il Cardinale a sinistra accanto alla piccola Iniziale d’introduzione.

Fig. 5 — Padova: Biblioteca del Duomo A, 25.

La figura principale è tenuta dunque accuratamente nello stile antico, mentre nel resto
l’indirizzo nuovo si fa maggiormente sentire. La disposizione della composizione che mostra
angioli, che in presenza del Salvatore, seduto nel centro su di un trono, incoronano il capo
spirituale e quello terrestre del cristianesimo, non è nuova ; la troviamo già nei decretali vat.
lat. 2496 appartenenti al gruppo di pai. lat. 629 e dipinte da un pittore debole e alquanto
modificate in C. 4 della biblioteca di Madrid.

Altre miniature, che riuniscono lo stile più antico alla maniera dello Pseudo-Nicolò.
ornano i fogli del frontispizio dei manoscritti giuridici vat. lat. 2436 e Bologna Collegio di
Spagna 273. Esse provengono probabilmente dalla medesima mano come la matricola bolo-
gnese dell’anno 1346 pubblicata dalla Ciaccio. Dalla data menzionata si rileva che lo Pseudo-
Nicolò,. in quest’epoca, aveva già influenza sui suoi compagni d’arte. L' Apparatus di Gio-
vanni d’Andrea alle « Constitutiones Clementis V » conservato con il n. A-25 nella biblioteca
del duomo di Padova, tuttora in nessun posto menzionato, merita una speciale considerazione.
Sul fol. 1 è raccontata la vita di Santa Caterina d’Egitto in 4 compartimenti divise mediante
listerelle strette,
 
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