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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 4
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Bollettino bibliografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0349

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BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO

Storia dell’arte in generale

121. Balzano (Vincenzo) L'Arte Abruzzese, con
200 illustrazioni, Bergamo. (Istituto Italiano d’Arti
Grafiche, 1911, pag. 163 in-8).

Dare in una breve monografia un’ idea esalta e completa
dell’arte abruzzese, era compito non indifferente per la pro-
fonda conoscenza che occorre del vasto campo, e per la
giusta scelta delle cose d’arte onde fossero mostrate al let-
tore fra le tante le più caratteristiche e le più importanti.

L’A. è riuscito assai bene per ciò che riguarda la pittura
e le arti minori: orificeria, ceramiche, metalli, tappeti, mer-
letti; ma dell’architettura era necessario discorrere più am-
piamente e dare riproduzioni in maggior quantità (ad esem-
pio, manca una illustrazione della chiesa di Collemaggio ad
Aquila); e fra le opere scultorie mostrare qualcosa del do-
natelliano Andrea dell’Aquila e riprodurre magari meno di
quelle statue in legno, che sono tozze, meschine e ripetute
manifestazioni locali. (m. s.)

Iconografia.

122. Kemp-Welch (Alice) The emblemo/St. An-
sano. (Burlington Magazine. Marzo. 1911).

Sant’Ansano, uno dei santi patroni di Siena, viene rap-
presentato reggente nella mano destra i polmoni umani.
Così ei fu dipinto in un fresco della cippella dei Pellegrini
da Matteo da Gualdo (?), ed in un altro fresco di Tiberio di
Assisi. L’A, vorrebbe dimostrare che l’origine di questa rap-
presentazione sta certamente nell’uso, conservato lungamente
in Siena, di prevedere l’avvenire consultando le interiora:
così sant’Ansano non sarebbe che l’antico aruspice etrusco
in forma cristiana; a tale scopo avvicina la leggenda del
martire ad una storia di aruspice che* si vede in un vaso
alabastrino, rinvenuto a Volterra, ora nel Museo Guaracci,
e che fu già illustrato dal Kórte in R'ó7nische Mitteilungen, 1905.

(a s.).

123. Schaeffer (Emil) Bìldnisse der Caterina Cor-
navo. (Monatshefte fiir Kunstwisscnschaft. Gen-
naio 1911).

L’A fa rapidamente una rassegna dei ritratti di quella
« bellissima donna » che fu Caterina Cornaro regina di Cipro.

Ricorda come Dario da Treviso e Jacopo Bellini ne di-
pingessero per i primi le fattezze, ma le loro pitture sono
probabilmente perdute Si conservano invece due ritratti di

Gentile Bellini, l’uno a Venezia nel « Miracolo delle reliquie
della Croce», l’altro a Budapest.

Gli altri ritratti che qui l’A. riproduce sono di scuola
veneziana del secolo XVI e xvir, e non è facile identificare
precisamente i loro autori. Solo per un grande quadro rap
presentante la Rinuncia alla corona di Cipro, lo Schaeffer
propone il nome di Carlo Caliari. (a. r.).

Architettura.

124. Bonajuti (Ada) L'Eremo di Santa Maria a
Monte Specchio. (Rassegna d'Arte Senese, VI, 1910,
pagg. 78-82).

U11 gruppetto di memorie storiche, la più antica delle
quali rimonta al 1190, intorno a questo antico eremo posto
verso i confini del territorio dell’antico castello di Resi con
quello di Monte Pescini nel Comune di Murlo e del quale
oggi non ci restano che gli avanzi di tre muri del corpo
della chiesa con caratteri di costruzione romanica. (a. r.).

r25. Orhaan (I. A. T.) Si.cline Rome, with 33 il-
lustrations. — London, Constatole and Co. 1911, pa-
gine 295 in-16.

Discorre l’autore della grande opera compiuta in Roma
da Sisto V, corredando il suo studio di buone illustrazioni.

I cinque capitoli in cui è diviso il libro servono al loro
scopo che e quello di divulgare e la conoscenza e l’amore
verso la Roma della fine del '500. (m. si).

126. Vivi ani (D.) Tempio di Sant’Angelo in Pe-
rugia. Studio di ripristino. {Bollettino d’Arte, V, 1911,
pagg. 28-32'.

Dissentendo dall’Orsini, che studiò, pure con propositi
di ripristinarlo, questo tempio sullo scorcio del secolo xvni
e che lo disse sorto su di un tempio pagano nel volger del
vi secolo a doppio ordine di colonne e cinto da un muro
con quattro ingressi o pronai, fissa l’epoca della costruzione
del tempio di Sant’Angelo al v secolo, sulla località stessa
o in una vicina dal preesistente tempio pagano. Nega, contro
il Borghini, un rimaneggiamento del x o xi secolo e resi-
stenza, in nessuna epoca, di un colonnato circolare esterno ;
stabilisce per gli archi a sesto acuto che reggono il poli-
gono centrale e per l’attuale porta d’ingresso pure a sesto
acuto gli anni della fine del XIII secolo o del principio del
sec. XIV, e dimostra l’esistenza di quattro cappelle aperte ai lati,
tre di forma rettangolare ed una semi circolare. {a. r.).
 
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