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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 6
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Calosso, Achille Bertini: Le mostre retrospettive in Castel Sant' Angelo
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0479

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LE MOSTRE RETROSPETTIVE

IN CASTEL SANT’ANGELO

OR sono quindici anni, pubblicando ed illustrando in edizione magnifica le fotografie di
parecchie notevolissime pitture del Rinascimento esistenti in Roma e tuttora ignorate,
Adolfo Venturi 1 — mentre ammaestrava che solo dopo un’esplorazione sufficiente del suo
campo alla storia dell’arte sarebbe stato possibile enunciare giudizi sintetici sicuri — am-
moniva insieme che non pure nelle viscere della terra si celano tesori ignorati, « ma bensì
« in piena luce, nei palazzi di città popolose, ove il fiore dei dotti convierte, finanche nell’alma
« Roma ! »

Da quel giorno anche nel nostro paese gran cammino si è percorso : gli studi di storia
dell’arte si sono andati sempre più diffondendo, ed hanno via via acquistato maggior dignità
allargando i confini delle proprie osservazioni, giovandosi del concorso delle discipline sus-
sidiarie, ed avviandosi a raggiungere una vera e propria autonomia scientifica. I tesori
celati ne’ sontuosi palazzi di antiche famiglie divengono di anno in anno sempre più facil-
mente accessibili, se non al pubblico, almeno agli studiosi ; alcuni liberali proprietari di
collezioni private consentono che le opere d’arte di loro proprietà siano fotografate, e — con
vantaggio notevolissimo per gli studi — le riproduzioni vengano poste in commercio2 ; la
notizia che si diffonde di questo fervore di ricerche desta anche ne’ più modesti villaggi il
desiderio d’interrogare lo studioso competente se mai tra gli avanzi de’ secoli andati che per
avventura si conservino nella parrocchia, o nella casa comunale, o nel vecchio castello, non
sia un oggetto che abbia importanza per la storia dell’arte.

Un indice di questo movimento e un mezzo efficacissimo per promuovere ricerche siste-
matiche e adunare oggetti dispersi e spesso sconosciuti ci sono offerti dalla frequenza colla
quale anche da noi si succedono ora le mostre d’arte retrospettiva, mentre si può dire che
fino a qualche anno fa vi erano completamente ignorate. Tutti rammentano, a non ricordare
che le maggiori e più vicine, la Mostra dell'antica arte senese (Siena, 1904), l’Esposizione
d'arte bizantina (Grottaferrata, 1905), la Mostra di arte antica abruzzese (Chieti, 1905), la
sezione d’arte antica deVC Esposizione marchigiana (Macerata, 1905), la Mostra d'antica arte
umbra (Perugia, 1907) che raccolsero tante opere pregevoli, e, offrendo un prezioso materiale
agli studiosi, servirono insieme a diffondere simpatia e rispetto per gli sparsi avanzi dell’arte
patria. E solo da pochi giorni è chiusa la 1Mostra del ritratto italiano che Firenze ha adunato
nelle sale di Palazzo Vecchio per partecipare degnamente alle festività commemorative di
quest’anno, e che ha valso a render meglio noti tanti nostri artisti gloriosi, e soprattutto a
dissipare tanti pregiudizi sull’arte italiana dei secoli XVII e XVIii.

1 A. Venturi, Tesori d’arte inediti di Roma. Roma, sentito che il Brogi fotografasse le opere d’arte con-

1896. servate a Roma nella sua galleria, e ponesse in vendita

2 Ricordo il principe Spada che di recente ha con- le riproduzioni.
 
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