CRONACA
Il furto della Gioconda ha fatto scuola. A Osimo, il
Lorenzo Lotto del Museo municipale ; a Firenze, la
Madonna della Stella di Beato Angelico del Museo
dì S. Marco. Il crescendo intimidiva i conservatori
delle gallerie, timorosi di trovarsi poco provvisti di
mezzi adeguati alla pronta e perfezionata organizza-
zione dei ladri o del ladro che sia. Per fortuna, a
tranquillarli, ci ha pensato la Questura di Firenze,
con il ritrovare il quadro dell’Angelico.
L’efficacia del tentativo fallito è doppia : i direttori
debbono moltiplicare la sorveglianza, e, a quanto ci
consta, stanno preparandosi ; i ladri sono avvisati di
esser meno arditi. E forse per i Musei governativi ci
sarà un periodo di tranquillità. Ma per i Musei comu-
nali delle minori città ?
Qualunque studioso di storia dell’arte ne conosce
non la deficienza, ma la mancanza assoluta di vigi-
lanza ; sa come in essi la conservazione degli oggetti
d’arte poggia eslusivamente sulla fiducia nel visitatore.
Metodo gustosissimo, che ha permesso agli studiosi
dei colloqui a quattr’occhi con le opere d’arte, quali
non sono più possibili nei grandi musei ; ma anche,
metodo poco adatto ai tempi nuovi. È dunque sui
piccoli musei di provincia che sovrasta il pericolo più
grave! Osimo informi, e mandi l’avvertimento a chi
può e deve.
Gallerie.
Nella R. Galleria di Brera i celebri freschi della
Pelucca, opera di Bernardino Luini, sono stati ordi-
nati in un’apposita sala, signorilmente addobbata, per
opera del direttore Modigliani.
— Per l’occasione della inaugurazione della sala
della Pelucca sono stati esposti a Brera i nuovi acquisti,
cioè: due scene di Pietro Longhi, una testa di vec-
chio di G. B. Piazzetta, la pala d’altare di Girolamo
Marchesi d.° il Cotignola, proveniente da S. Maria
delle Grazie di Pesaro, una Madonna firmata da Gio-
vanni da Bologna, una Madonna del Moretto, un qua-
dro di Jacob Savery, un autoritratto di Sofonisba An-
guissola, e un bozzetto di Giambattista Tiepolo.
— Il ritratto del Perugino, un tempo creduto ri-
tratto fatto da Raffaello e rappresentante il Perugino,
esistente nella galleria Borghese, è stato restaurato da
Luigi Cavenaghi e spogliato di pessime ridipinture.
Il berretto, i capelli, la veste erano .stati compieta-
mente falsificati ; e sono ora ritornati nella loro forma
e con il loro colore genuini a rivedere la luce, dando
a tutto il ritratto un aspetto affatto diverso da quello
di un tempo.
Concorsi.
Il concorso a direttore del Museo Nazionale di Ra-
venna si è chiuso con la nomina del Dr. Giuseppe
Gerola.
— Il concorso a direttore delle RR. Gallerie di
Firenze si è chiuso con la nomina ex-equo del Dr. Et-
tore Modigliani e del Dr. Giovanni Poggi. Nella scelta
da farsi fra i due concorrenti di pari merito, la Com-
missione del concorso ha indicato il Dr. Giovanni
Poggi come il più adatto all’ufficio, per le sue cono-
scenze specifiche di arte toscana.
- Non si è chiuso invece ancora il concorso a di-
rettore del Museo di Verona. E però dobbiamo ri-
mandare al prossimo fascicolo il commento necessario
a certo retroscena che è anche troppo palese. Non
possiamo a meno però d’indicare una lettera di An-
gelo Dall’ Oca Bianca apparsa nella « Tribuna » del
23 ottobre 1911, come un tipico esempio di una ten-
tata sopraffazione al libero giudizio di una Commis-
sione di concorso, da parte di una camarilla locale.
— E nemmeno si è chiuso il concorso per il di-
rettore del Museo di San Martina in Napoli, avendo
voluto la Commissione udire i concorrenti a una prova
orale e avendo uno dei concorrenti ricorso perciò al
Consiglio di Stato.
Esposizioni.
La Mostra del ritratto a Firenze si è chiusa il
3 novembre p. p. dopo avere recato grande servigio
agli studii, dopo avere messi in valore parecchi artisti
italiani dei secoli xvii e xix finora trascurati, dopo
avere infine dilettato un numero enorme di pubblico,
come hanno dimostrato i lautissimi incassi.
—■ L’esposizione di Torino si è chiusa il 19 no-
vembre p. p.
Il furto della Gioconda ha fatto scuola. A Osimo, il
Lorenzo Lotto del Museo municipale ; a Firenze, la
Madonna della Stella di Beato Angelico del Museo
dì S. Marco. Il crescendo intimidiva i conservatori
delle gallerie, timorosi di trovarsi poco provvisti di
mezzi adeguati alla pronta e perfezionata organizza-
zione dei ladri o del ladro che sia. Per fortuna, a
tranquillarli, ci ha pensato la Questura di Firenze,
con il ritrovare il quadro dell’Angelico.
L’efficacia del tentativo fallito è doppia : i direttori
debbono moltiplicare la sorveglianza, e, a quanto ci
consta, stanno preparandosi ; i ladri sono avvisati di
esser meno arditi. E forse per i Musei governativi ci
sarà un periodo di tranquillità. Ma per i Musei comu-
nali delle minori città ?
Qualunque studioso di storia dell’arte ne conosce
non la deficienza, ma la mancanza assoluta di vigi-
lanza ; sa come in essi la conservazione degli oggetti
d’arte poggia eslusivamente sulla fiducia nel visitatore.
Metodo gustosissimo, che ha permesso agli studiosi
dei colloqui a quattr’occhi con le opere d’arte, quali
non sono più possibili nei grandi musei ; ma anche,
metodo poco adatto ai tempi nuovi. È dunque sui
piccoli musei di provincia che sovrasta il pericolo più
grave! Osimo informi, e mandi l’avvertimento a chi
può e deve.
Gallerie.
Nella R. Galleria di Brera i celebri freschi della
Pelucca, opera di Bernardino Luini, sono stati ordi-
nati in un’apposita sala, signorilmente addobbata, per
opera del direttore Modigliani.
— Per l’occasione della inaugurazione della sala
della Pelucca sono stati esposti a Brera i nuovi acquisti,
cioè: due scene di Pietro Longhi, una testa di vec-
chio di G. B. Piazzetta, la pala d’altare di Girolamo
Marchesi d.° il Cotignola, proveniente da S. Maria
delle Grazie di Pesaro, una Madonna firmata da Gio-
vanni da Bologna, una Madonna del Moretto, un qua-
dro di Jacob Savery, un autoritratto di Sofonisba An-
guissola, e un bozzetto di Giambattista Tiepolo.
— Il ritratto del Perugino, un tempo creduto ri-
tratto fatto da Raffaello e rappresentante il Perugino,
esistente nella galleria Borghese, è stato restaurato da
Luigi Cavenaghi e spogliato di pessime ridipinture.
Il berretto, i capelli, la veste erano .stati compieta-
mente falsificati ; e sono ora ritornati nella loro forma
e con il loro colore genuini a rivedere la luce, dando
a tutto il ritratto un aspetto affatto diverso da quello
di un tempo.
Concorsi.
Il concorso a direttore del Museo Nazionale di Ra-
venna si è chiuso con la nomina del Dr. Giuseppe
Gerola.
— Il concorso a direttore delle RR. Gallerie di
Firenze si è chiuso con la nomina ex-equo del Dr. Et-
tore Modigliani e del Dr. Giovanni Poggi. Nella scelta
da farsi fra i due concorrenti di pari merito, la Com-
missione del concorso ha indicato il Dr. Giovanni
Poggi come il più adatto all’ufficio, per le sue cono-
scenze specifiche di arte toscana.
- Non si è chiuso invece ancora il concorso a di-
rettore del Museo di Verona. E però dobbiamo ri-
mandare al prossimo fascicolo il commento necessario
a certo retroscena che è anche troppo palese. Non
possiamo a meno però d’indicare una lettera di An-
gelo Dall’ Oca Bianca apparsa nella « Tribuna » del
23 ottobre 1911, come un tipico esempio di una ten-
tata sopraffazione al libero giudizio di una Commis-
sione di concorso, da parte di una camarilla locale.
— E nemmeno si è chiuso il concorso per il di-
rettore del Museo di San Martina in Napoli, avendo
voluto la Commissione udire i concorrenti a una prova
orale e avendo uno dei concorrenti ricorso perciò al
Consiglio di Stato.
Esposizioni.
La Mostra del ritratto a Firenze si è chiusa il
3 novembre p. p. dopo avere recato grande servigio
agli studii, dopo avere messi in valore parecchi artisti
italiani dei secoli xvii e xix finora trascurati, dopo
avere infine dilettato un numero enorme di pubblico,
come hanno dimostrato i lautissimi incassi.
—■ L’esposizione di Torino si è chiusa il 19 no-
vembre p. p.