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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 2
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Muñoz, Antonio: La decorazione e gli amboni cosmateschi della basilica di San Pancrazio fuori le mura
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0129

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LA DECORAZIONE E GLI AMBONI COSMATESCHI

DELLA BASILICA DI SAN PANCRAZIO FUORI LE MURA

iacomo de Sanctis, architetto romano, verso la . metà del secolo XVIII disegnò per suo
JT studio, con scrupolosa esattezza, molti monumenti medioevali delle chiese di Roma.
Raccolti in volume, insieme con altri che non sono della sua mano, essi si conservano oggi nella
Biblioteca V. Emanuele. 1 II diligente disegnatore, che s’indugiava nel secolo del rococò nello
studio dei severi monumenti del Medioevo, ebbe più di una volta, senza volerlo, la mano
felice, poiché ritrasse opere che in seguito andarono perdute, e delle quali non ci sarebbe
altrimenti pervenuta memoria. I disegni che ritraggono monumenti ancora esistenti servono
poi, con la loro esattezza a dar fede e valore agli altri.

Riprodotti in disegno, leggermente acquarellati in azzurro-cinerino, vedonsi nella rac-
colta i plutei e gli amboni di San Clemente, di San Lorenzo, deH’Aracoeli, di San Cesareo,
di San Pancrazio; il monumento ora rimaneggiato del Cardinal Bellarmino nel coro della
chiesa del Gesù opera di Pietro e Gianlorenzo Bernini,2 molte lastre tombali del Trecento
e Quattrocento, qualche mausoleo del Rinascimento, e infine alcune pitture. Indubbiamente,
alla mano di Giacomo de Sanctis, che in esse si è firmato, J appartengono le prime venti-
sette tavole tutte riproducenti opere cosmatesche ; le altre ci sembrano da attribuire a uno
o più disegnatori meno esatti e diligenti che non si curano dei particolari come il De Sanctis,
il quale di ogni monumento riprodotto ci dà, oltre il prospetto, le misure e la pianta, accom-
pagnate nella pagina a fianco da numerose note esplicative.

Riservandoci d’illustrare in seguito altri disegni del codice, ci sembra importante per
la storia dell’arte romana medioevale pubblicare quelli dei due amboni che esistevano nella
basilica di San Pancrazio e che furono distrutti dai Francesi nel 1798; insieme con essi
il de Sanctis ritrasse anche l’abside della chiesa con cattedra e sedili marmorei oggi inte-
ramente trasformata.

A fol. 8 del codice, è il disegno del prospetto deirarcone del coro (fig. 1) con i due
sedili che corrono lungo le pareti dell’abside, divisi nel centro dalla sedia episcopale ; og'gi
non più esistenti.

Il disegno è accompagnato dalle seguenti leggende :

«A. Elevazione 0 Prospetto del Arcone del Coro antico, nella Chiesa di Sl° Pangrazio
fuori le mura della Città di Roma.

B. Due Tavole di marmo venate che restano collocate addosso li Pilastri, dèli’Arcone di
detto Coro, come si vede in disegnio, cioè nelle testate davanti posano ciascheduna di dette

1 Fondo Mss. V. Emanuele n. 552. Il volume porta

l’ex libris del Cardinal Mario Marefoschi, ed è prece-
duto da un indice delle tavole in lingua inglese.

2 Da noi pubblicato nello studio su Pietro Bernini
in Vita d’Arte, 1909, ottobre, pag. 450.

3 « Giacomo de Sanctis architetto disegnò »,

L'Arte. XIV, 13.
 
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