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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 5
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Cronaca
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0425

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CRONACA

Esposizione dei grandi e dei piccoli maestri

olandesi. — Vivo è l’interesse che questa esposizione,
pur non presentando che poche importanti rivelazioni,
suscita, dopo le recenti aggiunte, coi suoi 182 quadri,
oltre a 40 disegni e a 7 acqueforti, e giova farne un
rapido esame cronologico.

Il cinquecento è rappresentato da un sol maestro,
un italianeggiante di buona lega, Antonio Moro, con
due buoni ritratti di valore medio (n. 97 appartenente
al signor Sperling ; n. 98 al signor Thiébault-Sisson).
Moreelse. viene molto più tardi : delle quattro opere
esposte sotto il suo nome, la più graziosa è il ritratto
di una "giovane donna dallo sguardo pieno di vita
(n. 96, appartenente al signor Seligmann); la più ro-
busta quello di una donna meno giovane, talmente
solido e caratterizzato che ci si domanda se il maestro
ne fosse realmente capace (n. 93, collezione del si-
gnor Emilio Wauters); e in ricambio nel Ritratto di
donna (n. no del signor Noél Bardac) Ravesteyn ha
trattato il viso della sua modella con una delicatezza
che non gli è ordinaria.

Ecco l’ardito Frans Hals, la cui pittura prorompe
come una fanfara, al principio del xvu secolo. Egli
è rappresentato qui da diciassette ritratti o studi di
tale varietà che sbalordisce, e, più che le altre, le sue
immagini di piccolo formato sono prodigi di briosa
precisione. Mai fisonomia è stata difatti meglio tra-
dotta di quella del suo Fumeur dallo sguardo appun-
tito e maligno (n. 59, del signor Léon Bonnat), o
del suo proprio ritratto a mezzo busto (n. 47, del si-
gnor Giulio Porgès), di un bell’effetto sobrio e se-
vero. L’Enfant à la bulle, (n. 58, del signor Enrico
Péreire) con le sue gote di color pesca, modellate
solidamente con una pastosità saporosa, è il migliore
tra una mezza dozzina di fanciulli, che ridono o can-
tano, e tutti certo di qualche valore. Dei suoi ritratti
grandi citiamo solamente i più notevoli : un severo
Ritratto d’uomo, dal gran cappello (n. ór, collezione
del signor F. Kleinberger); un delizioso Peintre am-
bulant (n. 50, del signor Barone-di Schlichting), dal
berretto spavaldamente tirato su un orecchio; un
Joytux buveur (n. 55, del signor Ed. Viel-Picard),

quasi altrettanto bello ed eseguito con lo stesso mo-
dello; un Jeune homme riant (n. 43, di Ed. André),
un po’ guasto dai ritocchi, con un gran cappello in
capo che gli fa scura aureola, ecc.

La sua allieva Giuditta Leyster (che sposò Jan-
Miense Molenaer) è rappresentata da due graziose
scene di interno (n. 80 del Barone Schlichting e n. 81
del dott. Wassermann).

Cornelis Janson van Ceulen ha imitato Van Dyck,
del quale fu un po’ il primogenito. 11 suo delicato
Ritratto di donna (n. 16, di proprietà del signor S.
Fritz) sembra esser di mano della « signorina Van
Dyck »...

Accanto a lui, Thomas de Keyser sembra rude nei
suoi piccoli sei ritratti, tutti più o meno notevoli, e
dei quali il migliore è una Femme debout, che tiene
un fanciullo per mano (n. 76 coll. Porgès) in cui le
figure sono solidamente costruite e i vestimenti bianchi
e neri formano una sobria e bella armonia.

Il paesaggio si apre qui con i chiaroscuri giallosi
che mal si pensa essere stati concepiti tali e quali da
Jan van Goyen, perchè in realtà questo eccellente ar-
tista dipingeva verde la verdura, come tutti i suoi con-
fratelli ; e vi sono infatti dei resti di verde nelle verdure
della maggior parte dei suoi quadri. Come supple-
mento di prova, se bisogno ve n’ha, leggete la bio-
grafia di van Goyen in Houbraken.

Delle otto opere sue qui esposte noi non citeremo,
per mancanza di spazio che le più notevoli : un Grand
Paysage au bord de l’eau (n. 43, coll. Kleinberger)
di bellissima armonia, un Orage sur la mer (n. 42,
del Barone d’Erlanger) un po’ scurita, di ammirabile
unità; un Halte devant l’auberge (n. 44, coll. V. De-
cock), dove una massa di cose brune «canta» sopra
un gran bel cielo di nubi ben modellate, ma un po’
pesanti ; infine la Vieille maison (n. 39, del dott. Was-
sermann) di un tono sì chiaro, sì biondo, con delle
verdure così verdi, che qualcuno vi cercherà invano
il van Goyen a cui è abituato.

Ventuna le opere che portano il nome di Rem-
brandt! Scegliamone alcune da ammirare o commen-
tare. Il signor Léon Bonnat, altrettanto grande ar-
 
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