PAOLO II E L'ARTE
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moderne decorazioni delle pareti della navata maggiore, che conferiscono al tempio l’attuale,
fastosa e vivace fisonomia settecentesca, con grave scapito del suo originario carattere,
Parimenti c’insegnano, la relazione e il disegno del Canonico Lagi, che il Barbo volle
conservato, oltre ai musaici dell’abside e dell’arco trionfale, anche l’antico altare 1 sormontato
dal tabernacolo, o ciborio; forse, altresì il fonte battesimale. Perciò l’accusa, recentemente
lanciata al pontefice veneziano, di avere con scarso senso d'arte e con minor rispetto del-
l’antichità proceduto al restauro della basilica risulta dedotta da un’ imperfetta conoscenza
delle mutazioni radicali apportate dai restauri del Settecento a quelli del Quattrocento, anziché
Fig. 4 — Chiesa di S. Marco. Parte superiore della facciata (Fotografia Moscioni).
fondata sulla esatta nozione delle reali trasformazioni ideate e compiute dal cardinale e papa
veneziano in San Marco.2
«Chiesa». Fu quindi mero caso, se il soffitto del San
Marco non scomparve al pari dell’altro, che Paolo II
aveva, con molto dispendio, fatto costruire nella chiesa
d’Aracoeli (cfr. Muentz, II, 126), e che venne rifatto
nel Cinquecento, per opera di Pio V. Rimangono, così,
nelle chiese di Roma due soli soffitti lignei quattro-
centeschi : questo di San Marco e quello di S. Maria*
Maggiore.
1 Sugli avanzi del ciborio conservati tuttora, vedi
M. Dvorak, Itinere Ausschmuckung der Kirche und
des Palazzo di S. Marco, in Der Palazzo di Venezia,
cit., pag. 68. Uno dei documenti del Muntz (II, 69) ci
apprende che Paolo II aveva fatto levare « certas la-
« pides porfìreas a pulpito et collocare eas ante maius
« altare diete ecclesie ».
2 M. Dvorak, op. cit., pag. 59 : «... die Seiten-
« schiffen sind uberwolbt worden. Dies geschah in einer
« Weise, deren naive Willkurlichkeit fiir die Tendenzen
« dieser Restaurierungsperiode sehr charakteristisch ist.
« Man hat den Safilen, welche das Hauptschiffvon den
« Seitenschiffen trennen, in den Seitenschiffen derbe
« Pfeiler vorgesetzt, diese durch Gurtbogen unterei-
« nander und mit gegeniiberstehenden ebenfalls neuen
« Pilaster verbunden und dazwischen einfache Kreuz-
« gewòlbe ausgefuhrt». L’A. è incorso, sembra, nel-
l’errore di credere che le attuali colonne stiano al posto
delle antiche, e gli attuali pilastri conservino la strut-
tura che essi ebbero al tempo di Paolo II ; errore che
gli permise di affermare (pag. 60) che « dazu {pei siffatto
« restauro) bedurfte man keines hervorragenden Arki-
« tekten, so das wir oline Bedenken diese Arbeiten jenen
« Baumeistern und Steinmetzern zuschreiben kònnen,
«deren klanglosen Namen in den Baurechnungen ge-
« nannt werden », Al contrario, dai libri di conto risulta
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moderne decorazioni delle pareti della navata maggiore, che conferiscono al tempio l’attuale,
fastosa e vivace fisonomia settecentesca, con grave scapito del suo originario carattere,
Parimenti c’insegnano, la relazione e il disegno del Canonico Lagi, che il Barbo volle
conservato, oltre ai musaici dell’abside e dell’arco trionfale, anche l’antico altare 1 sormontato
dal tabernacolo, o ciborio; forse, altresì il fonte battesimale. Perciò l’accusa, recentemente
lanciata al pontefice veneziano, di avere con scarso senso d'arte e con minor rispetto del-
l’antichità proceduto al restauro della basilica risulta dedotta da un’ imperfetta conoscenza
delle mutazioni radicali apportate dai restauri del Settecento a quelli del Quattrocento, anziché
Fig. 4 — Chiesa di S. Marco. Parte superiore della facciata (Fotografia Moscioni).
fondata sulla esatta nozione delle reali trasformazioni ideate e compiute dal cardinale e papa
veneziano in San Marco.2
«Chiesa». Fu quindi mero caso, se il soffitto del San
Marco non scomparve al pari dell’altro, che Paolo II
aveva, con molto dispendio, fatto costruire nella chiesa
d’Aracoeli (cfr. Muentz, II, 126), e che venne rifatto
nel Cinquecento, per opera di Pio V. Rimangono, così,
nelle chiese di Roma due soli soffitti lignei quattro-
centeschi : questo di San Marco e quello di S. Maria*
Maggiore.
1 Sugli avanzi del ciborio conservati tuttora, vedi
M. Dvorak, Itinere Ausschmuckung der Kirche und
des Palazzo di S. Marco, in Der Palazzo di Venezia,
cit., pag. 68. Uno dei documenti del Muntz (II, 69) ci
apprende che Paolo II aveva fatto levare « certas la-
« pides porfìreas a pulpito et collocare eas ante maius
« altare diete ecclesie ».
2 M. Dvorak, op. cit., pag. 59 : «... die Seiten-
« schiffen sind uberwolbt worden. Dies geschah in einer
« Weise, deren naive Willkurlichkeit fiir die Tendenzen
« dieser Restaurierungsperiode sehr charakteristisch ist.
« Man hat den Safilen, welche das Hauptschiffvon den
« Seitenschiffen trennen, in den Seitenschiffen derbe
« Pfeiler vorgesetzt, diese durch Gurtbogen unterei-
« nander und mit gegeniiberstehenden ebenfalls neuen
« Pilaster verbunden und dazwischen einfache Kreuz-
« gewòlbe ausgefuhrt». L’A. è incorso, sembra, nel-
l’errore di credere che le attuali colonne stiano al posto
delle antiche, e gli attuali pilastri conservino la strut-
tura che essi ebbero al tempo di Paolo II ; errore che
gli permise di affermare (pag. 60) che « dazu {pei siffatto
« restauro) bedurfte man keines hervorragenden Arki-
« tekten, so das wir oline Bedenken diese Arbeiten jenen
« Baumeistern und Steinmetzern zuschreiben kònnen,
«deren klanglosen Namen in den Baurechnungen ge-
« nannt werden », Al contrario, dai libri di conto risulta