NOTE SU ANTONIAZZO ROMANO
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Il pittore per giungere subito allo scopo: il ritrovamento della croce, omette ogni par-
ticolare precedente ; Sant’Elena giunta a Gerusalemme ha già consultato i sapienti giudei,
ha fatto calar Giuda nel pozzo perchè tentava ingannarla ed ha così saputo il luogo ov’era
sepolta la croce ; essa vi si reca e dato ordine di scavare, rinviene tre croci, quella di Cristo
e dei due ladroni. Il primo gruppo a sinistra deH’affresco (fig. i) rappresenta la regina seguita
dalle sue donne, discutere con Giuda che le indica il luogo, ove gli scavatori stanno rin-
venendo le croci ; è questo primo gruppo, opera sicura e completa di Antoniazzo e ci rivela
il maestro in una forma così superiore per tecnica e colorito, quale mai fino ad ora era ap-
parsa. Sono figure che vivono in un’atmosfera di luce bianca ed i contrasti di luci e ombre
sono ottenuti con grande semplicità di mezzi.
Fig. i — Roma : Santa Croce in Gerusalemme. Leggenda della Croce.
Che sia il pennello del maestro che lavora, non lo si può mettere in dubbio chè tutte
le sue caratteristiche di tecnica e di stile sono troppo evidenti ; la. costruzione solida e ro-
busta dei corpi, il modo d’impostare le persone poggianti sempre su un fianco, con una
gamba leggermente inclinata, il delineare le ginocchia al di sotto delle vesti, tutto ciò è
famigliare al nostro pittore. La Sant’ Elena è una figura piena di nobiltà, condotta con
finezza veramente squisita, con un passaggio leggerissimo di luci e ombre che segnano i
contorni del volto, la linea del collo e il palmo della mano.
Ma nel perlaceo delle carni che riscontriamo nelle giovani che seguono la regina e nel
biancore delle loro vesti, come pure nella movenza piena di gentilezza e di stupore della
giovane più presso Sant’Elena, vediamo Antoniazzo tentare una nuova forma, nella quale
si scorge come l’arte di Piero della Francasca non gli sia del tutto sconosciuta; lo vediamo
abbandonare le tinte forti, il colorito caldo rosato o terreo verdastro ed usare impasti chiari
e lucenti ed atteggiare le sue figure ad una grazia insolita. Ed ancora si osservi quel profilo
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Il pittore per giungere subito allo scopo: il ritrovamento della croce, omette ogni par-
ticolare precedente ; Sant’Elena giunta a Gerusalemme ha già consultato i sapienti giudei,
ha fatto calar Giuda nel pozzo perchè tentava ingannarla ed ha così saputo il luogo ov’era
sepolta la croce ; essa vi si reca e dato ordine di scavare, rinviene tre croci, quella di Cristo
e dei due ladroni. Il primo gruppo a sinistra deH’affresco (fig. i) rappresenta la regina seguita
dalle sue donne, discutere con Giuda che le indica il luogo, ove gli scavatori stanno rin-
venendo le croci ; è questo primo gruppo, opera sicura e completa di Antoniazzo e ci rivela
il maestro in una forma così superiore per tecnica e colorito, quale mai fino ad ora era ap-
parsa. Sono figure che vivono in un’atmosfera di luce bianca ed i contrasti di luci e ombre
sono ottenuti con grande semplicità di mezzi.
Fig. i — Roma : Santa Croce in Gerusalemme. Leggenda della Croce.
Che sia il pennello del maestro che lavora, non lo si può mettere in dubbio chè tutte
le sue caratteristiche di tecnica e di stile sono troppo evidenti ; la. costruzione solida e ro-
busta dei corpi, il modo d’impostare le persone poggianti sempre su un fianco, con una
gamba leggermente inclinata, il delineare le ginocchia al di sotto delle vesti, tutto ciò è
famigliare al nostro pittore. La Sant’ Elena è una figura piena di nobiltà, condotta con
finezza veramente squisita, con un passaggio leggerissimo di luci e ombre che segnano i
contorni del volto, la linea del collo e il palmo della mano.
Ma nel perlaceo delle carni che riscontriamo nelle giovani che seguono la regina e nel
biancore delle loro vesti, come pure nella movenza piena di gentilezza e di stupore della
giovane più presso Sant’Elena, vediamo Antoniazzo tentare una nuova forma, nella quale
si scorge come l’arte di Piero della Francasca non gli sia del tutto sconosciuta; lo vediamo
abbandonare le tinte forti, il colorito caldo rosato o terreo verdastro ed usare impasti chiari
e lucenti ed atteggiare le sue figure ad una grazia insolita. Ed ancora si osservi quel profilo