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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 1
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Venturi, Adolfo: L' arte giovanile del Perugino
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0097

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L'ARTE GIOVANILE DEL PERUGINO

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di verde. Dalle rocce e dai piedi delle rocce spuntano esili alberelli con sottili e luminose
fronde. Le rocce rispecchiansi nell’acqua di un laghetto coronato di piante nella riva, e
dietro a questa sorge una città, s’innalzano torri, case color violetto, con tetti azzurrini tra-
sparenti, e più dietro sono piani verdi e azzurri limitati da alcuni picchi azzurri erti sul
cielo luminoso come in un mattino senza nubi. E qui è il Perugino, nella sua forma prima
che gli divenne consueta. Il Pinturicchio non conobbe la prospettiva aerea : isuoi paesaggi,
sarebbe facile dimostrarlo, non hanno la successione graduale prospettica de’ piani.

Fig. 9 — Perugia, Pinacoteca Civica
Scolaro dell’Alunno: Storia di S. Bernardino.

Ma senza indugiarci più oltre su questa evidenza di fatti, a sfondare una porta, che,
appena tocca si è spalancata, accenniamo come questo problema non sia il solo che presenti
la vita del Perugino. Dopo il 1478, dopo il San Sebastiano di Cerqueto, e prima degli
ultimi mesi del 1481, ne’ quali col manipolo de’ pittori toscani Cosimo Rosselli, Domenico
e David Ghirlandaio, Don Diamante, Don Bartolomeo della Gatta, Sandro Botticelli e Filip-
pino Lippi si trova in Roma per lavorare nella Sistina, ove fu Pietro Perugino? Se non
erriamo, in quegli anni, con Luca Signorelli e con Don Bartolomeo della Gatta formò il
triumvirato che conquistò l’Italia artistica centrale. Pier Francesco Dei o Don Bartolomeo

l.-Arte. XXV, 9.
 
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