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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 1
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Bollettino bibliografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0112

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8o

BIBLIOGRAFIA

ed ha dimostrato una certa diligenza nel raccoglier notizie,
nello sfogliar periodici, nel tener conto di documenti antichi
e nuovi; ma a comporre la storia della pittura a Napoli
che ha tante sue parti oscure od incerte era necessaria la
opera di un conoscitore e di un critico d’arte. La sola di-
ligenza non era sufficiente come ne e prova il libro presente.
La grande estensione data al programma del libro che pur
comprende tutta la grande fioritura dell’arte napoletana nel
Seicento, doveva rendere arduo il compito all’autore : la man-
canza poi di quei fili conduttori, che solo possono dare le
cognizioni dirette, desunte dalle opere d’arte, ha reso il com-
pito inadempiuto.

49. Terey [de] (Phil. Gabriel), Catalogne des Ta-
bleaux anciens et modernes dii Musée des beaux-art
de Budapest, I. Maitres anciens (Budapest, 1910, in-8°,
pag. 350).

11 direttore dei Musei artistici di Ungheria ha pubblicato
questo Catalogo che può stare alla pari dei migliori delle
Gallerie d’Europa.

Possiamo non ammettere il nome di Duccio, per il quadro
rappresentante la « Predicazione di San Giovanni Battista »
che a noi sembra di Ugolino di Neri da Siena, non quello
di Giovanni Santi per la « Madonna fra i Santi Pietro Mar-
tire e Catterina » opera probabile di un suo seguace, di
Francesco del Cossa per i due « Angioli musicanti » che
sono stati eseguiti da uno scolaro di Cosine Tura: in ogni
modo a parte qualche variante nelle attribuzioni esse sono
generalmente studiate con attento riguardo alle opinioni
espresse dai cultori della storia artistica.

Arti minori.

50. Dorini (Umberto) La Cappella et il Reliquiere
della paide Guelfa in Santa Maria del Fiore- ( Rivista
d’Arte, Appunti d’’archivio, VII, 1910, pag. 32-36).

Interessanti notizie intorno alla cappella che, dedican-
dola prima a San Vittore e poi anche a Sant’Antonio, la
parte Guelfa istituì fin dal 1380 nel bel mezzo della Tri-
buna meridionale di Santa Maria del Fiore, e la riprodu-
zione e l’illustrazione, con due documenti, del reliquiario di
Sant’Antonio, eseguito per la detta cappella e per ordine
dei Signori Capitani dall’orafo Salvi nel 1514.

5 r. Erbach FùrStenau [Adalbert Graf zu], Die
Manfredbibel. Kunstgeschichtliche Forsehungen (Leip-
zig, 1910, in-40, pag. 58).

Nella Biblioteca Vaticana il conte Erbach di Fiirstenau
ha riconosciuto pei primo nel Codice Vat. lat. 36 la Bibbia
di Re Manfredo, che egli pubblica, dando le riproduzioni

tutte del prezioso codice con una precisione di osservazioni,
una giustezza di comparazioni, specialmente con il noto co-
dice « De arte venandi cum avibus » de la Vaticana, da ren-
dere la pubblicazione un vero modello della sua specie, un
libro composto con scienza e coscienza sincera € profonda.

52. Gentile (Attilio) Un biglietto da visita. —
Capodistria, 1910. (Estratto dal numero commemora-
tivo di Pagine istriane per l’esposizione di Capodistria).

Si dà la riproduzione di un biglietto da visita posteriore
per data al 1793, appartenente al conte Agostino Carlo Rubili,
la cui esecuzione spetta all’ incisore veronese Domenico Ca-
gnoni: vi sono figurati monumenti classici di Pola, l’Anfi-
teatro, il Tempio di Augusto e l’Arco dei Sergi, tratti se-
condo il G., da un’opera del padre del Rubbi su le Anti-
chità italiche.

53. Hind (A. M.) A short history of Engraving and
Rteking (London, Archibald Constatole, 1908, pa-
gine 473, in-40).

E questo un manuale fatto con la vastità delle cognizioni
necessarie a comporre un trattato, così che il manuale può
considerarsi come un trattato in proiezione. Comprende nel
primo capitolo i primitivi incisori del xv secolo, nel secondo
l’Hind discorre dei grandi maestri dell’incisione dal 1495 a
tutta la metà del xvi secolo, mentre altii capitoli l’autore
dedica ai sommi maestri come Van Dyck e Rembrandt.

Precede la trattazione dell’incisione moderna un capitolo
in cui vengono esposti i diversi sistemi di tecnica, e da ul-
timo completano la bell’opera numerose e diligentissime ap-
pendici in cui vengono notati tutti i maestri dell’incisione,
divisi per nazionalità con indicazioni bibliografiche, notizie
sulle principali raccolte pubbliche e private, riassunti della
vita e dell’opera dei principali artisti.

54. Venturi (Lionello) Ibronzi del Museo civico
di Belluno (.Bollettino d’Arte, IX, 1910, pag. 363-366).

Illustra la collezione di statuette, placchette e medaglie
raccolte nella prima metà del sec. XIX dal conte Fiorio Miari,
bellunese, e dal figlio conte Carlo, lasciata al comune di
Belluno nel 1872, ed ora conservata, con un nuovo rior-
dinamento, nel Museo civico di quella città. Delle statuette
il Venturi riproduce, illustrandole e discutendone con eru-
diti raffronti le attribuzioni, le più interessanti; un Lucifero,
un Fauno e due Veneri marine.

Delle placchette, il gruppo più importante di questi bronzi,
esamina solo le inedite e parla delle varianti delle edite, ba-
sandosi sui lavori del Molinier e del Bode, e richiama in
nota le altre.

Le medaglie, di non grande interesse, sono ricordate per
gruppi e per nomi d’artisti.

Per i lavori pubblicati ne MARTE sono riservati tutti i diritti di proprietà letteraria ed artistica

per I Italia e per ! estero.

Adolfo Venturi, Direttore.

Roma, Tip. dell’Unione Editrice, via Federico Cesi 45.
 
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