84
CORRADO RICCI
sulla bellezza della composizione, la quale prelude senz’altro a quel capolavoro di solenne
raccoglimento e sentimento che è il miracolo di Bolsena di Raffaello (fig. 3). Divide del pari la
scena il rettangolo della mensa in un affresco; dell’altare, nell’altro; il fondo s’allontana del
pari a mezzo di colonne ; le
figure si distinguono in due
piani e in due proporzioni ;
sono inginocchiate a destra,
diritte a sinistra.
Ma se la composizione
è magnifica tanto in San
Biagio di Forlì quanto in
Vaticano, l’esecuzione è solo
bella in Vaticano, perchè,
solo qui, chi ideò tradusse
pure l’opera sulla parete.
Che cosa significa la lu-
netta di Forlì? Un episodio
raramente rappresentato dai
pittori ;1 mal definito finora
e ingarbugliato con la desi-
gnazione incerta di ritratti di
Fig. 3 — Raffaello Santi : Miracolo di Bolsena, Sale Vatic. (Fot. Anderson). Caterina Sforza, dei Riario
o dei Feo!
Dove sorse la città di Calzada, in Ispagna, erano boschi e sentieri deserti, e poiché di
là si misero a passare i pellegrini che si recavano a San Giacomo di Compostella, così un
covo di ladri vi pose il suo quartiere. Furono infatti le frequenti aggressioni e spogliazioni
Fig. 4 —Scuola Romagnola. Miracolo di San Giacomo. Roma, Pinacotèca Vaticana.
e uccisioni che indussero san Domenico della Calzada a fare in quel luogo una larga via
e ad abbattere i boschi circostanti, il che valse l’allontanamento dei malandrini.
La via fu detta Calzada che significa selciata e la città, che poi sorse là, ne prese il
nome ed anche ne prese il nome il san Domenico che la fece eseguire.
1 Conosciamo soltanto la lunetta di Forlì, la tavo-
letta della Pinacoteca Vaticana, di cui parleremo più
avanti nel testo, e un affresco del Mezzastri nella
chiesa dei Pellegrini ad Assisi. — V. Giuseppe Elisei,
Illustrazione storico-critica della chiesa dei Pellegrini,
monumento d’arte in Assisi, Assisi, 1896, pp. 18-22
CORRADO RICCI
sulla bellezza della composizione, la quale prelude senz’altro a quel capolavoro di solenne
raccoglimento e sentimento che è il miracolo di Bolsena di Raffaello (fig. 3). Divide del pari la
scena il rettangolo della mensa in un affresco; dell’altare, nell’altro; il fondo s’allontana del
pari a mezzo di colonne ; le
figure si distinguono in due
piani e in due proporzioni ;
sono inginocchiate a destra,
diritte a sinistra.
Ma se la composizione
è magnifica tanto in San
Biagio di Forlì quanto in
Vaticano, l’esecuzione è solo
bella in Vaticano, perchè,
solo qui, chi ideò tradusse
pure l’opera sulla parete.
Che cosa significa la lu-
netta di Forlì? Un episodio
raramente rappresentato dai
pittori ;1 mal definito finora
e ingarbugliato con la desi-
gnazione incerta di ritratti di
Fig. 3 — Raffaello Santi : Miracolo di Bolsena, Sale Vatic. (Fot. Anderson). Caterina Sforza, dei Riario
o dei Feo!
Dove sorse la città di Calzada, in Ispagna, erano boschi e sentieri deserti, e poiché di
là si misero a passare i pellegrini che si recavano a San Giacomo di Compostella, così un
covo di ladri vi pose il suo quartiere. Furono infatti le frequenti aggressioni e spogliazioni
Fig. 4 —Scuola Romagnola. Miracolo di San Giacomo. Roma, Pinacotèca Vaticana.
e uccisioni che indussero san Domenico della Calzada a fare in quel luogo una larga via
e ad abbattere i boschi circostanti, il che valse l’allontanamento dei malandrini.
La via fu detta Calzada che significa selciata e la città, che poi sorse là, ne prese il
nome ed anche ne prese il nome il san Domenico che la fece eseguire.
1 Conosciamo soltanto la lunetta di Forlì, la tavo-
letta della Pinacoteca Vaticana, di cui parleremo più
avanti nel testo, e un affresco del Mezzastri nella
chiesa dei Pellegrini ad Assisi. — V. Giuseppe Elisei,
Illustrazione storico-critica della chiesa dei Pellegrini,
monumento d’arte in Assisi, Assisi, 1896, pp. 18-22