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ENRICO MAUCERI
Lavoro sicuro dell’artista napoletano è l’elegante coro del duomo di Catania (fig. 6) con
trentacinque scompartimenti e bassorilievi raffiguranti episodi della vita, del martirio e della
transazione di Sant’Agata.
Altri stalli corali più o meno ricchi potranno citarsi. Ricordiamo quelli della chiesa della
Gancia in Palermo (fig. 4) e di San Domenico in Taormina (fig. 5) : gli uni esprimenti ancora
una certa sobrietà cinquecentesca ; gli altri, sebbene di tempo vicino, già esuberanti di barocco.
Ma un’opera che vince per sontuosità ed eleganza qualunque altra del genere, di quel tempo,
Fig. n — Palermo
San Martino delle Scale. Stalli corali
Particolare preso di fianco — (Fotografia Brogi).
nell’isola, è il coro dell’antico monastero di San Martino delle Scale presso Palermo (figg. 7 a 11).
Esso è composto di ventotto stalli nell’ordine inferiore e di quaranta nel superiore, e reca
la data dell’8 settembre 1597. Il Di Marzo non esita ad attribuirlo al Di Guido,1 ma senza
sufficienti ragioni, contro il Faraglia,2 il quale, dati i rapporti evidenti di somiglianza fra
cotesto coro e quello della chiesa dei Santi Severino e Sossio in Napoli (fig. 12), ne avea data
giustamente la paternità agli stessi autori, cioè a Benvenuto Tortelli da Brescia e a Bartolomeo
Chiarini da Roma, che, come si vuole, furono allievi di fra Giovanni da Verona, e trovarono
-aiuti in altri artisti napoletani.
E la testimonianza irrefragabile l’abbiamo, infatti, in un’antica copia di contratto del
Tortelli e del Chiarini pel coro di San Severino, rinvenuta nell’archivio del monastero di
1 Op. cit., voi. I, pag. 702. .SS. Severino e Sossio di Napoli, in Archivio storico
2 Memorie artistiche detta chiesa benedettina dei per te provincie napoletane, a. Ili, 1878, pag. 239.
ENRICO MAUCERI
Lavoro sicuro dell’artista napoletano è l’elegante coro del duomo di Catania (fig. 6) con
trentacinque scompartimenti e bassorilievi raffiguranti episodi della vita, del martirio e della
transazione di Sant’Agata.
Altri stalli corali più o meno ricchi potranno citarsi. Ricordiamo quelli della chiesa della
Gancia in Palermo (fig. 4) e di San Domenico in Taormina (fig. 5) : gli uni esprimenti ancora
una certa sobrietà cinquecentesca ; gli altri, sebbene di tempo vicino, già esuberanti di barocco.
Ma un’opera che vince per sontuosità ed eleganza qualunque altra del genere, di quel tempo,
Fig. n — Palermo
San Martino delle Scale. Stalli corali
Particolare preso di fianco — (Fotografia Brogi).
nell’isola, è il coro dell’antico monastero di San Martino delle Scale presso Palermo (figg. 7 a 11).
Esso è composto di ventotto stalli nell’ordine inferiore e di quaranta nel superiore, e reca
la data dell’8 settembre 1597. Il Di Marzo non esita ad attribuirlo al Di Guido,1 ma senza
sufficienti ragioni, contro il Faraglia,2 il quale, dati i rapporti evidenti di somiglianza fra
cotesto coro e quello della chiesa dei Santi Severino e Sossio in Napoli (fig. 12), ne avea data
giustamente la paternità agli stessi autori, cioè a Benvenuto Tortelli da Brescia e a Bartolomeo
Chiarini da Roma, che, come si vuole, furono allievi di fra Giovanni da Verona, e trovarono
-aiuti in altri artisti napoletani.
E la testimonianza irrefragabile l’abbiamo, infatti, in un’antica copia di contratto del
Tortelli e del Chiarini pel coro di San Severino, rinvenuta nell’archivio del monastero di
1 Op. cit., voi. I, pag. 702. .SS. Severino e Sossio di Napoli, in Archivio storico
2 Memorie artistiche detta chiesa benedettina dei per te provincie napoletane, a. Ili, 1878, pag. 239.