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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 2
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Venturi, Adolfo: Il primo maestro di Raffaello
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0178

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ADOLFO VENTURI

lette al fido seguace di Giovanni Santi. De-
terminatane la personalità, ci è facile com-
prendere come, nelle prime opere di Raf-
faello, sieno accenni all’arte paterna, della
quale Evangelista di Piandimeleto fu erede.

L’amabilità, che da Timoteo della Vite
sembrò passare a Raffaello, innanzi tutto
era dentro di lui, ed anche inspirata da
Evangelista, come si vede nelle opere indi-
cate, cioè nelle tavolette delle Muse, che
sembrarono degnissime di Timoteo stesso
cui erano ascritte. Il che non esclude che
Timoteo, continuatore delle tavolette dello
studiolo di Guidobaldo, abbia avuto qualche
influsso sul genio, così potente assimilatore,
di Raffaello. Ma il primo maestro che ac-
compagnò devotamente l’Urbinate, quando
dipingeva il San Nicola da Tolentino, do-
vette veder presto il giovane darsi anima
e corpo all’arte del Perugino, dominante
nelle Marche e nell’Umbria.

Raffaello raccolse da questi le idealità
spiranti dagli angioli, dalle Madonne, dai
Santi dipinti nel torpore mattinale ; e portò
via con sè quella lucè di grazia, quella
fresca giovinezza d’arte : fu come l’ape
che trae il miele dai pollini di mille fiori.
Ma, rapidamente assimilando, egli trasfi-
gurò dentro di sè le immagini elaborate
dai maestri, che passavano davanti ai suoi
occhi fulgidi ; è così che restò misteriosa
la sua prima educazione. Oggi soltanto,
per uno spiraglio aperto da nuove noti-
zie, possiamo fare il nome di Evangelista
di Piandimeleto come del vecchio servo
della sua casa che accompagnò il giova-
netto diciottenne a Città di Castello, e lo
aiutò nel salire i gradini dell’altare ove fu
primamente consacrato all’arte e alla gloria.

Adolfo Venturi.

Fig. 9 — Dalla Serie delle Muse con Apollo
Galleria Corsini di Firenze.
 
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