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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 2
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Cronaca
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0182

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CRONACA

e tecnica dei capelli del Cupido, spiccano in modo da
destare forte l’ammirazione che abbiamo sempre sen-
tito per quest’opera magistrale. Sulla parete di fronte
si trovano anche, la tavola rinomata del Cossa, e
quella stupenda del sedicente Ortolano, che è un pro-
blema dell’arte finora insoluto.

Ci rincresce che non sia stato possibile mettere ac-
canto a questa tavola quella del Garofalo, che sono
invece fra loro separate dal grande e poco attraente
dipinto del Parmegianino, « La Visione di San Giro-
lamo ». Speriamo che nell’avvenire si troverà modo
di collocare questo quadro, e pure alcuni altri — saggi
dell’arte di Guido Reni — in una sala più conveniente,
ora si sente un vero disagio dinanzi alle opere della
Scuola Ferrarese del secolo xv e xvi, accostati dai
prodotti di un’arte più recente e tanto diversa. Questi
richiedono una sala speciale in cui figurare isolati e
da sè.

La Sala seguente (N. XXIII), a fondo rosso che
riesce meno soddisfacente di quello verde, contiene
quadri francesi del secolo xvn. Non ricordiamo di
aver prima d’ora trovato così rimarchevoli e belli i
saggi di Niccolò Poussin ; e ciò perchè è la prima
volta che veramente li vediamo bene ed illuminati a
meraviglia, si da capirne i meriti e i pregi. La Sala
XXIV contiene, un po’ alla rinfusa, molti quadri di
scuole e di epoche diverse, come per esempio : Fran-
cesi dei secoli xvm e xix, (Lancret, Fragonard, Greuze,
ecc., fino a Rosa Bonheur e Fantin Latour) ; ed esempi
poi di Michel, Mauve, Israele, Daubigny, ed altri ; un
agglomerazione che dev’essere certo una cosa sola-
mente provvisoria.

La Sala XXII contiene le sedici opere del Turner
rimaste a Trafalgar Square (le altre sono state traspor-
tate alla Galleria Tate) e fanno un effetto buonissimo
in questa loro nuova sede, splendidamente illuminata.

La Sala XXI, tappezzata di tela dorata, corrisponde
alla grande Sala X, che fiancheggia il lato orientale
della Galleria, ed e il tempio dell’arte Britannica, ove
stanno i capolavori del secolo xvm, e quelli della
scuola paesaggista che si estende fino a qualche de-
cennio del secolo xix. È una raccolta stupenda di tele
magistrali, rinomate nel mondo intero : quadri famosi
del Hogarth ; ritratti celeberrimi dì Reynolds, Gain-
sborough, Rornney, Raeburn, ed altri; paesaggi, da
contare fra i più squisiti della scuola inglese, cioè:
esemplari di Gainsborough, di Gonstable; di Morland
e di Crome il vecchio; quest’ultimo, oltre che dalle
opere rinomate che sono da anni esposte nella Gal-
leria, è rappresentato anche da un saggio di recente
acquisto, detto « Poringland Oak », che dimostra come,

in certi particolari, il Crome qui ha superato tutti i
suoi contemporanei ed ha prodotto uno dei capolavori
della sua epoca, cioè dal principio del secolo xix, da
paragonare coi più preziosi cimeli delle scuole d’Olanda
del secolo xvu, gara nella quale il Crome non resta
certo indietro. La Sala XXI colpisce per la disposi-
zione e Raggruppamento dei quadri che non potrebbe
esssere migliore perchè tocca la perfezione. Qui si può
ripetere le parole di un critico inglese : « Mai in una
sala unica è stata riunita una collezione così scelta,
svariata ed impressionante di capolavori inglesi ». Ma
con queste cinque sale non sono ancora esaurite le
ricchezze dell’ala nuova, perchè al piano inferiore vi
sono tre altre stanze a grandi finestre laterali (insuf-
ficienti ad illuminare per bene i quadri numerosi qui
esposti), e fra i quali sono incluse anche opere del
lascito Salting. Nell’avvenire, queste sale saranno de-
dicate ad una collezione miscellanea di acquarelli, di
copie e di fotografie, ecc., e la collezione eterogenea
di tutte le scuole che adesso vi è esposta, si deve con-
siderare soltanto come provvisoria. Terminata la ri-
costruzione dell’edificio e le opere d’abbellimento delle
sale, i quadri saranno certo aggruppati in un modo
più scientifico ed artisticamente più conveniente. Il
lavoro ora compiuto dalla Direzione, è degno di molta
ammirazione e tutti si congratuleranno con essa per
il felice esito della sua fatica.

E da sperare che fra poco si abbia anche un ca-
talogo degno dei quadri che deve illustrare. La man-
canza d’un catalogo veramente scientifico che si basi
sugli studi recentissimi, che si giovi dei documenti, e
che sia fornito di una critica severa, seria e profonda
si fa sentire dolorosamente già da molto tempo. Di
simili cataloghi abbiamo avuto saggi notevoli in re-
centi pubblicazioni a Milano ed a Berlino, e noi cre-
diamo che Londra non solo non vorrà rimanere in-
dietro, ma sarà anzi prontissima a battere la stessa
via ed a condurre a termine felice il lavoro da tanti
studiosi desiderato.

Enrico Colemann, il classico ed efficace pittore della
campagna romana, è morto a Roma il 14 febbraio.

Il 26 febbraio è morto a Dresda lo storico dell’arte
e collezionista Hans Demiani.

Il 15 marzo è morto il pittore Giuseppe Scinti,
 
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