PAOLO LI E L'ARTE
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tuiti da un tetto spiovente, provvisoria costruzione allo scopo di riparare dal sole e dalla
pioggia il trono pontificale. Nessuna traccia recano i documenti delle fabbriche papali sotto
Sisto IV 1 e Innocenzo Vili, di proseguimento dell’opera, che la repentina morte di Paolo II
aveva interrotta ; spetta ad Alessandro VI il merito di aver condotto a termine quella, che
fu certamente la parte più nobile e più grandiosa delle fabbriche vaticane del secolo deci-
moquinto.2 Gli artisti del Cinquecento ne riprodussero con predilezione, nelle stampe, nei
disegni, negli affreschi, le linee slanciate e imponenti, inspirate al classico modello dell’An-
fiteatro Flavio; finché la Loggia non scomparve, sul finire di codesto secolo, conia trasfor-
Idg- 3 La piazza di San Pietro verso il 1550 (da una stampa del British Museuin)
(Fotografia Sansaini).
mazione della basilica di San Pietro e dei circostanti edifici. Nel commentario ai preziosi
disegni della medievale basilica vaticana, raccolti amorosamente dal canonico Grimaldi nel
Seicento, scrisse costui che papa Alessandro « moenianum ad benedictiones totum construxit
« marmoreum ex Bramantis eximii architecti inventione, insigni opere et impensa » :3 il lungo
1 La cerimonia della pubblicazione della bolla in
coena Domini, il giovedì santo, dalla Loggia della be-
nedizione, negli anni 1481 e '82, è descritta in G. Ghe-
Rardi, Diario, ediz. E. Carusi (Nuova Collezione
Muratoriana, XXIII3, pagg. 47 e 72.
2 E. Muentz, Les arts à la cour des papes Inno-
cent Vili, Alexandre VI et Pie III, Paris 1898, pa-
gina 194. A codest’opera si rivolse la mente del papa
Borgia, non appena egli fu salito al trono, poiché già
il 18 agosto 1492 (sette giorni-dopo la sua elezione)
egli faceva erogare 500 ducati « prò hedificio benedic-
tionis in ipso palatio conficiendo » ; si potrebbe però
anche supporre, che la ripresa de’lavori per la Loggia
fosse avvenuta prima della morte di Innocenzo Vili.
Secondo il Torrigio, Sacre grotte vaticane, Roma,
1639, pag. 109, l’edificio fu finito nel 1497.
3 Nel ben noto Cod. vatic. barberin. lat. 2733, c. 155.
Il Grimaldi dà un disegno dell’affresco delle Grotte
Vaticane, rappresentante la piazza di San Pietro prima
della moderna trasformazione ; vedilo riprodotto in
Muentz, II, tav. 2. Notiamo che i disegni della me-
dievale basilica Vaticana conservati dal Grimaldi nel
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tuiti da un tetto spiovente, provvisoria costruzione allo scopo di riparare dal sole e dalla
pioggia il trono pontificale. Nessuna traccia recano i documenti delle fabbriche papali sotto
Sisto IV 1 e Innocenzo Vili, di proseguimento dell’opera, che la repentina morte di Paolo II
aveva interrotta ; spetta ad Alessandro VI il merito di aver condotto a termine quella, che
fu certamente la parte più nobile e più grandiosa delle fabbriche vaticane del secolo deci-
moquinto.2 Gli artisti del Cinquecento ne riprodussero con predilezione, nelle stampe, nei
disegni, negli affreschi, le linee slanciate e imponenti, inspirate al classico modello dell’An-
fiteatro Flavio; finché la Loggia non scomparve, sul finire di codesto secolo, conia trasfor-
Idg- 3 La piazza di San Pietro verso il 1550 (da una stampa del British Museuin)
(Fotografia Sansaini).
mazione della basilica di San Pietro e dei circostanti edifici. Nel commentario ai preziosi
disegni della medievale basilica vaticana, raccolti amorosamente dal canonico Grimaldi nel
Seicento, scrisse costui che papa Alessandro « moenianum ad benedictiones totum construxit
« marmoreum ex Bramantis eximii architecti inventione, insigni opere et impensa » :3 il lungo
1 La cerimonia della pubblicazione della bolla in
coena Domini, il giovedì santo, dalla Loggia della be-
nedizione, negli anni 1481 e '82, è descritta in G. Ghe-
Rardi, Diario, ediz. E. Carusi (Nuova Collezione
Muratoriana, XXIII3, pagg. 47 e 72.
2 E. Muentz, Les arts à la cour des papes Inno-
cent Vili, Alexandre VI et Pie III, Paris 1898, pa-
gina 194. A codest’opera si rivolse la mente del papa
Borgia, non appena egli fu salito al trono, poiché già
il 18 agosto 1492 (sette giorni-dopo la sua elezione)
egli faceva erogare 500 ducati « prò hedificio benedic-
tionis in ipso palatio conficiendo » ; si potrebbe però
anche supporre, che la ripresa de’lavori per la Loggia
fosse avvenuta prima della morte di Innocenzo Vili.
Secondo il Torrigio, Sacre grotte vaticane, Roma,
1639, pag. 109, l’edificio fu finito nel 1497.
3 Nel ben noto Cod. vatic. barberin. lat. 2733, c. 155.
Il Grimaldi dà un disegno dell’affresco delle Grotte
Vaticane, rappresentante la piazza di San Pietro prima
della moderna trasformazione ; vedilo riprodotto in
Muentz, II, tav. 2. Notiamo che i disegni della me-
dievale basilica Vaticana conservati dal Grimaldi nel