DE LA GIOVINEZZA ARTISTICA DI JACOPO PASSANO
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nità sia pur lontana forse inconscia, una cert’aria di famiglia con i tipi e le composizioni
di scuola bresciana.
Ma dove più di tutto Jacopo appare discepolo di Bonifacio e manifesta le sue doti di
buon pittore è nel colore, nella luminosità cristallina delle carni, nell’accoppiar le tinte più
vaghe e più vivaci.
Jacopo Bassano gode e sente il colore e la luce: questo suo senso finissimo di vivace
colorista egli manifesta fin dalle prime sue opere in forma forse eccessiva: egli ricerca,
pone accanto l’uno all’aLtro i colori più splendenti, dà loro vibrazioni luminosissime così che
ad esempio il manto turchino della Vergine e i corpetti verdi grigi, rosei dei giovani pa-
stori e il mantello grigio perlaceo di San Giuseppe assumono a volte la tonalità profonda
degli smalti, e il velo che scende trasparente sul capo della Vergine sembra spezzarsi come
se fosse fatto di fili di vetro fuso: su questa gioia vivace di colori spiccano le tonalità
fredde, argentee, gemmee delle carni. Poiché Jacopo Bassano qui in queste sue prime opere
lontano ancora da quella sua tecnica di colorire calda, impastata d’oro, fatta di sicuri, rapidi
Fig. 4 — Jacopo Bassano : Susanna sorpresa dai vecchi. Museo Civico di Bassano
(Fotografia Alinari).
colpi di pennello che userà nel periodo maturo dell’arte sua, cura e finisce tutto con
diligenza sorprendente, con finezza mirabile, dà tocchi di luce alle carni delle sue figure,
ne modella con lievissime ombre le fattezze, rende con verità sorprendente i riflessi argentei
dei capelli lanosi del vecchio Giuseppe, illumina con tenuissimi trapassi lo sfondo di cielo
degradando dal verde azzurro del primo piano in un rosa-viola all’orizzonte.
Sotto il pieno influsso dell’arte bonifaciesca noi troviamo il nostro pittore in un gruppo
di opere la cui esecuzione si può verosimilmente assegnare intorno al 1535:1 sono queste
le tre figurazioni che Jacopo Bassano aveva dipinto per la Sala dell’Udienza del Palazzo
Pretorio della sua città, ora tutte raccolte nel Civico Museo di Bassano: rappresentano:
L’adultera innanzi a Cristo, Susanna sorpresa dai vecchi, I tre fanciulli ne la Fornace
ardente.
Accanto a queste può esser ricordata la Cena in Emaus nella Parrocchiale di Citta-
della, la quale può collocarsi prima cronologicamente, fra le opere bonifaciesche di questo
gruppo. La scena così come è figurata nell’opera di Jacopo mostra numerosi punti di con-
Gerola G., op. cit. in Boll, del Museo civico di Bassano, 1906, n. 3, pag. 108-09.
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nità sia pur lontana forse inconscia, una cert’aria di famiglia con i tipi e le composizioni
di scuola bresciana.
Ma dove più di tutto Jacopo appare discepolo di Bonifacio e manifesta le sue doti di
buon pittore è nel colore, nella luminosità cristallina delle carni, nell’accoppiar le tinte più
vaghe e più vivaci.
Jacopo Bassano gode e sente il colore e la luce: questo suo senso finissimo di vivace
colorista egli manifesta fin dalle prime sue opere in forma forse eccessiva: egli ricerca,
pone accanto l’uno all’aLtro i colori più splendenti, dà loro vibrazioni luminosissime così che
ad esempio il manto turchino della Vergine e i corpetti verdi grigi, rosei dei giovani pa-
stori e il mantello grigio perlaceo di San Giuseppe assumono a volte la tonalità profonda
degli smalti, e il velo che scende trasparente sul capo della Vergine sembra spezzarsi come
se fosse fatto di fili di vetro fuso: su questa gioia vivace di colori spiccano le tonalità
fredde, argentee, gemmee delle carni. Poiché Jacopo Bassano qui in queste sue prime opere
lontano ancora da quella sua tecnica di colorire calda, impastata d’oro, fatta di sicuri, rapidi
Fig. 4 — Jacopo Bassano : Susanna sorpresa dai vecchi. Museo Civico di Bassano
(Fotografia Alinari).
colpi di pennello che userà nel periodo maturo dell’arte sua, cura e finisce tutto con
diligenza sorprendente, con finezza mirabile, dà tocchi di luce alle carni delle sue figure,
ne modella con lievissime ombre le fattezze, rende con verità sorprendente i riflessi argentei
dei capelli lanosi del vecchio Giuseppe, illumina con tenuissimi trapassi lo sfondo di cielo
degradando dal verde azzurro del primo piano in un rosa-viola all’orizzonte.
Sotto il pieno influsso dell’arte bonifaciesca noi troviamo il nostro pittore in un gruppo
di opere la cui esecuzione si può verosimilmente assegnare intorno al 1535:1 sono queste
le tre figurazioni che Jacopo Bassano aveva dipinto per la Sala dell’Udienza del Palazzo
Pretorio della sua città, ora tutte raccolte nel Civico Museo di Bassano: rappresentano:
L’adultera innanzi a Cristo, Susanna sorpresa dai vecchi, I tre fanciulli ne la Fornace
ardente.
Accanto a queste può esser ricordata la Cena in Emaus nella Parrocchiale di Citta-
della, la quale può collocarsi prima cronologicamente, fra le opere bonifaciesche di questo
gruppo. La scena così come è figurata nell’opera di Jacopo mostra numerosi punti di con-
Gerola G., op. cit. in Boll, del Museo civico di Bassano, 1906, n. 3, pag. 108-09.