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MATTEO MARANGONI
segnati anziché col pennello « con tremendi segnoni di penna » come dice il Malvasia par-
lando dei suoi disegni.
Fa inoltre meraviglia di trovare in un pittore di quel tempo e di quella scuola un cosi
sottile senso dei colori come in questa tela naturali, chiari, delicati, tendenti al roseo che
piacevolmente contrastano colla crudezza del disegno dando serenità alla scena domestica ;
e un così buon gusto nella saggia distribuzione di masse chiare e scure ottenuta dal con-
trasto di grandi macchie bianche superiori con altre nere sottostanti. Furono forse queste
sue qualità, così scarse nei suoi compagni, che fecero scambiare più tardi i suoi ritratti,
come il Malvasia ci assicura, per opere del Carracci.1
Di Lavinia Fontana, la fortunata ritrattista di Gregorio XIII, la celebre pittrice ricer-
cata fra le dame di Roma e di Bologna, che si disputavano la sua amicizia e la ricom-
IH
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ì “
Fig. i — Bartolommeo Passerotti: Famiglia supposta quella dell’artista.
pensavano come ai suoi giorni, dice il Malvasia, si sarebbe usato « con un Vandych o con
un Monsù Giusto », di lei la Mostra ha tre opere : la prima per tempo e per importanza è
il grande quadro con cinque persone della nobile famiglia bolognese Gozzadini (fig. 2), ri-
cordato dal Malvasia tra i migliori ritratti della Fontana e riprodotto dal Fitta nella sua
celebre opera sulle famiglie illustri italiane.
Vi è figurato nel centro il senatore Ulisse che ha alla sua sinistra la sua figlia Lan-
domia, l’ordinatrice del quadro e il cugino e marito Camillo Gozzadini; e dall’altra parte la
figlia Ginevra col cugino e marito Annibaie Gozzadini.
Di questi cinque ritratti solo tre possono essere dal vero essendo il senatore morto
nel 1566 e Ginevra nel ’8i mentre il quadro è del '84.
Dalla Pinacoteca di Dresda, già nella raccolta elei marchese Monti di Bologna.
MATTEO MARANGONI
segnati anziché col pennello « con tremendi segnoni di penna » come dice il Malvasia par-
lando dei suoi disegni.
Fa inoltre meraviglia di trovare in un pittore di quel tempo e di quella scuola un cosi
sottile senso dei colori come in questa tela naturali, chiari, delicati, tendenti al roseo che
piacevolmente contrastano colla crudezza del disegno dando serenità alla scena domestica ;
e un così buon gusto nella saggia distribuzione di masse chiare e scure ottenuta dal con-
trasto di grandi macchie bianche superiori con altre nere sottostanti. Furono forse queste
sue qualità, così scarse nei suoi compagni, che fecero scambiare più tardi i suoi ritratti,
come il Malvasia ci assicura, per opere del Carracci.1
Di Lavinia Fontana, la fortunata ritrattista di Gregorio XIII, la celebre pittrice ricer-
cata fra le dame di Roma e di Bologna, che si disputavano la sua amicizia e la ricom-
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Fig. i — Bartolommeo Passerotti: Famiglia supposta quella dell’artista.
pensavano come ai suoi giorni, dice il Malvasia, si sarebbe usato « con un Vandych o con
un Monsù Giusto », di lei la Mostra ha tre opere : la prima per tempo e per importanza è
il grande quadro con cinque persone della nobile famiglia bolognese Gozzadini (fig. 2), ri-
cordato dal Malvasia tra i migliori ritratti della Fontana e riprodotto dal Fitta nella sua
celebre opera sulle famiglie illustri italiane.
Vi è figurato nel centro il senatore Ulisse che ha alla sua sinistra la sua figlia Lan-
domia, l’ordinatrice del quadro e il cugino e marito Camillo Gozzadini; e dall’altra parte la
figlia Ginevra col cugino e marito Annibaie Gozzadini.
Di questi cinque ritratti solo tre possono essere dal vero essendo il senatore morto
nel 1566 e Ginevra nel ’8i mentre il quadro è del '84.
Dalla Pinacoteca di Dresda, già nella raccolta elei marchese Monti di Bologna.